Questa volta a dare l’allarme sono i vescovi nigeriani: «Siamo preoccupati per i tentativi continui da parte di agenzie straniere di introdurre valori malsani nella nostra società nigeriana nelle loro campagne per l’aborto, la distribuzione di preservativi e la promozione di unioni omosessuali». La nota della Conferenza episcopale nigeriana viene riportata da Tempi che scrive: «Nonostante tutti i problemi del Paese africano più popoloso al mondo, dal terrorismo di Boko Haram all’uso “fraudolento di denaro pubblico [che] depriva i cittadini di servizi di base come un’educazione di qualità, servizi sanitari adeguati, strade decenti, erogazione continua di elettricità, acqua potabile, ecc..”, diverse Ong occidentali si preoccupano solo di introdurre nel Paese i loro “valori malsani”».
Ovviamente i vescovi nigeriani si scagliano contro le leggi a favore dei diritti degli omosessuali ritenendo che sia «un suicidio importare pratiche e stili di vita che sono estranei alla Nigeria».
Purtroppo non è dato sapere chi siano queste “agenzie straniere” che vogliono introdurre in Nigeria campagne per l’aborto, per la distribuzione di preservativi ed a favore della legalizzazione delle unioni omosessuali. Il pensiero potrebbe andare ad Amnesty International che da sempre denuncia gravi violazioni dei diritti umani in Nigeria tra cui «danni ambientali ed inquinamento, che hanno minato i diritti al cibo, all’acqua potabile ed ai mezzi di sussistenza». Continua a leggere
Archivi categoria: Scandali nella Chiesa
Quegli armaioli degli anglicani (ma solo per il tre per cento)
Nuova patata bollente per la Chiesa anglicana che – come rivela l’Independent – ha investito 10 milioni di sterline nella General Electric una delle principali fabbriche d’armi al mondo che fornisce, assieme alla sua controllata General Aviation, tecnologie per velivoli da combattimento, da trasporto militare, elicotteri, veicoli terrestri ed aerei senza pilota (droni) che sono impiegati nei conflitti in tutto il mondo.
La Chiesa ha difeso l’investimento sostenendo che meno del tre per cento del fatturato della General Electric si basa sulla vendita delle armi.
La General Electric produce anche il motore F101 che è usato sul bombardiere strategico Rockwell B-1 Lancer.
Alcuni membri della Chiesa hanno reagito con rabbia alla notizia. Keith Hebden, un sacerdote anglicano che è stato arrestato all’inizio di quest’anno per aver fatto irruzione nella sede della RAF (l’aeronautica militare britannica) di Waddington da dove i droni utilizzati in Afghanistan sono controllati ha detto che la politica della Chiesa è sbagliata: «Significa che abbiamo un interesse nel voler che ci sia la guerra». Continua a leggere
“La Chiesa è una grande mafia”: parola di prete cattolico scozzese abusato da prete.
In Gran Bretagna la Chiesa anglicana ha il suo bel da farsi nel gestire i casi di pedofilia e molte ombre arrivano dal passato. Come riporta il Guardian, l’arcivescovo di York, John Sentamu ha ordinato la riapertura di documenti riguardanti tutti i membri del clero (anche deceduti) che hanno servito nella sua diocesi sin dal lontano 1950 ad oggi in modo che un’indagine indipendente possa appurare se ci possano essere stati in passato degli abusi sessuali nei confronti di bambini. Questa decisione arriva cinque settimane dopo le scuse del Sinodo generale della Chiesa anglicana per la sua incapacità nell’ascoltare le vittime degli abusi.
Il capo del personale dell’arcivescovo, il reverendo Malcolm Macnaughton, ha aggiunto che se saranno coinvolti membri del clero ancora in vita saranno segnalati direttamente alla polizia in modo da tutelare i bambini.
Recentemente la Chiesa anglicana è entrata nell’occhio del ciclone a causa di varie accuse nei confronti di Robert Waddington, decano della Cattedrale di Manchester tra il 1984 e il 1990, che è stato accusato di aver abusato sessualmente di bambini in Gran Bretagna ed all’estero: su Waddington (morto nel 2007) John Santamu ha aperto un’inchiesta.
