Meno male che esiste il Catechismo della Chiesa cattolica che riesce ad insegnarci la moralità e sopratttutto la coerenza: questo è quanto potremmo dire dopo aver letto il solito articolo dell’associazione cattolica Unione cristiani cattolici razionali dal titolo “Nuovi studi: divorzio triplica il rischio di ictus, matrimonio allontana la povertà”.
Il succo dell’articolo è molto semplice. Secondo «uno studio pubblicato sul Journal of Strokedimostra che gli uomini adulti che hanno sperimentato il divorzio dei genitori prima di aver compiuto 18 anni, presentano tre volte più probabilità di subire un ictus rispetto agli uomini i cui genitori sono rimasti assieme».
Sebbene è – purtroppo – quasi scontato che una infanzia infelice possa influire sullo sviluppo psicofisico del bambino, bisognerebbe chiedersi se il clima familiare sia migliore per un bambino nel caso in cui i propri genitori fossero costretti a vivere tutta la vita assieme nonostante una frattura insanabile.
Gli uccrociati scrivono che «Il Dailymail ha però fatto notare che negli Stati Uniti i legislatori sembrano più impegnati “a promuovere il matrimonio gay, invece di puntellare il tradizionale matrimonio eterosessuale a favore dei bambini”».
Ovviamente in un discorso riguardante il divorzio deve spuntare il solito attacco al matrimonio omosessuale che non c’entra ovviamente nulla con la crisi della famiglia. Il legislatore può sicuramente aiutare la famiglia cosiddetta tradizionale ma un eventuale aiuto economico non viene di certo impedito dall’adozione del matrimonio omosessuale: c’è da dire che il legislatore ben poco può fare davanti alla crisi dell’istituto matrimoniale. Inoltre – come successo nello Stato di New York – l’introduzione del matrimonio omosessuale ha avuto un impatto economico di 259 milioni di dollari ed ha creato nuovi posti di lavoro come ha ammesso lo stesso sindaco Bloomberg: perciò l’introduzione del matrimonio omosessuale potrebbe creare nuove possibilità economica di cui potrebbero beneficiare anche le “famiglie tradizionali”. Continua a leggere
Archivio mensile:settembre 2012
Avvenire: “Disturbati i figli dei gay”. Per la comunità scientifica sono solo “bullshit”.
Il giornale dei vescovi Avvenire ha pubblicato un articolo di Bice Benvenuti (“Adozioni ai gay? Figli disturbati”) sulle adozioni alle coppie omosessuali.
Nell’articolo si riporta l’opinione del dott. Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps): «Siamo preoccupati perché i media parlano dell’argomento con troppa leggerezza. Invece l’argomento è molto delicato e andrebbe valutato con maggiore rigore scientifico, soprattutto per le ripercussioni che comporta sulla crescita e lo sviluppo del bambino».
Giuseppe Di Mauro è un pediatra e risulta molto difficile credere che avere dei genitori omosessuali possa comportare un deficit nello sviluppo fisico.
Si potrebbe obiettare che una coppia di genitori dello stesso sesso non è l’ambiente idoneo allo sviluppo psicologico del bambino (sviluppo psicologico che di certo non è di competenza dei pediatri) ma l’Associazione italiana di psicologia ricorda che «le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale sul rapporto fra relazioni familiari e sviluppo psico-sociale degli individui» ed inoltre «non sono né il numero né il genere dei genitori – adottivi o no che siano – a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano».
Uccr e le aggressioni finte contro gli omosessuali: i dati veri dell’Fbi
Il blog dell’associazione cattolica Unione cristiani cattolici razionali pubblica un articolo firmato da Livia Carandente sul caso di una donna americana – Charlie Rogers – arrestata per aver finto un’aggressione a sfondo omofobico.
Nell’articolo si riporta anche il caso di Joseph Baken che ha dichiarato di essere stato aggredito a causa della sua omosessualità e di Alexandra Pennell che avrebbe dichiarato di aver ricevuto delle lettere minatorie a sfondo omofobico: in entrambi i casi le storie si sono rivelate infondate.
Quindi sembrerebbe quasi che gli omosessuali non siano per nulla vittime dei cosiddetti “crimini di odio” negli Usa ma amini inventarsi delle finte aggressioni.
Un aiuto per conoscere meglio la situazione ci viene dalla famosa Fbi (Federal Bureau of Investigation) che ogni anno pubblica le statistiche sui cosiddetti “crimini di odio”. I crimini di odio sono quelli che avvengono in base alle caratteristiche della persona (crimini per motivi razziali, etnici, religiosi, orientamento sessuale, etc.).
Ovviamente l’aggressione subita da un omosessuale per rubargli il portafogli non rientra nei crimini d’odio ma è un crimine comune. Continua a leggere
La “numerosa partecipazione” all’incontro sulla giustizia organizzato da Tempi: il servizio de L’Infedele
Da L’Infedele le interviste di Michele Cavallaro in occasione dell’incontro “Aspettando Giustizia” organizzato da Tempi dedicato al tema della carcerazione preventiva ed ai casi di Antonio Simone e Pierangelo Daccò: da notare la numerosa partecipazione di pubblico.
Bagnasco: “le unioni civili sono solo un principio ideologico”. Ed il 15% di bambini nati ogni anno fuori dal matrimonio?
Il cardinale Bagnasco ha aperto i lavori del Consiglio permanente della Cei: ovviamente le unioni di fatto sono state al centro del suo discorso.
Secondo il presidente della Cei: «La gente non perdonerà la poca considerazione verso la famiglia così come la conosciamo. Specialmente in tempo di crisi seria e profonda, si finisce per parlare d’altro, per esempio si discute di unioni civili che sono sostanzialmente un’imposizione simbolica, tanto poco in genere vi si è fatto ricorso là dove il registro è stato approvato».
Non avendo il dono di prevedere di futuro è difficile per noi comuni mortali sapere se la gente non perdonerà il dibattito esistente sulle unioni civili però bisogna riconoscere che Giuliano Pisapia aveva presentato questo tema in campagna elettorale ed è stato eletto sindaco. Proprio per questo motivo non si può parlare di “imposizione” visto che – come nel caso di Milano – l’approvazione del registro delle unioni civili non è stata una imposizione ma – oltre ad essere stato introdotto il tema in campagna elettorale – c’è stato un dibattito in consiglio comunale e sono stati integrati anche alcune posizioni dell’opposizione. Concentrandosi a Milano non sembra neanche che sia stato un flop se pensiamo che ci sono state più di cento richieste in pochi giorni.
Continua a leggere
This is our story, this is Giro d’Italia: the toughest race in the world’s most beautiful place
There is a story where braver challenges the laws of the nature,
where men feed on effort and pride
the call of the summit is strong
the cold sharp of wind even when it’s upwind thrusts you to go on
ice, snow, rain and sun don’t scratch the heroes’ armour
the respect for the opponent becomes the major reason not to give-up
the tears of pain are dried up by the hand of the public
the past is not forgotten but it is the soul of the myth that has been passed on for over 100 years
this is our story
where men take off to the finish line that will make them immortal
they join the heroes and become gods
but only the strongest will wear the pink
this is Giro d’Italia: the toughest race in world’s most beautiful place
Continua a leggere
“Profumo” di laicità nella scuola italiana?
«Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole così come è concepito oggi non abbia più molto senso. Nelle nostre classi il numero degli studenti stranieri e, spesso, non di religione cattolica tocca il 30%. A questo punto sarebbe meglio adattare l’ora di religione trasformandola in un corso di storia delle religioni o di etica»: a dirlo non è un esponente di Sel o il ministro francese dell’educazione Peillon che aveva proposto di istituire un’ora di “morale laica” ma il ministro dell’istruzione Francesco Profumo.
In effetti dai dati del Ministero dell’Istruzione la percentuale degli alunni stranieri nelle scuole italiane è passata dallo 0,8% del a.s. 1996/97 al 7,9% dell’a.s. 2010/11 con presenze rilevanti di alunni provenienti da nazioni non-cristiane come Cina, India, Marocco e Tunisia.
Secondo l’ultimo dossier sull’immigrazione della Caritas, tra i 700mila alunni figli di genitori stranieri, solo il 20% degli studenti stranieri è di religione cattolica. Il risultato è che, per la prima volta dal 1993, data della prima rilevazione, il numero degli alunni che non partecipano all’ora di religione ha superato il 10%.
Gli ultimi dati ufficiali del Miur sull’adesione all’IRC (insegnamento religione cattolica) sono del 2005 e rivelavano un’adesione nazionale del 93% che scende all’87% alle superiori. Secondo la Cei gli ultimi dati dell’a.s. 2010/2011 rivelano un’adesione nazionale dell’89,8% che scende all’83,7% alla scuola superiore confermando un calo lento ma inesorabile.
Le scimmie usate nei test strillano di puro terrore: filmato del 1952 mostra i test batteriologici britannici
Stipate in piccole casse, le teste incastrate in piccoli fori, le scimmie senza dubbio sembravano terrorizzate.
Intorno a loro, uomini in tuta di gomma e maschere antigas predisponevano un semicerchio di scatole contenenti cavie sul ponte di un pontone.
Dopo che le scatole sono state disposte, gli uomini scompaiono al di sotto del ponte di una nave, e per un po’, non succede nulla.
Poi, dopo alcuni minuti, una piccola bomba posta su un palo lungo qualche metro li detona verso il mare e riversa gli animali in una nuvola mortale di peste bubbonica.
Queste scene, che sono appena stati rilasciate, appaiono in un film raccapricciante che mostra segreti esperimenti di guerra batteriologica su animali svolti da scienziati del governo britannico sessanta anni fa.
Gli esperimenti, che si sono svolti da maggio a settembre 1952 al largo delle coste dell’isola di Lewis nelle Ebridi, hanno esposto quasi 3.500 cavie e 83 scimmie macaco rhesus a germi mortali come la peste bubbonica.
Nome in codice Operazione Calderone, gli esperimenti segreti facevano parte del programma britannico nascente sulla guerra biologica, che al momento è stata ritenuto importante quanto lo sviluppo di armi nucleari.
Agendo nella convinzione che i sovietici stavano producendo bombe batteriologiche, scienziati provenienti da Porton Down sono stati informati di ideare armi simili nel laboratorio di Wiltshire che da utilizzare per rappresaglia contro un attacco batteriologico russo. Continua a leggere
TIME. Educazione sessuale nel Mississippi: una nuova legge abbasserà i tassi di gravidanza tra i teenager?
Durante i suoi quattro anni Ashley McKay ha frequentato la Rosa Fort High School a Tunica, Mississippi. La sua educazione sessuale consisteva principalmente in un istruttore che elencava le diverse malattie sessualmente trasmissibili. «Non c’era nessun piano di studi», dice. «L’insegnante, un vecchio signore che è stato anche l’allenatore di calcio, ci direbbe, “Se l’AIDS, stai per morire. Scegli la tua bara, perché stai per morire”».
La tattica per spaventare ha fallito. Parti minorili sono stati eventi frequenti durante il suo tempo a Rosa Fort. McKay, ora 24 anni e direttore esecutivo dell’associazione no-profit Tunica Teens Action, dice che tra i 15 e i 20 studenti (incluse le ragazze) di 106 studenti presenti nella suo corso di laurea hanno già avuto dei figli. Marilyn Young, il presidente del consiglio d’istituto del distretto, ha convenuto che il distretto non aveva alcun accesso formale ad insegnare l’educazione sessuale quando McKay era una studente, un vuoto che lei e gli altri stanno lavorando duramente per cambiare.
Situata nell’angolo nord-occidentale del Mississippi, la Contea di Tunica ha registrato il più alto tasso adolescenziale di nascite nello stato negli ultimi anni, secondo i dati del Mississippi State Department of Health. Lo Stato, nel frattempo, ha sempre il più alto tasso di natalità adolescenziale nel paese. Nel 2011, nel Mississippi 55 su 1.000 ragazze hanno dato alla luce un bambino, a fronte di un minimo di 16 per 1000 nel New Hampshire.
Uk: abortisce e viene condannata a otto anni di carcere da un giudice di un’associazione cristiana
Nel diritto processuale (sia civile che penale) è previsto l’istituto della ricusazione: ossia si chiede la sostituzione del giudice in un determinato processo qualora ci sia il fondato sospetto che non possa essere imparziale.
Forse è quanto avrebbe voluto fare Sarah Catt, una donna britannica di 35 anni, condannata da un giudice ad otto anni di carcere per essersi procurata un aborto nella fase finale della sua gravidanza.
Ora si è scoperto – come riporta il quotidiano The Guardian – che il giudice che l’ha condannata, Jeremy Cooke, è collegato ad un’associazione cristiana che ha condotto una campagna per leggi più restrittive sull’aborto.
La donna aveva assunto dei farmaci quando era incinta di 29 settimane per provocarsi un parto prematuro e successivamente ha assunto del veleno per avere un aborto spontaneo (al pari di quanto facevano molte donne in Italia prima che entrasse in vigore la legge 194): di tutto questo la donna si è dichiarata colpevole sebbene si sia rifiutata di rivelare dove abbia sepolto il feto.
La condanna ha suscitato un dibattito nel Regno Unito soprattutto considerando che il giudice Jeremy Cooke nella sentenza ha scritto «Non c’è nessuna mitigazione possibile in riferimento alla legge sull’aborto, qualunque punto di vista si possa prendere sulle sue disposizioni che in pratica sono, a torto, liberamente interpretate in modo da rendere possibile l’aborto su richiesta entro le 24 settimane con l’approvazione di medici registrati» lasciando intendere con quel wrongly (a torto) la sua visione sull’aborto.
Infatti il giudice Cooke è un membro della Lawyers’ Christian Fellowship (LCF) e uno dei vicepresidenti dell’organizzazione fino a dicembre 2010. Continua a leggere
L’associazione cattolica Uccr e le “feroci reazioni”
L’associazione cattolica Uccr (Unione cristiani cattolici razionali) ci ha abituati ad articoli con regole del giornalismo un po’ sui generis.
