Non bastavano opuscoli informativi e spot pubblicitari, ora la Cei per conquistare le firme dell’8 per mille è scesa in campo con un vero e proprio mediometraggio: Questo non è un film.
Un docufilm in quattro episodi realizzato dal regista Stefano Palombi per informare (o meglio emozionare) sul modo in cui la Cei spende i soldi degli italiani con l’8 per mille. Un mediometraggio prodotto da Lux Vide per il Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa.
Già da tempo la Cei impiega spot pubblicitari per convincere i contribuenti italiani a firmare per la Chiesa cattolica ed in merito l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti ed i consumatori) aveva presentato un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pubblicità ingannevole in Tv e sul web della campagna di pubblicità sociale “chiedilo a loro” per la destinazione dell’8 per mille alla Chiesa cattolica.
In effetti negli spot della campagna 2012 come nel film si parla di preti che aiutano terremotati, di aiuti a giovani, prostitute, anziani, drogati ed a bambini di aree disagiate ma la realtà è un po’ diversa.
Archivi giornalieri: novembre 3, 2012
The Independent: «Napoli, una città dove la vita costa poco».
In Via dello Stelvio, nel quartiere di Secondigliano a nord di Napoli, si possono ancora vedere le macchie di sangue. La vittima, lo spacciatore di droga Gennaro Spina, 26 anni, però non sarà ricordato per molto tempo. Nella zona conosciuta come il supermarket della droga d’Italia, i residenti sono più preoccupati per evitare l’inclusione nella lista crescente di coloro vittime del fuoco incrociato.
«La vita è a buon mercato qui», dice Pasquale Scherillo, il proprietario di una scuola guida nella strada adiacente. «Vuoi sapere come a buon mercato? Ieri, quando hanno ucciso l’ultimo, le persone portavano i loro figli a vedere».
«Stavano lì con i bambini, permettendo loro di guardare, con il sangue che copre la testa».
Forse “fuoco incrociato” è un termine improprio. Quando, il 6 dicembre di otto anni fa, Dario, l’incensurato fratello ventiseienne del signor Scherillo è stato ucciso non lontano dal loro ufficio da due uomini armati, i proiettili erano rivolti a lui. Dario Scherillo ha semplicemente avuto la sfortuna di possedere un motorino che era della stessa marca e colore di quello appartenente ad un pusher locale, il cui omicidio era stato ordinato da un boss della camorra.
Il 15 del mese scorso il numero delle vittime tra i passanti innocenti ha raggiunto un punto di riferimento preoccupante. Lo studente Pasquale Romano, 35 anni, è stato il 160esimo ad essere ucciso per errore dalla camorra dal 1980, dopo che uomini armati hanno sparato 14 volte, mentre lui sedeva nella sua Renault Clio vicino a Marianella.