I presunti casi di abusi commessi da Waddington hanno coinvolto anche l’allora arcivescovo di York, Lord David Speranza che avrebbe coperto Waddington in un presunto abuso nei confronti di un allievo mentre era preside di una scuola nel Queensland in Australia. Inoltre nel 2003 un ex chierichetto della Cattedrale di Manchester ha sostenuto di essere stato abusato da Waddington nel 1980. David Speranza ha negato le accuse di negligenza affermando di aver sempre rispettato le indicazioni della Chiesa anglicana.
Abusi sessuali dei preti sui bambini: la Chiesa combatte la sua battaglia anche con la politica.
Continua ad essere accesa negli Stati Uniti la polemica sugli abusi sessuali commessi da membri del clero nei confronti di minori.
La battaglia non si svolge solamente nelle aule dei tribunali, nei media e presso l’opinione pubblica ma anche nelle aule parlamentari. Nel 2012 i parlamentari dello Stato della California avevano approvato una legge che dava più tempo alle vittime di abusi sessuali di ricorrere civilmente contro i loro aguzzini. A causa di questa legge la Chiesa aveva pagato circa 1,2 miliardi di dollari come risarcimento alle vittime ed aveva pubblicato migliaia di documenti che dimostrava come i vertici della Chiesa americana, tra cui il cardinale Roger M. Mahony di Los Angeles, avessero protetto dalla legge i preti molestatori.
I legislatori della California avevano presentato un nuovo progetto di legge che avrebbe dato ad alcune presunte vittime più tempo per fare causa ma questa volta la Chiesa è scesa sul piede di guerra ed ha assunto addirittura cinque società di lobbying e speso decine di migliaia di dollari per combattere il disegno di legge (Sb 131). Due vescovi hanno incontrato l’autore della legge per esporre le loro ragioni mentre – come riporta il Los Angeles Times – nell’arcidiocesi di Los Angeles monsignor José H. Gomez ha messo in guardia i parrocchiani sul giornale della chiesa affermando che il disegno di legge «mette i servizi sociali e il lavoro educativo della Chiesa a rischio» esortandoli a fare pressione sui legislatori affinché non lo approvino. Continua a leggere
La Chiesa anglicana a protezione del Creato e di quello che ci sta sotto.
Nuovi scandali scuotono la Chiesa d’Inghilterra: oltre ai vari casi di abusi sessuali su minori da parte di prelati, attualmente oltremanica ci sono molte polemiche per il tentativo da parte della Chiesa anglicana di avviare azioni legali per rivendicare antichi diritti minerari sotto migliaia di case e fattorie.
Come riporta il Telegraph migliaia di cittadini britannici stanno ricevendo in questi giorni lettere da parte del catasto che li informano che la Chiesa sta cercando di registrare i diritti minerari per i terreni al di sotto delle loro proprietà. In questo modo la Chiesa potrebbe trarre guadagno tramite il sistema del “fracking” (o fratturazione idraulica), un controverso metodo di estrazione di petrolio e risorse minerarie per mezzo della reazione di acqua e prodotti chimici. Il rischio è che i prodotti chimici contamino le acque sotterranee e l’aria e possano creare addirittura dei micro-terremoti: per questi motivi in alcuni paesi l’uso di questa tecnica è stata sospesa o addirittura vietata.
Gli amministratori della Chiesa anglicana stanno cercando di accaparrarsi i diritti minerari di circa 500mila ettari di terreno, un’area che corrisponde all’incirca alla nostra Liguria. Continua a leggere
Usa. Ci scusiamo per gli abusi dei preti ma intanto mettiamo al sicuro i soldi della Chiesa: il caso del cardinale Dolan.
Nuovi guai per la Chiesa americana: dopo la bocciatura da parte della Corte Suprema del Doma (Defense of Marriage Act), il New York Times rivela della pubblicazione di documenti dell’Arcidiocesi di Milwaukee che coinvolgerebbero addirittura il cardinale Timothy F. Dolan, presidente della Conferenza episcopale americana che – nel 2007 quando era arcivescovo di Milwaukee – chiese autorizzazione al Vaticano di spostare 57 milioni di dollari a disposizione dell’arcidiocesi in un fondo fiduciario in modo da mettere al sicuro questo denaro da parte delle richieste di risarcimento delle vittime di abusi sessuali dei preti.