Nel loro blog compare un articolo su una donna che avrebbe lasciato l’omosessualità per tornare ad una situazione di eterosessualità.
Nell’articolo si legge: «È la storia di Doreena Paz, recentemente pubblicata in esclusiva su ReligionEnLibertad.com e qui riportata per la prima volta in italiano». (grassetto nostro e link loro).
In effetti l‘”esclusiva” del sito cattolico ReligionEnLibertad è paragonabile alla pubblicazione su Il Politecnico di Elio Vittorini del romanzo americano Per chi suonano le campane (questo il titolo con cui uscì sul giornale dello scrittore siciliano) di Ernest Hemingway.
Inoltre gli uccrociati dovrebbero domandarsi come mai questa storia è stata riportata per la prima volta in italiano proprio sul loro sito: magari nessun altro ha ritenuto degna di nota questa storia. Continua a leggere
Sei in Germania e non paghi le tasse alla Chiesa? Sei scomunicato
Sei in Germania ma non paghi l’obolo alla Chiesa? Considerati scomunicato e dimenticati i sacramenti.
Questo è quanto ha previsto la Conferenza episcopale tedesca con l’approvazione della Santa Sede.
Mentre in Italia il finanziamento alla Chiesa cattolica avviene con il controverso sistema dell’8 per mille in Germania vige un sistema molto più diretto. Infatti i contributi fiscali vengono percepiti direttamente dall’anagrafe tributaria. La tassa si chiama Kirchensteuer ed il contribuente deve indicare se appartiene alla confessione cattolica o a quella protestante ed – in questo caso – gli viene applicata questa tassa con aliquote che variano dal 3% all’8% del reddito Irpef.
Cosa accade nel caso una persona non appartenga o decida di non appartenere più a nessuna confessione? Viene esentato dal pagamento del pesante tributo ma la decisione viene comunicata agli organi competenti che provvedono ad annullare i sacramenti ricevuti.
Nonostante questi effetti religiosi dal 1990 in poi oltre 100mila tedeschi all’anno hanno voltato le spalle alla Chiesa cattolica, mentre nel 2011 è stato toccato il record di 126.488 autoesclusioni. Continua a leggere
Vuoi diventare medico e sei gay? Meglio nasconderlo.
Sei gay, asiatico o Nigeriano? Allora è meglio nasconderlo: almeno se si vuole passare l’esame di medicina al Royal College of General Practitioners di Londra.
Il quotidiano britannico The Independent riporta che la dottoressa Una Coales – membro anziano del prestigioso istituto – ha scritto una guida per neutralizzare i pregiudizi da parte degli esaminatori del college.
Nella guida, la dottoressa Coales – che è stata in corsa anche per la presidenza del College – suggerisce agli studenti omosessuali di parlare con una voce più bassa e modificare il loro linguaggio corporeo.
In una parte della guida si può leggere: «Un candidato era alla sua terza udienza e ancora nessuno gli aveva detto che i suoi manierismi, l’andatura ed il linguaggio erano troppo apertamente gay, e che lui stava affrontando un esame gestito da un membro conservatore di destra del Royal College. Così gli ho consigliato di abbassare la sua voce acuta e neutralizzare i suoi movimenti del corpo. È tornato al suo intervento, ha praticato il suo discorso fino a quando la sua voce divenne roca e ha modificato il suo linguaggio del corpo. Non solo ha passato l’esame, ma mi ha informato che ha notato una grande differenza nel modo in cui i pazienti interagivano con lui». Continua a leggere
Brian May: un “Queen” contro David Cameron
Nello scenario ambientalista britannico si è affacciato un nuovo leader famoso principalmente per aver fatto parte di una band storica del rock: Brian May. Il chitarrista dei Queen oltre ad essere un musicista a 360° è anche un astrofisico appassionato di astronomia e stereoscopia ed assieme a Patrick Moore e Chris Lintott ha scritto Bang! The complete history of the universe.
Il musicista londinese ha deciso di scendere in campo contro David Cameron nelle ultime elezioni britanniche quando il leader conservatore aveva annunciato che avrebbe revocato l’Hunting Act del 2004, che rese per sempre illegale la caccia con cani agli animali selvatici.
A questo scopo ha fondato il progetto Save Me il cui nome riprende il famoso brano dei Queen scritto da May e contenuto nell’album The Game del 1980.
Per promuovere la sua campagna ha tappezzato nel 2010 le principali città britanniche con giganteschi manifesti in cui invitava gli elettori a considerare il tema dell’ambiente nelle loro scelte di voto schierandosi in contrapposizione a Cameron. Lo stesso May ha ammesso di odiare gli enormi cartelloni presenti nella capitale britannica e – tra il serio e il faceto – ha ammesso che li farà rimuovere non appena sarà stato eletto sindaco di Londra.
Il chitarrista britannico ha anche destinato un proprio terreno di 28 ettari come rifugio per gli animali selvatici feriti dove possono ricevere le cure necessarie prima di ritornare alla vita selvaggia.
Il progetto di David Cameron non è stato successivamente presentato in Parlamento ma l’associazione Save Me (in cui May ha destinato parte delle sue fortune) ha continuato a vigilare sulle politiche del governo in fatto di ambiente organizzando eventi e manifestazioni a cui partecipa lo stesso May attirando ovviamente l’attenzione dei media. Continua a leggere
Puppato (Pd): ”Gay, diritti civili sono diritti umani”. Ma quali?
«I diritti civili dei gay sono diritti umani: credo che nel momento in cui dobbiamo certificare la nascita di una famiglia anche con una forma diversa rispetto a quella che avevamo in mente, possa essere fatto lo sforzo di accettare che quella famiglia sia considerata tale»: ad esprimersi in questo modo è Laura Puppato, capogruppo Pd alla Regione Veneto e unica donna (per il momento) in corsa alle primarie del centrosinistra intervistata da RepubblicaTv.
È purtroppo significativo che esponenti del Pd considerino uno “sforzo” ed un'”accettazione” l’estensione di diritti anche alla comunita lgbt soprattutto considerando che ci sono a riguardo due convenzioni europee, una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, due risoluzioni del parlamento europeo, una sentenza della Corte costituzionale ed una sentenza della Corte di cassazione.
Inoltre non serve certamente “certificare la nascita di una famiglia” perché – come ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza 138/2010 – la famiglia è una “società naturale” perché ha «dei diritti originari e preesistenti allo Stato». Continua a leggere
Il monologo di Flavio Insinna sui vizi e le virtù degli Italiani
A Se stasera sono qui un bellissimo monologo di Flavio Insinna sui vizi e le virtù degli Italiani.
Le “parole in libertà” di Pontifex contro lo “spirito libero” Vasco Rossi
Sebbene il blog ultracattolico Pontifex sia presente spesso nei media per via di alcuni interventi non propriamente ortodossi, difficilmente me ne occupo trovandolo poco interessante.
Un articolo (“Vasco Rossi: quando diventa difficile rassegnarsi al declino. Una pena”) firmato da Bruno Volpe ha suscitato il mio interesse.
