Compito della stampa – oltre a porgere domande scottanti – è anche quello fornire risposte a domande che ci attanagliano giorno per giorno.
Per fortuna il sito di informazione tempi.it (organo ufficiale di Comunione e Liberazione) conosce bene quali sono le domande che assillano i suoi lettori e cerca di dare loro delle risposte.
Proprio per rispondere a questi dubbi amletici pubblica un articolo – tratto dal blog di Antonio Benvenuti – dal titolo “Qual è la posizione che devono tenere i cattolici quando fanno l’amore?“.
Francamente – da agnostico – non mi sono mai posto questo interrogativo però riconosco che – per un cattolico – forse la questione potrebbe essere rilevante.
A primo acchitto, mi verrebbe da rispondere che la posizione che devono tenere i cattolici quando fanno l’amore (ma si dice ancora “fare l’amore“?) sia la “posizione del missionario” (se si chiama così un motivo ci dovrà pur essere…..).
Anche Antonio Benvenuti – autore dell’articolo – si è posto la domanda quando era sul punto di sposarsi (viene da chiedersi come mai non si fosse posto l’interrogativo anche prima di sposarsi ma rispettiamo la sua privacy) e la risposta che ottene è stata: «Fate in maniera da guardarvi sempre negli occhi». In effetti la menzionata “posizione del missionario” obbliga i partner a guardarsi negli occhi però – mi domando – se i partner cattolici devono guardarsi negli occhi mentre fanno sesso (mi scuserete per l’espressione decisamente “forte”) allora saranno costretti a non spegnere la luce? E chi ha forti problemi di vista sarà costretto a non togliersi gli occhiali? L’articolo non specifica tutto lasciandomi personalmente con questo dubbio struggente.
In sintesi l’articolo conclude affermando che la posizione che devono tenere i cattolici quando fanno l’amore deve essere una posizione “ragionevole“: a ciascuno stabilire i confini della “ragionevolezza“.
Per chi volesse approfondire quali siano i limiti che ogni persona “ragionevole” deve imporsi nel sesso è di grande aiuto questo dialogo tra il geniale Massimo Troisi ed un bravissimo Renato Scarpa in “Ricomincio da tre“.