Il cardinale ha negato le accuse parlando di «attacchi vecchi e senza credito» ma agli atti dei documenti ci sarebbe una lettera del 2007 dell’allora arcivescovo Dolan indirizzata al Vaticano in cui spiegava la sua idea: «Prevedo una migliore protezione di questi fondi da qualsiasi rivendicazione ed obbligo legale». Il Vaticano avrebbe autorizzato prontamente la richiesta dando il consenso dopo cinque settimane.
La pubblicazione di questi documenti è stata salutata con entusiasmo dalle vittime degli abusi sessuali e dai loro avvocati gettando nuove ombre sul ruolo assunto da Dolan nella gestione dei casi di pedofilia. Da una parte il cardinale a capo dei vescovi americani ha sempre espresso pubblicamente la propria indignazione per i danni causati ai bambini e si è largamente scusato promettendo l’aiuto della Chiesa nella guarigione delle vittime. Da questi documenti emerge però anche come si sia speso per proteggere i beni della Chiesa americana, nel convincere i preti rei di abusi sessuali a lasciare volontariamente il loro incarico in cambio di benefit e stipendi e nell’usare le lunghe procedure del diritto canonico per rimuovere quei preti pedofili che non erano disposti a lasciare il loro incarico: in un caso – sottolinea il New York Times – sono serviti cinque anni per rimuovere un prete colpevole di abusi sessuali. Continua a leggere
Rapporto del governo irlandese: la schiavitù nelle lavanderie Magdalene degli ordini religiosi cattolici
Una situazione di schiavitù, con la complicità dello Stato irlandese, all’interno delle lavanderie Magdalene gestite da ordini religiosi cattolici: questo è quanto emerge da un documento ufficiale pubblicato dal governo irlandese.
Le lavanderie erano gestite da suore cattoliche irlandesi e la loro attività è durata dal 1922 al 1996: in questo periodo hanno lavorato circa 10mila donne, un quarto delle quali mandate dallo Stato, la più giovane delle quali aveva nove anni e la più anziana 89. L’età media era 23 anni ed i due terzi veniva lasciata libera di andare via entro un anno ma con un otto per cento delle donne che ha passato all’interno più di un decennio.
Una situazione di umiliazione e sfruttamento in luoghi che il rapporto ufficiale descrive come «solitari e spaventosi».
Cibo scadente, spesso con pidocchi e pulci, lavoro faticoso, obbligatorio e gratuito e maltrattamenti psicologici da parte delle suore: questa era la situazione sopportata dalle donne la maggior parte delle quali erano orfane.
Il giornale britannico Independent riporta la testimonianza di una delle donne che ha lavorato nelle lavanderie cattoliche Magdalene: «Ci alzavamo alle sei del mattino ed andavamo nelle lavanderie, poi mangiavamo alle due. Il cibo era semplicemente orribile. Alle sei recitavamo il rosario e poi di nuovo a letto. Nessuno aveva il permesso di parlare. È stato peggio di un carcere. Andrò nella tomba con questo dolore che ha distrutto la mia anima e non mi abbandonerà mai. Il governo e la Chiesa dovrebbero ammettere il dolore che ci hanno fatto e le cicatrici che ci hanno lasciato». Continua a leggere
Pedofilia nella Chiesa americana: sì alla pubblicazione dei nomi dei preti coinvolti
Vittoria della libertà d’informazione e sconfitta per la Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Come riporta il Los Angeles Times un giudice ha ordinato all’arcidiocesi di Los Angeles di pubblicare i nomi delle persone coinvolti in abusi sessuali i cui nomi sono contenuti in documenti interni: per il giudice che ha emesso la sentenza il diritto dell’opinione pubblica di sapere come la Chiesa ha gestito le i casi di molestie supera la privacy delle persone coinvolte.
La decisione del giudice Emilie Elias della Corte superiore della Contea di Los Angeles ha ribaltato una sentenza di un precedente arbitro tra le parti secondo cui i nomi dei dipendenti dell’arcidiocesi coinvolti in abusi sessuali dovevano essere segretati al fine di evitare ulteriori imbarazzi alla Chiesa.
Il giudice Ellias ha anche ribaltato la decisione dell’arbitro, il giudice federale in pensione Dickran Tevrizian, secondo cui i sacerdoti che avevano affrontato una sola accusa di abuso avrebbero avuto i loro nomi segretati.
I documenti – fascicoli confidenziali che includono relazioni psichiatriche, rapporti investigativi, le lettere di protesta dei genitori e la corrispondenza del Vaticano – sono stati rilasciati come parte di un accordo del 2007 tra l’arcidiocesi e più di 500 vittime.