Per Volpe «Vasco Rossi è uno dei peggiori esempi che un uomo (lasciamo perdere il cantante) possa fornire». Non sono un grande estimatore di Vasco Rossi ma è innegabile l’importanza del cantante di Zocca nel panorama musicale italiano. Per quanto riguarda l’esempio di uomo, Vasco Rossi ha avuto problemi di droga ma ciò non ne fa un cattivo uomo: assumere droga è certamente negativo ed è condannabile il gesto ma non di certo la persona che invece merita la vicinanza e l’aiuto di chi gli è attorno. Chi assume droga non è certamente uno spacciatore, un corrotto, uno stupratore, un mafioso, un bancarottiere, un truffatore, un pedofilio, un razzista, uno stalker: sono queste le categorie di persone che rovinano la società. Un drogato è una vittima della società ma non un colpevole dello sfascio della società. Continua a leggere
XX settembre 1870 – 2012: per non dimenticare cos’era il dominio del beato papa Pio IX
Il 20 settembre di ogni si celebra la presa di Roma capitale da parte dei Bersaglieri avvenuta nel 1870 attraverso la breccia di Porta Pia: in quel momento finì il potere temporale di papa Pio IX e Roma divenne la capitale del neonato Regno d’Italia.
A distanza di 140 anni, il revisionismo è sempre in agguato e Pio IX (famoso per aver assoldato nello Stato pontificio il boia Mastro Titta) quasi non viene ricordato come un fermo oppositore all’unità d’Italia ma quasi come un sovrano che legittimamente occupava il suo trono.
Per inquadrare meglio la figura di Pio IX è opportuno ricordare gli avvenimenti risorgimentali del 20 giugno 1859 conosciuti come “Le stragi di Perugia” quando nella città di Perugia le truppe dei reggimenti svizzeri inviate da papa Pio IX attaccarono i cittadini che si erano ribellati al dominio dello Stato della Chiesa, procedendo all’occupazione della città, al saccheggio e al massacro di civili. Continua a leggere
Trovato un papiro del IV secolo: Gesù era sposato?
Così come riporta il The New York Times, Karen L. King – una storica delle origini del cristianesimo alla Harvard Divinity School – ha individuato un pezzo di papiro scritto in copto nel IV secolo e contiene una frase mai vista in qualsiasi parte della Scrittura: «Gesù disse loro: “Mia moglie ….”».
Il frammento di papiro sbiadito è più piccolo di un biglietto da visita, con otto linee da un lato, in inchiostro nero leggibile sotto una lente di ingrandimento. Appena sotto la linea di Gesù in cui c’è scritto che aveva una moglie, il papiro contiene una seconda disposizione provocatoria che dice presumibilmente «lei sarà in grado di essere mio discepolo».
La scoperta è stata resa pubblica martedì a Roma al Congresso Internazionale di Studi copti da Karen L. King, una storica che ha pubblicato diversi libri in merito a nuove scoperte sul Vangelo.
La provenienza del frammento di papiro è un mistero, e il suo proprietario ha chiesto di rimanere anonimo. Fino a martedì, King aveva mostrato il frammento solo ad una ristretta cerchia di esperti di papirologia e di linguistica copta, i quali hanno concluso che non è più probabile che sia un falso. Ma lei ed i suoi collaboratori dicono che sono desiderosi che altri studiosi valutino e forse sconvolgano le loro conclusioni.
Sebbene molte domande restino irrisolte, la scoperta potrebbe riaccendere il dibattito sulla possibilità che Gesù fosse sposato, se Maria Maddalena fosse sua moglie e se aveva una discepola. Questi dibattiti risalgono ai primi secoli del cristianesimo, dicono gli studiosi. Ma sono rilevanti oggi, quando il cristianesimo riaccende il dibattito sul ruolo delle donne nel ministero e i confini del matrimonio. Continua a leggere
Il ministro britannico Maria Miller: “La libertà religiosa non deve impedire l’accesso a tutti al matrimonio civile”
Dal giornale britannico The Independent il neo ministro conservatore per le Pari opportunità Maria Miller respinge le speranze dei gruppi religiosi secondo cui il governo Cameron era pronto a rimandare o ad accantonare la proposta di introdurre il matrimonio anche per le coppie omosessuali.
Avendo assunto l’incarico di ministro solamente il 4 settembre è la prima volta che Maria Miller esprime il suo punto di vista sul matrimonio omosessuale che – secondo il neo ministro – deve essere legalizzato per preservare «l’orgogliosa storia di libertà e di equità» della Gran Bretagna.
Il ministro ha ribadito che deve essere rispettata la libertà religiosa ma ciò non deve impedire di aprire a tutti il matrimonio civile.
Questa presa di posizione è un duro colpo per quei parlamentari conservatori che si oppongono all’introduzione del matrimonio omosessuale e speravano che la sua nomina nel rimpasto di governo al posto della democratica-liberale Lynne Featherstone fosse un segnale che il governo si apprestava a cambiare idea e ritardare il piano: infatti nel 2008 Maria Miller aveva votato a sfavore del piano per permettere a coppie dello stesso sesso di accedere a trattamenti di fecondazione assistita.
La legislazione dovrebbe essere introdotta in Parlamento il prossimo anno, al momento del discorso della Regina. Continua a leggere
Uccr e la “costruzione della realtà”
I cattolici di Uccr dedicano un articolo alla proposta del neo-ministro dell’Educazione francese Vincent Peillon di introdurre un’ora di “morale laica” nelle scuole francesi.
L’associazione Uccr scrive (senza riportare nessuna fonte neanche secondaria) che «durante quest’ora obbligatoria di laicismo ampio spazio sarà dato all’educazione sessuale, perché “l’istruzione deve decostruire i pregiudizi di genere”» (virgolette loro).
Una delle principali regole del giornalismo vuole che la fonte sia sempre riportata ma in questo caso Uccr non riporta dove Vincent Peillon avrebbe detto che «l’istruzione deve decostruire i pregiudizi di genere» che sarebbe una frase un po’ criticabile.
Essendomi già occupato della notizia, è facile sapere che la proposta di morale laica è stata fatta dal ministro Peillon al giornale Journal du Dimanche: purtroppo – leggendo l’intervista originale – il ministro non ha mai affermato (e neanche accennato) di dare spazio all’educazione sessuale né tantomeno ha mai detto che «l’istruzione deve decostruire i pregiudizi di genere».
Insomma l’associazione cattolica Uccr è passata dal riportare mezze verità a riportare frasi che non sono mai state pronunciate: quale sarà il prossimo passo?
Mi domando: da cattolici non dovrebbero rispettare l’ottavo comandamento che prescrive “Non dire falsa testimonianza”?
Berlusconi ritorna in campo: un ottuagenario a Palazzo Chigi?
Nel 2013 gli Italiani saranno chiamati alle urne per votare il nuovo parlamento (XVII legislatura) che dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica e che dovrà appoggiare il nuovo esecutivo.
