Archivi giornalieri: dicembre 14, 2012

Natale in casa Ratzinger: con gli omaggi della Basilicata

Natale significa per molti regali, feste, albero e presepe.
Proprio parlando di presepi quello presente in Piazza San Pietro è particolarmente costoso e come messo in luce dai britannici Independent e Telegraph è costato 122mila euro. La cifra potrebbe sembrare elevata ma è quasi irrisoria se confrontata con i 550mila euro pagati nel 2009 così come era emerso dai documenti del caso Vatileaks.
Come riporta il Telegraph, allora lo stesso cardinale Carlo Maria Viganò si lamentava con il papa che l’appalto per la realizzazione del presepe fosse dato sempre alla stessa società con costi doppi rispetto a quelli praticati al di fuori del Vaticano.
Successivamente Viganò fu inviato a Washington come nunzio apostolico rafforzando il sospetto che il Vaticano volesse soffocare il suo sforzo per una maggiore trasparenza.
Sebbene il costo del presepe resta ancora molto elevato la Santa sede ha poco di cui preoccuparsi visto che pagherà l’opera solo in parte mentre quest’anno la Regione Basilicata avrà l'”onore” di sostenere il costo per 90mila euro.
La scenografia del presepe è stata creata dall’artista di Matera Francesco Artese che ha collocato circa cento figure umane in terracotta in un paesaggio roccioso simile a quelo che si può trovare in Basilicata.
Anche l’Independent sottolinea come il costo del presepe «sarà a carico dei già vessati contribuenti italiani».
Sempre il quotidiano britannico rimarca che «la Chiesa, che riceve milioni di euro di tasse dai contribuenti, ha permesso alla Basilicata, la regione più povera d’Italia, di contribuire con 90mila euro su un costo totale di 122mila».

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Ma guarda un po’, il rock è di nuovo satanico

La pace tra Chiesa Cattolica e musica rock è durata molto poco e in realtà probabilmente non c’è mai stata.
Passato il papato di Karol Wojtyla, in arte Giovanni Paolo II, ultraconservatore in tutto ma molto lesto ad apparire innovativo magari invitando qualche rock star ad esibirsi durante un congresso eucaristico, tornano di moda fra i prelati gli anatemi contro i cantanti che, a loro dire, servono Satana.
L’ultimo prete ad esporsi con sprezzo del ridicolo è Don Giulio Marra di Bologna (sarà un caso che i sacerdoti più conservatori li mandano tutti nelle diocesi più progressiste?) che non contento di aver organizzato veglie di preghiera contro il concerto di Marilyn Manson e Rob Zombie rilascia interviste a destra e manca per ammonire i bravi cristiani che non solo Manson è satanico ma lo è tutta la musica rock.
Fra gli artisti a finire fra gli strali del prelato: Eagles, John Lennon, Pink Floyd, Led Zeppelin, Queen e Tiziano Ferro. Prima che vi chiediate se dovete cercare l’intruso chiariamo che il povero Tiziano è citato da Don Giulio a causa della sua canzone Indietro: «Andate ad ascoltare la sua Indietro…da lui non me lo aspettavo» dice il Don, noi l’abbiamo ascoltata, anzi ci siamo stampati il testo e fatichiamo a capire cosa ci sia di satanico.
Ma per restare al Rock con la R maiuscola (non ce ne voglia il simpatico Tiziano Ferro ma fra lui e gli altri incriminati ancora strada da fare ce n’è) sembra di tornare indietro alle fandonie degli anni sessanta e settanta quando camionate di puntine dei giradischi andarono perse per cercare i messaggi nascosti nei solchi dei vinili dei Beatles e dei Led Zeppelin. Insomma, che Stairway to heaven suonata al contrario inneggi al demonio l’hanno sentito dire tutti, che sia una fesseria lo sa chiunque non si lasci incantare da fenomeni di pareidolia acustica. Continua a leggere