Gli avvocati del Los Angeles Times e dell’Associated Press hanno sostenuto che i nomi delle gerarchie ecclesiastiche coinvolte nella vicenda erano essenziali per far capire all’opinione pubblica come lo scandalo si sia verificato. Più di 200 sacerdoti sono stati accusati di abusi che risalgono a decenni prima e la Chiesa, i suoi assicuratori ed altre persone coinvolte hanno pagato più di 720 milioni di dollari come risarcimento danni. Continua a leggere
Natale in casa Ratzinger: con gli omaggi della Basilicata
Natale significa per molti regali, feste, albero e presepe.
Proprio parlando di presepi quello presente in Piazza San Pietro è particolarmente costoso e come messo in luce dai britannici Independent e Telegraph è costato 122mila euro. La cifra potrebbe sembrare elevata ma è quasi irrisoria se confrontata con i 550mila euro pagati nel 2009 così come era emerso dai documenti del caso Vatileaks.
Come riporta il Telegraph, allora lo stesso cardinale Carlo Maria Viganò si lamentava con il papa che l’appalto per la realizzazione del presepe fosse dato sempre alla stessa società con costi doppi rispetto a quelli praticati al di fuori del Vaticano.
Successivamente Viganò fu inviato a Washington come nunzio apostolico rafforzando il sospetto che il Vaticano volesse soffocare il suo sforzo per una maggiore trasparenza.
Sebbene il costo del presepe resta ancora molto elevato la Santa sede ha poco di cui preoccuparsi visto che pagherà l’opera solo in parte mentre quest’anno la Regione Basilicata avrà l'”onore” di sostenere il costo per 90mila euro.
La scenografia del presepe è stata creata dall’artista di Matera Francesco Artese che ha collocato circa cento figure umane in terracotta in un paesaggio roccioso simile a quelo che si può trovare in Basilicata.
Anche l’Independent sottolinea come il costo del presepe «sarà a carico dei già vessati contribuenti italiani».
Sempre il quotidiano britannico rimarca che «la Chiesa, che riceve milioni di euro di tasse dai contribuenti, ha permesso alla Basilicata, la regione più povera d’Italia, di contribuire con 90mila euro su un costo totale di 122mila».
Il cardinale Bertone: «Raggirato nella vicenda dei Salesiani». La Chiesa è ancora credibile nella gestione del denaro?
La notizia dell’esenzione Imu per i beni del mondo ecclesiastico ha creato molti malumori nella società ma un po’ meno nella politica. Il governo ha smentito il dietro front dichiarando che la disposizione è «in linea con gli orientamenti più volte espressi dal governo e con le richieste dell’Unione europea».
A questo punto resta il dubbio su quale sia l’orientamento del governo visto che a febbraio si prevedeva l’esenzione Imu sui beni con finalità «non esclusivamente commerciali» di Chiesa ed enti non profit e limitando l’esenzione alle sole parti non commerciali.
Da Avvenire non è tardata la risposta del direttore Marco Tarquinio secondo cui i beni ecclesiastici «le tasse le pagano già».
In ogni caso la Santa Sede ritorna ad essere al centro di attenzione (di cui forse avrebbe fatto a meno) a causa di un’eredità che potrebbe portare addirittura al fallimento dell’ordine religioso dei Salesiani.
La vicenda – ricostruita dal Corriere della Sera – nasce nel 1998 quando Alessandro Gerini dona il suo immenso patrimonio alla Fondazione Gerini, un ente ecclesiastico riconosciuto da Paolo VI e posto sotto il controllo della Congregazione Salesiana.
I nipoti impugnano il testamento dando inizio ad un contenzioso con la fondazione che si trascina sino al 2007. Quest’ultima accorda un risarcimento di cinque milioni di euro ai nipoti di Alessandro Gerini ed 11 milioni e mezzo al faccendiere Carlo Moisé Silvera che ha fatto da intermediario. Viene stabilito però che la percentuale per Silvera sarà aumentata quando verrà fatta una stima dell’intero patrimonio. La valutazione viene fatta e l’intera eredità viene stimata in 568 milioni di euro quindi la percentuale per il faccendiere sale a 99 milioni di euro.
La fondazione decide di non pagare ed il tribunale di Milano sequestra immobili e mobili per un valore di 130 milioni di euro: un importo comprensivo degli interessi che potrebbe portare anche al fallimento dell’ordine religioso.
