Il famoso blog Pontifex offre un articolo dal titolo “Emanuele Filiberto e i gay: ennesima prova del valore negativo del termine“.
Questi sono i fatti. In Francia è stato pubblicato un libro di storia particolare – Dictionnaire des Chefs d’Etat homosexuels ou bisexuels – che elenca i capi di stato omosessuali o bisessuali. In questo libro viene incluso anche il “Re di maggio” Umberto II, nonno dell’attuale Emanuele Filiberto e monarca del nostro Paese per il brevissimo periodo di 36 giorni, dal 9 maggio al 18 giugno del 1946. Con la vittoria della Repubblica al referendum del 2 giugno 1946 ed in base alle XIII disposizione transitoria della Costituzione, Umberto II esiliò in Portogallo.
Ci sono sempre state delle voci riguardo la presunta bisessualità di Umberto II ed anche nella recente fiction Rai Maria José – L’ultima regina sulla moglie di Umberto II, la regina Maria José del Belgio, ci sono degli accenni a riguardo. Nel libro pubblicato in Francia si parla di una presunta relazione tra Umberto II ed il regista Luchino Visconti.
L’inserimento del nonno Umberto II tra i capi di stato omosessuali o bisessuali non è piaciuto al nipote Emanuele Filiberto che ha dichiarato guerra a Béziers H&O, l’editore del volume di prossima ristampa in Francia e nei paesi francofoni.
Emanuele Filiberto ha annunciato che chiederà il sequestro del volume ed un risarcimento danni.
Il “principe” per smentire di essere omofobo ha dichiarato che devolverà l’intera somma che eventualmente otterrà alla lotta contro l’omofobia e all’Arcigay: quindi c’è da fare il tifo per lui.
Emanuele Filiberto ha dichiarato anche di essere a favore delle unioni gay e contro le discriminazioni sessuali: c’è da domandarsi se Emanuele Filiberto avesse espresso queste posizioni al tempo della sua candidatura alle elezioni europee del 2009 con l’Udc ma ormai è storia passata.
Tutto questo ha fatto svegliare dal torpore estivo il solito Bruno Volpe che scrive: «non sappiamo ancora quale sia l’ipotesi diffamatoria dello storico verso Re Umberto, ma ammesso che sia stato gay, sono affari del sangue blu e basta».
Volpe sbaglia non sapendo di sbagliare. Un monarca non è un personaggio privato ma un personaggio storico perciò la sua sfera privata non corrisponde alla sfera privata di un comune cittadino: qualora fosse storicamente accertato che Umberto II fosse stato omosessuale, gli storici potrebbero indagare ad esempio se Mussolini sapesse di questa omosessualità e se in qualche modo la usasse per tenere in scacco la dinastia Savoia.
Volpe continua a sbagliare scrivendo «Di tutta questa vicenda interessa la morale. Tempo fa, una sentenza della Cassazione aveva detto che dare del gay ad una persona senza che questi sia presente, è reato di diffamazione, dunque con una valutazione negativa del termine gay. Ora, nello stesso tipo di ragionamento, cade Emanuele Filiberto».
L’avvocato Volpe continua a sbagliare. Nel caso della sentenza della Cassazione, la suprema Corte aveva ribadito solamente che – per usare le parole dello stesso Volpe – “sono affari del sangue (non blu) e basta”. Insomma rivelare dati sensibili come l’orientamento sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale, etc.) di per sè costituisce un reato.
Ovviamente l’azione di Emanuele Filiberto è più che legittima e motivata. Qualora le voci sulla presunta omosessualità di Umberto II fossero infondate è giusto che – soprattutto i discendenti – abbiano la possibilità di fare chiarezza soprattutto considerando che Umberto II era regolarmente sposato. Considerare l’omosessualità come qualcosa di normale non significa che ciascuno di noi debba definirsi omosessuale (soprattutto se non lo si è) oppure che ai nostri ascendenti (padri, nonni, etc.) possano essere imputate delle relazioni extraconiugali (omosessuali o eterosessuali).
Comunque sul fatto che Volpe ignori non solo la giurisprudenza in materia ma anche la storia è ben testimoniata dalla foto presente nel suo articolo.
Infatti il Re raffigurato è Umberto I (1844-1900), figlio di Vittorio Emanuele II (primo re d’Italia), re d’Italia dal 1878 al 1900 e trisnonno di Emanuele Filiberto. Lo stesso Volpe nell’articolo non specifica mai Umberto II ma si limita ad un generico Umberto di Savoia.
Il re che sarebbe stato omosessuale è invece Umberto II (raffigurato in alto): insomma Volpe non sa neanche di cosa e di chi sta parlando.