Marcia dei “no-choice”: un “successo” in ogni caso

I monti hanno partorito: è nato un ridicolo topo”: questi versi dell’Ars poetica di Orazio potrebbero descrivere molto bene la “Marcia per la Vita” che si è svolta ieri contro la legge 194/1978 sull’aborto.

Roma doveva essere invasa da tanti manifestanti pro-life (o meglio dire “no-choice”) ma invece la Capitale è rimasta insensibile.

C’è da dire che le aspettative c’erano tutte per un “grande evento”. Erano stati predisposti ben 39 autobus da tutte le parti d’Italia, ben 155 associazioni italiane e 22 straniere avevano aderito alla marcia e ben 40 prelati avevano manifestato il loro appoggio con nomi come Angelo Bagnasco, Tarcisio Bertone. Giuseppe Betori. Camillo Ruini, Angelo Scola, Rino Fisichella.

Molte aspettative ma anche forti polemiche. Infatti aveva suscitato l’indignazione di molti osservatori l’adesione dei neofascisti di Forza Nuova e degli integralisti di Militia Christi: manganello ed aspersorio. Insomma i “pro-life” non si sono fatti problemi a manifestare accanto a gruppi fascisti, razzisti, antisemiti, omofobi, negazionisti, creazionisti: c’è da prenderne atto.

C’è da dire che l’epiteto “pro-life” è attribuito erroneamente a questi gruppi.

Recentemente questi gruppi hanno esultato per la bocciatura di un disegno di legge in Irlanda che avrebbe addirittura legalizzato l’aborto nei casi in cui la vita della donna fosse stata in pericolo.

Se i sedicenti “pro-life” ritengono che la vita sia sacra sin dal concepimento, perchè la vita della madre dovrebbe essere meno sacra?

Per quale motivo è immorale abortire ma non è immorale costringere una donna a mettere a rischio la sua vita per portare a termine una gravidanza?

Domande che restano senza risposta…….

C’è da aggiungere che la gerarchie ecclesiastiche difficilmente possono fregiarsi del meritevole titolo di “pro-life” (questo forse spetta a molti preti sul territorio ed a molte associazioni laiche che effettivamente proteggono le donne).

Recentemente”Il Fatto Quotidiano” ha pubblicato un articolo del giornalista Horacio Verbitsky in cui emergerebbe la complicità dei vertici ecclesiastici argentini nella “politica dei desaparecidos” messa in atto dal governo dittatoriale di Vileda in Argentina.

Quindi la Chiesa può definirsi “per la vita” sebbene abbia partecipato attivamente alla “politica dei desaparecidos” e ritenga che le donne debbano persino morire per portare a termine una gravidanza? A voi la risposta……

Comunque la “Marcia per la Vita” è stata positiva per molti punti di vista.

Infatti è emerso che il sedicente movimento “pro-life” si trova a proprio agio con gruppi neo-fascisti come “Forza Nuova”, è emerso che i cittadini comuni sono totalmente insensibili ai temi portati avanti da questi sparuti gruppi e che la partecipazione è stata minima ed è emerso – cosa non da poco – che i diritti non possono mai considerarsi “acquisiti” ma bisogna sempre vigilare affinché i diritti non siano persi o inapplicati.

Questa marcia può essere molto utile per “svegliare le coscienze” dei sostenitori dei diritti civili.

In ogni caso – sebbene gli organizzatori abbiano parlato di “successo” – le immagini de “La Repubblica” e de “Il Fatto Quotidiano” dimostrano qualcosa di diverso.

Inoltre – come segnalato dagli amici di Pontilex – l’organizzazione era disponibile a retribuire con circa 40 € chi avesse partecipato alla marcia di ieri: in effetti ricevere 40 € per fare una passeggiata al centro di Roma non è una cattiva proposta……

Comunque la marcia di ieri è stata sicuramente positiva per chi vi ha partecipato: fare una passeggiata a Roma di domenica mattina sotto un bel sole è sempre una esperienza piacevole…….

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