Attualmente lo schieramento di centrosinistra non è in grado di indicare chi possa essere il leader designato per l’incarico di Primo Ministro sebbene il più papapile resta il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani. Nel centrodestra si ritorna a fare il nome di Silvio Berlusconi sebbene da più parti si voglia un esecutivo guidato nuovamente da Mario Monti. Improbabili outsider potrebbero essere Matteo Renzi e Luca Cordero di Montezemolo.
Innocence of Muslims: il film che ha messo a ferro e fuoco Egitto, Tunisia, Libia e Libano
Egitto, Tunisia, Libia, Libano messe ferro e a fuoco a causa di un film “blasfemo” (Innocence of Muslims) contro l’Islam: si può uccidere per un film? Purtroppo ancora si.
I cattolici dell’associazione Uccr e la “non condanna” dell’omofobia
I membri dell’associazione ultra-cattolica Uccr hanno pubblicato un articolo (“Gay, 14 milioni di italiani la pensano come Cassano. Che si fa?”) firmato dal sociologo Giuliano Guzzo relativamente alla multa comminata dall’Uefa al calciatore della nazionale italiana Antonio Cassano per le sue dichiarazioni sugli omosessuali durante i Campionati europei 2012 di calcio.
L’articolo non è di stretta attualità ed in effetti è stato ripreso dal blog personale di Giuliano Guzzo che lo aveva pubblicato il 25 luglio.
Giuliano Guzzo scrive che «Per aver detto la sua circa la possibilità di avere colleghi omosessuali, il calciatore Antonio Cassano – ai sensi dell’art. 11 bis del regolamento disciplinare – è stato multato dalla Uefa con 15.000 euro di ammenda. Giustissimo, avranno pensato in molti. Ora, tralasciando qualsivoglia considerazione nel merito, c’è un problema, anzi un grosso problema: milioni di italiani la pensano esattamentecome il fantasista barese.
A dirlo è una fonte autorevole, l’Istat, che in “La popolazione omosessuale nella società italiana”, report diffuso lo scorso 17 maggio 2012, ha reso noti gli esiti di una ricerca condotta sondando le opinioni di cittadini di età compresa tra i 18 e i 74 anni.
Cosa è emerso? Semplice: più dell’8% del campione considerato ritiene “per nulla accettabile” l’ipotesi di avere un collega omosessuale, il 9,5% esclude che accetterebbe di avere un omosessuale come superiore in ambito lavorativo, per il 28,1% è “per nulla accettabile” che vi siano medici omosessuali mentre addirittura il 41,4% del campione non ritiene tollerabile che un omosessuale possa fare l’insegnante elementare. Non finisce qui: secondo il 29,7% degli intervistati gli omosessuali dovrebbero nascondere il loro orientamento. Il che corrisponde sostanzialmente al Cassano pensiero, centrato sull’inopportunità, da parte degli omosessuali, di manifestare il loro orientamento: “Se ci sono froci, problemi loro”.
Ora, quasi il 30% di un campione rappresentativo di cittadini tra i 18 e i 74 anni significa, approssimando, che circa 14 milioni di italiani la pensano come il calciatore multato. Di qui un dubbio: che si fa? Chiediamo a 14 milioni di italiani di tacere, di non dire ciò che pensano? Oppure introduciamo il reato di omofobia e aspettiamo di multarli tutti uno per uno?».
Il cardinale Barbarin: “Le donne sono la parte più debole della società”.
In Italia l’ingerenza della Chiesa cattolica nelle scelte effettuate dalla politica è spesso motivo di discussione e gli esponenti del clero italiano ci hanno abituati ad interventi non particolarmente ortodossi.
La situazione non è felicissima neanche nella più laica Francia dove la proposta del governo Hollande di approvare il matrimonio omosessuale e l’adozione di bambini da parte di coppie gay sta suscitando il nervosismo del mondo cattolico.
Tempi.it dà notizia dell’intervento del cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione secondo cui la scelta del governo «rappresenterà una rottura per la società». È interessante notare come – sia in Italia che in Francia – quando il dibattito verte sulle unioni omosessuali si usino termini come “rottura” o “strappo”: in Francia Barbarin parla di “rottura per la società” mentre in Italia Avvenire – a proposito della decisione della Giunta Pisapia sul registro delle unioni civili – scriveva di “strappo”.
Guardando la situazione degli altri sei Paesi Ue (Belgio, Spagna, Svezia, Portogallo, Danimarca e Paesi Bassi) in cui da anni è in vigore il matrimonio per gli omosessuali ci si accorge che non c’è stata nessuna rottura o strappo.
Uccr: “Un fiasco il film di Bellocchio”. Cinetel: “È il primo film italiano per incassi”
Gli aderenti all’associazione cattolica fondamentalista di Uccr pubblicano un articolo sul film di Marco Bellocchio “Bella addormentata” ispirato alla vicenda di Eluana Englaro titolando “Un fiasco il film su Eluana: Bellocchio se la prende (ancora) con i cattolici”.
Il film – come noto – ha suscitato molte polemiche, apprezzamenti e critiche ed ovviamente ciascuno ha il pieno diritto di esprimere la propria opinione a riguardo.
Nell’articolo di Uccr si legge testualmente: «L’ultimo film del militante radicale ed ex comunista maoista Marco Bellocchio è intitolato “La Bella addormentata” ed è ispirato alla triste vicenda di Eluana Englaro». C’è da dire che il film di Bellocchio non si intitola “La Bella addormentata” ma semplicemente “Bella addormentata” come è riportato in qualsiasi fonte d’informazione: forse chi ignora addirittura il nome esatto del film difficilmente è in grado di esprimere delle critiche sensate.
Consigliere comunale di Brighton espulsa dai Verdi per “discriminazione religiosa”
Tempi.it dà notizia di un caso di “discriminazione religiosa” nei confronti di un consigliere comunale britannico.
Christina Summers è consigliere comunale di Brighton (una cittadina di 150.000 abitanti sulla costa meridionale della Gran Bretagna) ed apparteneva al Partito dei Verdi.
Il consigliere aveva sottoscritto un documento del partito a favore dell’«uguaglianza di tutte le persone, senza distinzione di razza, colore, sesso, orientamento sessuale, religione, origine sociale o di qualsiasi altro pregiudizio» ma successivamente aveva votato contro una mozione a favore della legalizzazione dei matrimoni omosessuali.
Per questo motivo un comitato interno al partito ha proposto di espellerla dai Verdi. Christina Summers avrebbe spiegato che «essere in disaccordo con il matrimonio gay non significa essere contrari all’uguaglianza di tutte le persone» ipotizzando che ci fosse un fine discriminatorio.
È il caso di chiarire cosa si intende per “discriminazione”. Un partito non è una istituzione pubblica ma un’associazione di persone che condividono la stessa visione su questioni fondamentali o su temi specifici riguardanti la società. Ogni partito avrà una propria politica (decisa dai componenti dello stesso partito) ed ovviamente chi non la condivide potrà anche essere espulso.
