Archivi giornalieri: aprile 25, 2014

Divorzio tra Parlamento e cattolici sul divorzio breve.

A distanza di 44 anni dalla legge 898/1970 (detta “Fortuna-Baslini”) confermata dal referendum del 1974 la politica sembra voler mettere mano alla legge sul divorzio e si preannuncia un altro duro colpo per i cattolici italiani. Infatti la commissione giustizia della Camera ha approvato all’unanimità il testo base sul divorzio breve che, se diventerà legge, ridurrebbe a dodici mesi (invece che agli attuali tre anni) i tempi della separazione: in caso di accordo tra i coniugi ed in assenza di figli minori il termine è invece di nove mesi.
Se la legge sul divorzio ancora non è stata digerita dalla Chiesa italiana, una sua modifica fa ancora di più allarmare i vescovi italiani. Il giornale della Conferenza episcopale italiana Avvenire titola “Divorzio breve, Pd e Fi ci riprovano” con un articolo a firma di Angelo Picariello che descrive il sostegno a questo disegno di legge di tutte le forze politiche dell’arco parlamentare. Una delle relatrici (Alessandra Moretti del Pd) vede uno sponsor addirittura in papa Francesco: «Anche i cattolici saranno più disponibili visto che questo Papa parla molto di accoglienza dei divorziati». Lapidario il commento su questa frase di Picariello: «ancora una volta si mescolano in modo un po’ grezzo questioni molto diverse fra loro». Continua a leggere

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Ai cattolici la legge 40 fa paura che fa novanta.

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge 40 nella parte che proibisce il ricorso alla fecondazione eterologa con il seme di un donatore esterno: una sentenza che ha scosso il mondo politico.
L’area cattolica era scesa in campo ancora prima della pronuncia della Consulta e Carlo Casini (Movimento per la Vita), Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello (Scienza & Vita) e Francesco Belletti (Forum delle associazioni familiari) avevano offerto le loro riflessioni al giornale dei vescovi italiani Avvenire sul perché doveva rimanere in vigore il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa.
Subito dopo la sentenza uno dei primi ad intervenire è stato il senatore Carlo Giovanardi che ha parlato di un «colpo alla democrazia italiana» sminuendo il ruolo della Corte Costituzionale che sarebbe, per il politico cattolico, solo un organo formato da «quindici signori che hanno le loro idee ed i loro orientamenti ideologici».
Se tutto sommato è stato pacato il commento della Conferenza episcopale italiana, Famiglia Cristiana ha invece titolato sul suo sito «Ultima follia italiana». Continua a leggere