A questo punto entra in ballo il segretario di Stato Tarcisio Bertone che due mesi fa – secondo il Corriere della Sera – scriverebbe una lettera da consegnare ai giudici: «Ho dato il consenso alla soluzione negoziale, ma ho scoperto soltanto dopo che il valore del patrimonio era stato gonfiato a dismisura per aumentare la somma destinata a Silvera, depauperando e umiliando l’attività benefica della Congregazione».
Religione insanguinata: inchiesta del National Geographic sull’uso di avorio nelle icone sacre.
Le religioni rispettano l’ambiente? Si potrebbe pensare che ogni culto avendo il concetto di un “creatore” debbano tenere in massima considerazione il suo capolavoro: ossia quel “creato” in cui viviamo chiamato “terra”.
La Chiesa cattolica ha avuto un rapporto un po’ ambiguo con l’ambientalismo.
A settembre del 2011 papa Benedetto XVI aveva affermato che «Adottare complessivamente uno stile di vita rispettoso dell’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie appropriate che salvaguardino il patrimonio della creazione e siano senza pericoli per l’uomo, devono essere priorità politiche ed economiche». Parole forti quelle del papa che ha affrontato il tema dell’ambiente, sostenendo che «l’ecologia umana è un imperativo».
Nonostante Benedetto XVI abbia affermato che le Nazioni Unite devono «essere il quadro naturale di una tale riflessione che non dovrà essere oscurato da interessi politici ed economici ciecamente partigiani», c’è da rilevare che dal 1973 esiste la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o Cites, dall’inglese Convention on International Trade of Endangered Species, una convenzione internazionale firmata da numerosi stati a Washington nel 1973 con lo scopo di regolamentare il commercio di fauna e flora in pericolo di estinzione. Al momento 175 stati hanno aderito alla convenzione ma il Vaticano non rientra tra questi e perciò non è soggetto al bando dell’avorio.
XX settembre 1870 – 2012: per non dimenticare cos’era il dominio del beato papa Pio IX
Il 20 settembre di ogni si celebra la presa di Roma capitale da parte dei Bersaglieri avvenuta nel 1870 attraverso la breccia di Porta Pia: in quel momento finì il potere temporale di papa Pio IX e Roma divenne la capitale del neonato Regno d’Italia.
A distanza di 140 anni, il revisionismo è sempre in agguato e Pio IX (famoso per aver assoldato nello Stato pontificio il boia Mastro Titta) quasi non viene ricordato come un fermo oppositore all’unità d’Italia ma quasi come un sovrano che legittimamente occupava il suo trono.
Per inquadrare meglio la figura di Pio IX è opportuno ricordare gli avvenimenti risorgimentali del 20 giugno 1859 conosciuti come “Le stragi di Perugia” quando nella città di Perugia le truppe dei reggimenti svizzeri inviate da papa Pio IX attaccarono i cittadini che si erano ribellati al dominio dello Stato della Chiesa, procedendo all’occupazione della città, al saccheggio e al massacro di civili. Continua a leggere
Padre Groeschel: “Gli abusi sessuali del clero? Colpa degli adolescenti”
Questa volta la “sparata” viene dagli Usa.
In una recente intervista al National Catholic Register, Padre Benedetto Groeschel, dell’ordine tradizionalista dei Frati Francescani del Rinnovamento, ha detto – così come riporta The Huffington Post – che gli adolescenti – in alcuni casi di abusi sessuali – agiscono da seduttori nei confronti dei sacerdoti.
Sono passati circa dieci anni da quanto un’indagine condotta dal The Boston Globe sugli abusi sessuali nel clero ha portato alla luce uno scandalo scioccante che ha scosso le fondamenta della Chiesa cattolica negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Sebbene siano passati dieci anni le ferite dello scandalo degli abusi sessuali nel clero non si sono completamente rimarginate e proprio per questo i recenti commenti di Padre Groeschel sembrano ancora più sconcertanti.
In un’intervista al National Catholic Register postata questa settimana, è stato chiesto a Groeschel del suo lavoro con l’ordine tradizionalista dei Frati Francescani del Rinnovamento, un ordine che padre Benedetto ha fondato 25 anni fa. L’intervista ha preso una piega interessante, tuttavia, quando il direttore del National Catholic Register ha chiesto al religioso 78enne del suo lavoro con i responsabili di abusi sessuali.