Matrimonio omosessuale: le “mezze verità” dei cattolici tradizionalisti dell’Uccr
Quando un soggetto cerca di difendere qualcosa che ritiene importante sarà pronto ad usare tutte le proprie energie ma – purtroppo – col rischio di rendersi ridicolo.
Questo è quanto succede ai membri dell’associazione fondamentalista Unione cristiani cattolici razionali che pubblicano un articolo dal titolo “Psichiatra Italo Carta contrario ad adozione gay: «violenza alla realtà e rischi patologie»“.
Mentre in Italia ancora si discute – soprattutto nello schieramente cosiddetto “progressista” (anche se ci vuole molta immaginazione) – su quale forma di tutela dare alle coppie omosessuali, nella Gran Bretagna del conservatore Cameron e nella Francia del socialista Hollande si parla di introdurre il matrimonio omosessuale (in Paesi dove esistono già i registri delle unioni civili) ed in Francia si discute anche di aprire alle adozioni da parte di coppie omosessuali.
The Lancet: la contraccezione salva la vita delle donne
Secondo uno studio della Johns Hopkins University pubblicato sulla prestigiosa rivista medica The Lancet la contraccezione salva la vita di quasi 250.000 donne in tutto il mondo ogni anno, e potrebbe salvarne 100.000 di più se tutte le donne avessero un adeguato contraccettivo.
Secondo le stime citate dallo studio, 355.000 donne sono morte di parto o di aborto non sicuro nel 2008, mentre più di 250.000 vite sono state salvate grazie alla contraccezione durante lo stesso anno. Lo studio, pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet, ha riferito di progressi significativi nei paesi in via di sviluppo, dove la contraccezione ha ridotto la mortalità materna del 40% nel corso degli ultimi venti anni. Ma permangono gravi problemi nell’Africa sub-sahariana, dove solo il 22% delle donne sposate sessualmente attive utilizzare metodi contraccettivi contro il 75% nei paesi sviluppati.
«Se tutte le donne che lo desiderano avessero accesso alla contraccezione nei paesi in via di sviluppo, il numero di morti materne potrebbe ridursi ulteriormente al 30%», dice lo studio, condotto da John Cleland, della Scuola di igiene e medicina tropicale di Londra.
Secondo il ricercatore Ahmed Saifuddin potrebbero essere salvate ulteriormente altre 104.000 vite ogni anno.
L’immagine di Benedetto XVI sul web: pregiudizio religioso o giudizio politico?
Andrea Tornielli su La Stampa dà notizia di uno studio su come sono rappresentati papa Ratzinger ed il Dalai Lama nel web: secondo il vaticanista del giornale torinese «il messaggio di Benedetto XVI fatica a passare».
Lo studio è stato realizzato da Reputation Manager ed è stato pubblicato dalla rivista Espansione.
Espansione riporta che «che quasi la metà dei contenuti online sul Papa (48,74%) ha un tono negativo e un impatto lesivo; solo il 7% è positivo ma generalmente tiepido, poco entusiasta; il resto ha valore neutro» mentre per il Dalai Lama «il 26% dei contenuti è positivo, e solo l’8% negativo, ma non lesivo».
Per quanto riguarda Facebook i numeri «sono a favore del Dalai Lama, che ha ben 4.390.916 fan su 290 pagine dedicate e 71 gruppi attivi. I numeri di Benedetto XVI sono decisamente più bassi: 263.032, su 154 pagine e 62 gruppi attivi, la stragrande maggioranza dei quali molto sbilanciata sul negativo, come si evince scorrendone i titoli, sbeffeggianti o addirittura offensivi. Però solo l’1,8% dei fan è attivo, segno che non c’è un accanimento crescente o portante del trend negativo».
Nell’articolo di Espansione si legge che «l’immagine che la Rete ha del Papa è quella di una persona molto rigida e poco solidale» mentre per il Dalai Lama prevale «un’immagine positiva, di persona solidale, saggia, riconosciuto come guida spirituale». Continua a leggere
The Lancet: permettere l’aborto significa salvare la vita delle donne
I cosiddetti “pro-life” (ossia contro le leggi sull’aborto) sono in verità dei “pro-death” (ossia a favore della morte delle donne).
L’aborto senza le adeguate condizioni di sicurezza è una delle principali cause di mortalità tra le partorienti: una ogni sette muore perché l’interruzione della gravidanza non è stata condotta da personale medico preparato e in condizioni igieniche adeguate. È uno dei dati contenuti nel lungo articolo pubblicato da una delle principali riviste scientifiche mondiale, The Lancet, che ha esaminato i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità, in tutto il mondo, su un arco di tredici anni, dal 1995 al 2008.
Nonostante la difficoltà di avere dati certi specialmente per quei paesi dove la pratica è illegale, dalla ricerca emergono con chiarezza alcuni punti. Per l’Oms, il numero complessivo di interruzioni di gravidanza, a livello mondiale, tra il 2003 e il 2008, si è stabilizzato, attestandosi attorno ai 28 casi ogni mille donne tra i 15 e i 44 anni di età, con un importante calo rispetto al dato di partenza, quello del 1995, di 35 ivg ogni mille donne, ma anche con l’arresto del trend in diminuzione. Anche all’interno di singole regioni del mondo, comunque, ci sono differenze importanti, da correlare con il contesto sociale ed economico: in Europa occidentale (al 2008), il tasso di aborto era di 19 casi ogni mille donne, in Europa orientale, di 34.
Coalition for Marriage e le “disastrose conseguenze” del matrimonio omosessuale nel Regno Unito
Il giornale conservatore britannico The Daily Telegraph dà notizia della pubblicazione di un report sulle conseguenze legali dell’introduzione del matrimonio omosessuale nel Regno Unito secondo il progetto di David Cameron: in Italia la notizia è stata ripresa da Tempi.it.
Il report è stato preparato da Aidan O’Neill ed è stato commissionato dalla Coalition for Marriage: un’associazione che si oppone ad ogni ridefinizione della “famiglia tradizionale”.
Leggendo il report sembrerebbe che le conseguenze siano “disastrose”: le scuole potrebbero licenziare chi si oppone ad usare libri scolastici che promuovano il matrimonio omosessuale, i genitori non potrebbero ritirare i propri figli dalle scuole qualora ci fossero lezioni sul matrimonio gay, sacerdoti e vicari potrebbero essere denunciati qualora si rifiutassero di celebrare un matrimonio di una coppia dello stesso sesso.
Riguardo quest’ultimo punto, Sharon James – rappresentante della Coalition for Marriage – è del parere che nonostante le promesse governative di proteggere le confessioni che decidessero di non celebrare matrimoni per coppie dello stesso sesso, tali promesse sarebbero senza nessun significato: infatti una coppia potrebbe appellarsi alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Quindi James non solo prevede che una coppia omosessuale potrebbe rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo ma sembra prevedere anche quale sarebbe la sentenza dello stesso tribunale. Quindi – sempre secondo quanto scritto nel report – sarebbe preferibile che le chiese smettessero di celebrare anche i matrimoni eterosessuali.
Il ritorno dei Pet Shop Boys: Elysium
Il duo inglese dei Pet Shop Boys formato da Neil Tennant e Chris Lowesono ritornati con l’undicesimo album (pubblicato ieri) Elysium.
