Gli arresti per possesso di marijuana sono sostanzialmente inutili: è quanto rileva uno studio dell’organizzazione non governativa internazionale per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch che ha monitorato per sette anni la posizione penale di 30mila abitanti di New York arrestati tra il 2003 ed il 2004 per possesso di un piccolo quantitativo di droghe leggere rilevando che solo il 3,4 per cento ha commesso negli anni successivi un crimine violento (di questi il 3,1 solo una volta e lo 0,4 hanno commesso più reati).
Secondo la politica adottata dal sindaco Bloomberg la polizia newyorchese ha arrestato tra il 1996 ed il 2011 circa 500mila persone per piccoli reati legati al possesso di droghe leggere, la maggior parte neri o ispanici, e secondo l’amministrazione comunale ciò ha aiutato a ridurre la criminalità ma l’Ong rileva che non si capisce in che modo possa essere successo.
Human Rights Watch fa notare che le percentuali di chi ha commesso un crimine violento tra gli arrestati per possesso di droghe leggere sono addirittura inferiori a tassi di condanna secondo altre variabili legate al sesso, alla razza ed all’età: paradossalmente ci sarebbero risultati maggiori nella lotta alla criminalità non concentrandosi su coloro che fanno uso di droghe leggere ma semplicemente procedendo ad arresti a caso tra i giovani, il gruppo che statisticamente ha più probabilità di commettere qualsiasi tipo di reato.
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Human Rights Watch: inutili gli arresti per possesso di droghe leggere nella lotta alla criminalità.
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