Groeschel ha detto: «Le persone hanno nella loro mente l’immagine di uno psicopatico ma non è questo il caso. Supponiamo di avere un uomo che ha un esaurimento nervoso, e un ragazzo gli rivolge le sue attenzioni: in molti casi il ragazzo – di 14, 16, 18 anni – è il seduttore»..
Eni: l’inserzionista “benedetto” (ma inquinante) de L’Osservatore Romano
L’Osservatore Romano è certamente il giornale più autorevole del mondo cattolico: fondato nel 1861 viene diffuso in 129 paesi del mondo in sette lingue.
È il giornale ufficiale della Città del Vaticano e su internet è facilmente leggerlo gratuitamente in formato pdf.
Viene venduto al prezzo di 1 € ed all’interno non ci sono spazi pubblicitari ad eccezione di uno spazio in fondo all’ultima pagina a disposizione di Eni con testimonial il simpatico attore lucano Rocco Papaleo: per la compagnia energetica italiana è ovviamente un’ottima vetrina.
Eni era stata anche tra gli sponsor ufficiali del VII Incontro mondiale delle famiglie tenutosi a Milano dal 1 al 3 giugno alla presenza di papa Benedetto XVI.
Si penserebbe che la Santa Sede – ammettendo Eni come inserzionista unico del proprio quotidiano ufficiale – abbia vagliato l’attività dell’azienda a 360°.
Sebbene nell’area sponsor del sito del VII Incontro mondiale delle famiglie si legge che «la sua azione è orientata alla valorizzazione delle persone, a contribuire allo sviluppo e al benessere delle comunità nelle quali opera, a rispettare l’ambiente, a investire nell’innovazione tecnologica, a perseguire l’efficienza energetica e a mitigare i rischi del cambiamento climatico», il giudizio di Amnesty International sull’azienda italiana è un po’ diverso.
Trovato un assegno di 100.000 € negli appartamenti del maggiordomo del papa
Lo Stato della Città del Vaticano ha pubblicato la requisitoria del promotore di giustizia Nicola Piccardi e la sentenza di rinvio a giudizio nei confronti di Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa accusato di furto aggravato.
Ancora è presto per sapere come procederà il processo però è già possibile esprimere alcune riflessioni.
Nella requisitoria si legge che – durante la perquisizione negli appartamenti di Paolo Gabriele – è stato trovato un assegno bancario di 100.000,00 euro intestato a Santidad Papa Benedicto XVI, datato 26 marzo 2012, proveniente dall’Universitad Catolica San Antonio di Guadalupe ed una pepita d’oro indirizzata al papa dal signor Guido del Castillo, direttore dell’ARU di Lima (Perù). Il maggiordomo del Papa si sarebbe limitato a dichiarare che «nella degenerazione del mio disordine è potuto capitare anche questo».
A prescindere da quelle che sono le responsabilità di Paolo Gabriele si resta sbigottiti dalla gestione vaticana di importanti somme di denaro.
Il Vaticano e i crimini sessuali (Sex Crimes and the Vatican): l’inchiesta
“Il Vaticano e i crimini sessuali” (Sex Crimes and the Vatican) è un’inchiesta giornalistica realizzata da Colm O’Gorman nel 2006 e trasmessa originariamente dalla BBC all’interno della propria serie documentaristica “Panorama“. Il reportage era inteso per documentare gli abusi sessuali a sfondo pedofilo riconducibili ad alcuni membri del clero.
Il documentario dura 39 minuti ed è condotto da Colm O’Gorman, vittima di abusi sessuali in età adolescenziale. Questo video accusa di complicità la Chiesa cattolica per il suo atteggiamento protettivo nei confronti dei preti pedofili, invece che dei bambini abusati, e per la sistematica opera di insabbiamento ogni volta che un nuovo caso veniva alla luce. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla BBC, la politica di base della Chiesa era sempre la stessa, in Irlanda come negli Stati Uniti o in Brasile: una volta che lo scandalo era venuto alla luce, il vescovo responsabile della condotta di quel prete lo trasferiva in un’altra parrocchia, dove gli abusi continuavano, mentre i bambini che osavano confessare ciò che era loro successo venivano minacciati e ridotti al silenzio dagli altri preti.