Registrato nel corso dell’anno, l’album segna una specie di ritorno alle sonorità soft del duo (lontanamente paragonabili a quelle di Behaviour).
Se il posse avesse un paradiso, un “Elysium” – una vita dopo la morte per i suoi eroi – i Pet Shop Boys sicuramente meriterebbero un posto. Il loro undicesimo album è un ascolto particolare, però. La metà di esso si rifà al capolavoro riflessivi degli anni ’90, Behaviour, con canzoni che parlano di invecchiamento (Invisible) e la fuga (Breathing Space) esercitando struggenti strappi. Leaving è ancora meglio, un poema epico sulla morte e “sul contesto che fornisce”.
L’altra metà dell’album, invece, si sente amaro e irriverente. In Ego Music, Neil Tennant critica celebrità giovani attraverso un classico nel rap (“Mi vedo come un edificio”), prima che un coro stupido (“io, io, io, io”) affondi l’intero sforzo.
Bullismo nelle scuole: una professoressa condannata a 15 giorni di carcere per aver punito un allievo
La scuola sta lentamente riaprendo in questi giorni ma da Palermo arriva una sentenza che lascia perplessi.
Nel 2007 in una scuola media, due ragazzi impediscono ad un loro compagno di entrare in bagno schernendolo: «Tu non puoi entrare qui! Sei una femminuccia! Sei gay!».
L’apprezzata professoressa di lettere Giuseppina Valido interviene ed invita i due ragazzi a scusarsi: uno presenta le proprie scuse mentre l’altro si rifiuta.
Al rifiuto del ragazzo, la professoressa lo punisce invitandolo a scrivere per cento volte sul quaderno la frase «Sono deficiente». Il ragazzo esegue scrivendo «deficente» senza la «i»: segno che qualche deficienza grammaticale – oltre che di senso civico – c’era proprio.
Tornato a casa, racconta l’accaduto ai genitori che – invece di rimproverarlo e punirlo – decidono di denunciare la solerte insegnante.
In primo grado viene assolta ma la sentenza viene ribaltata in appello e confermata dalla Cassazione condannandola a quindici giorni di carcere per «abuso dei mezzi di correzione».
Secondo la sesta sezione penale della Cassazione gli insegnanti non possono rispondere con metodi prepotenti ad atteggiamenti di “bullismo” perché «finiscono per rafforzare il convincimento che i rapporti relazionali (scolastici o sociali) sono decisi dai rapporti di forza o di potere».
Per monsignor Ravasi l’esenzione Imu è una “mitologia da sfatare”: cosa ne penseranno i funzionari UE?
La questione del pagamento continua a creare molte discussioni: di recente la notizia che gli immobili di proprietà della Conferenza episcopale italiana e degli enti, residenti in Italia, che fanno capo al Vaticano, possano essere esentati anche per il 2013 dal pagamento della tassa.
A riguardo su Avvenire (il giornale dei vescovi italiani) viene riportato il pensiero di monsignor Ravasi, presidente del Pontificio collegio per la cultura.
Per Monsignor Ravasi la citazione evangelica «date a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio» è «un buon principio» perché «Cristo dimostra in quell’occasione di pagare le tasse che è invece un problema che tocca tutti dal punto di vista etico».
Inoltre per monsignor Ravasi quello di un presunto privilegio della Chiesa è «una mitologia» che a suo giudizio «bisogna sfatare» proprio perché – secondo quanto si legge su Avvenire – «il non pagamento dell’Imu ha permesso alla Chiesa di sostenere servizi e attività sociali che altrimenti dovrebbero essere garantiti e sostenuti economicamente dallo Stato».
Forse monsignor Ravasi dovrebbe essere specificare cosa intende per “non pagamento dell’Imu alla Chiesa”.
Se si riferisce alle varie struttture legate al mondo laico o religioso in cui viene svolta un’attività sociale (dormitori, mense, etc) non c’è nessuna “mitologia da sfatare”: nessuno penserebbe mai che debbano pagare l’Imu.
Il fastidio dei cattolici tradizionalisti dell’Uccr per i “sermoni” ed i “pistolotti” del costituzionalista Stefano Rodotà
Sul blog dei tradizionalisti cattolici dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali, si può leggere un articolo di Giuliano Guzzo dal titolo “I sermoni di Stefano Rodotà e l’ossessione per le nozze gay” che ha come oggetto – come si può dedurre dal titolo – l’attività del politico e giurista Stefano Rodotà sulle nozze gay. Questo articolo su Uccr era stato già pubblicato il 21 luglio sul blog personale di Giuliano Guzzo: ovviamente questo non è un elemento di demerito, anche io pubblico i miei articoli su più fonti.
Nel blog di Uccr, Giuliano Guzzo è definito come “sociologo ed appassionato di bioetica”: quindi c’è da sperare in un intervento di un certo livello.
D’altronde Giuliano Guzzo ha scritto molti articoli su Radici Cristiane, la rivista culturale mensile di ispirazione cattolica fondata da Roberto de Mattei in cui scrivono autorevoli rappresentanti del mondo cattolico come Paola Binetti o Massimo Introvigne. Ricordiamo che Roberto de Mattei, fondatore della rivista Radici Cristiane, è uno storico attualmente docente di Storia Moderna e Storia del Cristianesimo presso l’Università Europea di Roma, istituto della Congregazione dei Legionari di Cristo. Nel passato de Mattei, già vicepresidente del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), è stato al centro di alcune polemiche per aver letto e commentato a Radio Maria un brano dello scrittore cristiano Salviano di Marsiglia, in cui l’autore del V secolo sosteneva che l’Impero romano fosse stato punito da Dio per mezzo delle invasioni barbariche anche a causa del supposto dilagare dell’omosessualità.
Ha suscitato molte polemiche anche un intervento dello stesso de Mattei – sempre su Radio Maria – in cui, con riferimento al terremoto del 2011 in Giappone, sosteneva che le catastrofi naturali possono esigenza della giustizia di Dio.
Ritornando all’articolo di Giuliano Guzzo, Stefano Rodotà è definito come «il vero nemico del matrimonio tra uomo e donna». Giuridicamente parlando – ma anche secondo il buon senso – è impossibile che chi sia a favore del matrimonio omosessuale (o del semplice riconoscimento delle unioni civili) sia un “nemico del matrimonio tra uomo e donna” perché – come ha sentenziato la Corte Costituzionale nella sentenza 138 del 23 marzo 2010 sul matrimonio omosessuale – «La libertà di sposarsi o di non sposarsi, e di scegliere il coniuge autonomamente, riguarda la sfera dell’autonomia e dell’individualità, sicché si risolve in una scelta sulla quale lo Stato non può interferire, se non sussistono interessi prevalenti incompatibili, nella fattispecie non ravvisabili». Perciò il matrimonio omosessuale non lede nessun diritto ed ovviamente non lede il diritto di una coppia eterosessuale a sposarsi liberamente. Continua a leggere
Una Singalese nata a Roma scrive a Napolitano: perché non posso essere Italiana e competere per Miss Italia?
