Vittoria della libertà d’informazione e sconfitta per la Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Come riporta il Los Angeles Times un giudice ha ordinato all’arcidiocesi di Los Angeles di pubblicare i nomi delle persone coinvolti in abusi sessuali i cui nomi sono contenuti in documenti interni: per il giudice che ha emesso la sentenza il diritto dell’opinione pubblica di sapere come la Chiesa ha gestito le i casi di molestie supera la privacy delle persone coinvolte.
La decisione del giudice Emilie Elias della Corte superiore della Contea di Los Angeles ha ribaltato una sentenza di un precedente arbitro tra le parti secondo cui i nomi dei dipendenti dell’arcidiocesi coinvolti in abusi sessuali dovevano essere segretati al fine di evitare ulteriori imbarazzi alla Chiesa.
Il giudice Ellias ha anche ribaltato la decisione dell’arbitro, il giudice federale in pensione Dickran Tevrizian, secondo cui i sacerdoti che avevano affrontato una sola accusa di abuso avrebbero avuto i loro nomi segretati.
I documenti – fascicoli confidenziali che includono relazioni psichiatriche, rapporti investigativi, le lettere di protesta dei genitori e la corrispondenza del Vaticano – sono stati rilasciati come parte di un accordo del 2007 tra l’arcidiocesi e più di 500 vittime.
Gli avvocati del Los Angeles Times e dell’Associated Press hanno sostenuto che i nomi delle gerarchie ecclesiastiche coinvolte nella vicenda erano essenziali per far capire all’opinione pubblica come lo scandalo si sia verificato. Più di 200 sacerdoti sono stati accusati di abusi che risalgono a decenni prima e la Chiesa, i suoi assicuratori ed altre persone coinvolte hanno pagato più di 720 milioni di dollari come risarcimento danni. Continua a leggere
Pedofilia nella Chiesa americana: sì alla pubblicazione dei nomi dei preti coinvolti
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