Negli Stati Uniti il presidente Obama si è espresso esplicitamente a favore dell’abolizione del Doma, la legge che definisce il matrimonio come l’unione tra uomo e donna ed esclude le coppie gay dai benefici fiscali riservati invece alle coppie eterosessuali.
Il consenso a favore del matrimonio omosessuale cresce all’interno degli Stati Uniti ed anche all’interno dello stesso Partito repubblicano.
Tra gli ultimi ad esprimersi in ordine di tempo a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso c’è il senatore dell’Ohio Rob Portman, primo membro del Partito Repubblicano al Senato a manifestare il suo favore. Il politico ha citato un fatto personale ossia la scoperta che il proprio figlio 21enne Will è gay.
In un commento sul Columbus Dispatch in questo modo il senatore Portman ha espresso il suo punto di vista: «Sono giunto a credere che se due persone sono disposte a fare un impegno di amarsi e sostenersi a vicenda nella buona e nella cattiva sorte per tutta la vita, il governo non dovrebbe negare loro la possibilità di sposarsi».
Con queste parole Rob Portman ha raccontato la scoperta dell’omosessualità del figlio: «Due anni fa, mio figlio, una matricola del college, ha detto a mia moglie Jane ed a me che è gay. Ha detto che lo sapeva da qualche tempo e che il suo orientamento sessuale non è una cosa che ha scelto, ma era semplicemente una parte di ciò che egli è. Jane ed io siamo orgogliosi di lui per la sua onestà e il coraggio. Siamo rimasti sorpresi di apprendere che è gay ma sapevamo che era sempre la stessa persona che era sempre stato. L’unica differenza è che ora abbiamo avuto un quadro più completo del figlio che amiamo. Continua a leggere
Archivi giornalieri: marzo 19, 2013
Beppe Grillo, scripta manent, verba volant
Così si può leggere in un post del blog Beppe Grillo dell’11 agosto 2011 sul ruolo dei futuri parlamentari del Movimento 5 Stelle: «Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo e non potrà entrare in un gruppo parlamentare formato da altri partiti. (…) Ogni eletto si impegnerà a interagire quotidianamente attraverso la Rete per informare i cittadini e interagire con gli iscritti al M5S. La libertà di ogni candidato di potersi esprimere liberamente in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capo bastone sarà la sua vera forza. Il M5S vuole che i cittadini si facciano Stato, non che si sostituiscano ai partiti con un altro partito. I partiti sono morti,organizzazioni del passato, i movimenti sono vivi. Oggi i parlamentari sono soltanto dei peones che schiacciano un pulsante se il capo, che li ha nominati, lo chiede. Non sono nulla, solo pulsante e distintivo. Il M5S vuole far entrare degli uomini e delle donne alla Camera e al Senato che rispondano solo alla Nazione e al proprio mandato. Potranno essere operai, precari, disoccupati, casalinghe, commercianti, piccoli industriali, insegnanti, camionisti, impiegati. Gente comune incensurata e senza scopo di lucro. Ognuno conta uno e il Parlamento ci aspetta». Continua a leggere