Puntuale come sempre anche quest’anno la programmazione di Rai 1 sarà impegnata ad eleggere “la più bella d’Italia” e – come ogni anno – ci sarà modo per trovare spunti di polemica.
Qualche lieve accenno di polemica non è tardato a mancare per la presenze tra le finaliste di Miss Italia 2012 di Chiara Andrea Danese: nota alla cronache per aver partecipato alle famose cene di Arcore di Silvio Berlusconi e per essersi costituita parte civile nel “processo Ruby” per sfruttamento della prostituzione a carico di Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora.
In tempi di spending review anche il concorso voluto dal compianto patron Enzo Mirigliani ha subito dei tagli: infatti le sei finaliste di Miss Italia nel mondo 2012 si contenderanno l’ambito titolo nel corso della prima serata di Miss Italia e non più separatamente.
Una polemica intelligente viene proprio dalla diciottenne Nayomi Andibuduge, una delle sei finaliste per Miss Italia nel Mondo. Questo concorso era nato per celebrare le bellezze di origine italiana ma che vivevano all’estero. Nayomi Andibuduge è invece il contrario di tutto questo: le sue origini sono dello Sri Lanka (come i suoi due genitori) e l’Italia per lei non è il passato della sua famiglia ma l’ambito futuro. Continua a leggere
Matrimonio omosessuale. Rosy Bindi: «Gli omosessuali abbiano la fantasia di inventarsi un “loro” matrimonio». E se lo facessero veramente?
Simpatico (ma non troppo) siparietto tra Rosy Bindi (presidente del Pd e vicepresidente della Camera dei Deputati) ed un esponente omosessuale di Sel che le ha chiesto «Presidente, perché non vuole che mi sposi?». La risposta dell’esponente del Pd è stata «Io ti auguro di fare quello che vuoi ma in questo paese c’è la Costituzione».
La questione costituzionale è stata affrontata dalla Corte con la sentenza 138/2010. La disposizione dell’art. 29 della Costituzione stabilisce, nel primo comma, che «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio», e nel secondo comma aggiunge che «il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare». Alcuni ritengono che l’espressione “società naturale” identifichi la famiglia eterosessuale mentre per la Corte Costituzionale «con tale espressione, come si desume dai lavori preparatori dell’Assemblea costituente, si volle sottolineare che la famiglia contemplata dalla norma aveva dei diritti originari e preesistenti allo Stato, che questo doveva riconoscere» ed inoltre che «i concetti di famiglia e di matrimonio non si possono ritenere “cristallizzati” con riferimento all’epoca in cui la Costituzione entrò in vigore, perché sono dotati della duttilità propria dei princìpi costituzionali e, quindi, vanno interpretati tenendo conto non soltanto delle trasformazioni dell’ordinamento, ma anche dell’evoluzione della società e dei costumi».
Per la Corte Costituzionale «come risulta dai citati lavori preparatori, la questione delle unioni omosessuali rimase del tutto estranea al dibattito svoltosi in sede di Assemblea, benché la condizione omosessuale non fosse certo sconosciuta. I costituenti, elaborando l’art. 29 Cost., discussero di un istituto che aveva una precisa conformazione ed un’articolata disciplina nell’ordinamento civile. Pertanto, in assenza di diversi riferimenti, è inevitabile concludere che essi tennero presente la nozione di matrimonio definita dal codice civile entrato in vigore nel 1942, che, come sopra si è visto, stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso». Continua a leggere
Avvenire e quel “testardo” di Pisapia
Dopo poco più di un mese dall’approvazione da parte di Palazzo Marino, l’amministrazione comunale milanese informa che da lunedì 10 settembre sarà possibile prenotarsi per l’iscrizione al registro delle unioni civili e presentarsi per formalizzare la registrazione da martedì 18.
Quindi il comune di Milano si adegua alla decisione già adottata da altre amministrazioni comunali italiane di estendere alcuni servizi anche a coppie dello stesso sesso.
Al di là del significato simbolico, certamente non si tratta né di ottenere un riconoscimento giuridico della propria unione e neanche di vedere riconosciuti alcuni diritti (reversibilità della pensione, eredità, etc.) la cui decisione spetta solo al parlamento ma – a Milano come in altre città – anche le coppie omosessuali potranno accedere ad alcuni servizi forniti dal comune in aree come la casa, la sanità ed i servizi sociali, le politiche per i giovani, i genitori e gli anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti.
L’Università del Texas non assolve la ricerca di Regnerus sui genitori gay: l’estasi dei cattolici integralisti di Uccr
Negli Stati Uniti aveva suscitato polemiche una ricerca condotta dal sociologo Mark Regnerus dell’Università del Texas pubblicata dal Social Science Research secondo cui «se i genitori sono omosessuali, i figli adolescenti pensano di più al suicidio, sono più spesso disoccupati e seguiti dall’assistenza pubblica».
La ricerca di Regnerus aveva ricevuto un finanziamento di 800.000 $ da parte delle associazioni conservatrici Witherspoon Institute e Bradley Foundation.
Il Witherspoon Institute ha stretti legami con l’universo delle associazioni contrarie ai diritti degli omosessuali. Robert George – membro senior del Witherspoon Institute – è presidente emerito della National Organization for Marriage: un’associazione che si batte contro la legalizzazione delle coppie dello stesso sesso e contro la possibilità di adozione da parte delle coppie omosessuali.
Lo stesso Robert George è inoltre un advisor della Catholic League for religious e civil rights: un’associazione radicale cattolica che con la sua attività si oppone – tra l’altro – al riconoscimento delle coppie omosessuali.
Luis Tellez – presidente del Witherspoon Institute – è anche un membro del consiglio di amministrazione della National Organization for Marriage.
Lo stesso Bradford Wilcox – direttore del Programma “Famiglia, matrimonio e democrazia” presso il Witherspoon Institute che ha finanziato lo studio di Regnerus – è anche membro del comitato redazionale del Social Science Research che ha pubblicato lo studio di Regnerus: un piccolo conflitto d’interessi.
Bisogna precisare che – come anche riportato dal Los Angeles Times e dal The New Yorker – la ricerca di Regnerus non confrontava figli cresciuti in coppie omosessuali con quelli cresciuti coppie eterosessuali. Il criterio che lo studioso ha usato è se un genitore abbia (o abbia avuto) una relazione (anche solo di natura romantica) con una persona dello stesso sesso: infatti solo una piccola proporzione del suo campione ha vissuto in famiglie guidate da coppie dello stesso sesso.
Sulla base di questa impropria “categorizzazione” lo scrittore e leader dei diritti civili americano Scott Rose aveva presentato contro lo studio di Regnerus un esposto all’Università del Texas e questa aveva deciso di avviare un’inchiesta: allo stesso modo la professoressa Debra Umberson – sociologa all’Università del Texas assieme a Regnerus – ha definito sul The Huffington Post “bad science” lo studio del collega.
Ora è arrivata la risposta da parte dell’Università del Texas che ha deciso per un “non luogo a procedere”.