The Vatican Insider – Il denaro in nome di Dio
La serie The Vatican Insider è un film-documentario prodotto dalla Current Tv. È scritta dalla giornalista Silvia Luzi con la regia di Luca Bellino (autori del controverso documentario su Chavez bloccato dalla Rai La Minaccia) e sviluppata grazie al contributo di Andrea Cairola, regista di Citizen Berlusconi. La colonna sonora originale di The Vatican Insider è composta, orchestrata e diretta da Andrea Morricone, figlio del Premio Oscar Ennio Morricone.
The Vatican Insider prende spunto dalla storia vera di un prete che oggi ha abbandonato il ministero e vuole rimanere nell’anonimato. La sua testimonianza, ricostruita attraverso l’intepretazione di un attore, si snoda in un memorandum indirizzato al suo superiore. Una lettera che come un rosario fatto di preghiere, esitazioni, conflitti e ubbie, snocciola una a una “le troppe azioni malavagie e contrarie alla fede perpretrate all’interno della Chiesa” di cui il prete dice di essere stato testimone.
Il memorandum è il grimaldello per entrare nel ventre dell’istituzione più antica del mondo e spiegare la storia, la struttura e i processi di quegli istituti, possedimenti e patrimoni che fanno parte dello Stato Vaticano. Si parla dunque di Propaganda Fide, IOR, 8 per mille, proprietà immobiliari della Santa Sede lontano dai toni delle polemiche, degli scandali e della denuncia ma attraverso il linguaggio più pacato e narrativo del docufilm. Un’autentica sfida per Current che esplora queste tematiche solitamente ‘controverse’ e considerate terreno fertile per il genere ‘investigative’, innestando il linguaggio cinematografico sulla quella base factual di documenti e fatti reali non ufficialmente autorizzati dalla Chiesa.
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Undici anni senza un grande giornalista ed un uomo libero: Indro Montanelli.
Il miglior modo per ricordarLo è riproporre quanto il suo discepolo Marco Travaglio disse – rivolgendosi idealmente al suo Maestro – sul Vaticano in Italia nella puntata di Annozero del 31 maggio 2007.
Bertone intervistato da “Famiglia Cristiana”: diritto alla corrispondenza superiore al diritto di cronaca?

Le “feroci” domande del direttore del Tg1 Maccari al Segretario di Stato Bertone
Il Direttore del Tg1 ha avuto l’onore – in un periodo travagliato per la Chiesa – di intervistare il Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Ogni parola è superflua.
E di seguito il commento di un vero giornalista – Marco Travaglio – a “Servizio Pubblico” del 7 giugno 2012.
Linee guida della Cei contro la pedofilia: fatta la legge trovato l’inganno….
Il Cardinale Bagnasco è intervenuto a difesa delle “Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici” della Cei.
Secondo il Cardinale Bagnasco «la Chiesa precede la legge perché i vescovi sono tenuti a intervenire non appena hanno notizia, in vista di misure preventive».
Innanzitutto la Chiesa non dovrebbe «precedere la legge» ma – al massimo – “affiancarsi”. Infatti Bagnasco dovrebbe ricordare che l’art. 7 della Costituzione prescrive che «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani».
Ad ogni modo Bagnasco sembra voler lasciare intendere che la prescrizioni delle Linee guida della Cei siano più severe di quanto prevede la legge italiana.
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Pedofilia. Cei: il Vescovo non ha l’obbligo di denunciare alla magistratura
La Cei ha diffuso le “Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti dei minori da parte dei chierici“.
Queste linee guida seguono la Circolare della Congregazione della Dottrina della Fede del 3 maggio 2011.
È molto interessare leggere il contenuto di questi documenti nella parte relativa ai rapporti con le autorità civili.
Nella lettera circolare del 3 maggio 2011 della Congregazione della Dottrina della Fede si legge che «L’abuso sessuale di minori non è solo un delitto canonico, ma anche un crimine perseguito dall’autorità civile. Sebbene i rapporti con le autorità civili differiscano nei diversi paesi, tuttavia è importante cooperare con esse nell’ambito delle rispettive competenze. In particolare, va sempre dato seguito alle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguarda il deferimento dei crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare il foro interno sacramentale. Naturalmente, questa collaborazione non riguarda solo i casi di abusi commessi dai chierici, ma riguarda anche quei casi di abuso che coinvolgono il personale religioso o laico che opera nelle strutture ecclesiastiche».