Siamo Americani e crediamo che la Bibbia sia la parola di Dio: questo è quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Gallup secondo cui per tre statunitensi su quattro la Bibbia corrisponde al volere di dio.
Per quasi la metà (47 percento) il “sacro testo” deve essere interpretato in maniera letterale parola per parola mentre per il 28 percento non tutto deve essere preso alla lettera: solo il 21 percento lo considera un libro di leggende e precetti morali scritti da un uomo.
Detto ciò ci si aspetterebbe dagli statunitensi un fedele sostegno alle posizioni della Chiesa ma altri sondaggi mostrano che non è affatto così: sono favorevoli alla legalizzazione delle droghe leggere, continuano (purtroppo) ad approvare la pena di morte mentre si dividono sull’eutanasia.
Nonostante per gli americani la Bibbia sia un testo da tenere in massima considerazione aumenta il consenso a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso: nel luglio del 2013 il 54 percento dei cittadini Usa (tra cui il 60 di cattolici) si erano detti a favore ed oggi – in base ad un’altra rilevazione di Gallup – questa percentuale è salita al 55 mentre è scesa di un punto (dal 43 al 42) la fazione di coloro che si oppongono. Ad essere maggiormente a favore sono i giovani tra i 18 e i 29 anni (addirittura il 78 percento) e chi si identifica politicamente come Liberale o Democratico (rispettivamente 82 e 74 percento a favore). Continua a leggere
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TIME. Educazione sessuale nel Mississippi: una nuova legge abbasserà i tassi di gravidanza tra i teenager?
Durante i suoi quattro anni Ashley McKay ha frequentato la Rosa Fort High School a Tunica, Mississippi. La sua educazione sessuale consisteva principalmente in un istruttore che elencava le diverse malattie sessualmente trasmissibili. «Non c’era nessun piano di studi», dice. «L’insegnante, un vecchio signore che è stato anche l’allenatore di calcio, ci direbbe, “Se l’AIDS, stai per morire. Scegli la tua bara, perché stai per morire”».
La tattica per spaventare ha fallito. Parti minorili sono stati eventi frequenti durante il suo tempo a Rosa Fort. McKay, ora 24 anni e direttore esecutivo dell’associazione no-profit Tunica Teens Action, dice che tra i 15 e i 20 studenti (incluse le ragazze) di 106 studenti presenti nella suo corso di laurea hanno già avuto dei figli. Marilyn Young, il presidente del consiglio d’istituto del distretto, ha convenuto che il distretto non aveva alcun accesso formale ad insegnare l’educazione sessuale quando McKay era una studente, un vuoto che lei e gli altri stanno lavorando duramente per cambiare.
Situata nell’angolo nord-occidentale del Mississippi, la Contea di Tunica ha registrato il più alto tasso adolescenziale di nascite nello stato negli ultimi anni, secondo i dati del Mississippi State Department of Health. Lo Stato, nel frattempo, ha sempre il più alto tasso di natalità adolescenziale nel paese. Nel 2011, nel Mississippi 55 su 1.000 ragazze hanno dato alla luce un bambino, a fronte di un minimo di 16 per 1000 nel New Hampshire.
L’associazione cattolica Uccr e le “feroci reazioni”
L’associazione cattolica Uccr (Unione cristiani cattolici razionali) ci ha abituati ad articoli con regole del giornalismo un po’ sui generis.
Nel loro blog compare un articolo su una donna che avrebbe lasciato l’omosessualità per tornare ad una situazione di eterosessualità.
Nell’articolo si legge: «È la storia di Doreena Paz, recentemente pubblicata in esclusiva su ReligionEnLibertad.com e qui riportata per la prima volta in italiano». (grassetto nostro e link loro).
In effetti l‘”esclusiva” del sito cattolico ReligionEnLibertad è paragonabile alla pubblicazione su Il Politecnico di Elio Vittorini del romanzo americano Per chi suonano le campane (questo il titolo con cui uscì sul giornale dello scrittore siciliano) di Ernest Hemingway.
Inoltre gli uccrociati dovrebbero domandarsi come mai questa storia è stata riportata per la prima volta in italiano proprio sul loro sito: magari nessun altro ha ritenuto degna di nota questa storia. Continua a leggere
Trovato un papiro del IV secolo: Gesù era sposato?
Così come riporta il The New York Times, Karen L. King – una storica delle origini del cristianesimo alla Harvard Divinity School – ha individuato un pezzo di papiro scritto in copto nel IV secolo e contiene una frase mai vista in qualsiasi parte della Scrittura: «Gesù disse loro: “Mia moglie ….”».
Il frammento di papiro sbiadito è più piccolo di un biglietto da visita, con otto linee da un lato, in inchiostro nero leggibile sotto una lente di ingrandimento. Appena sotto la linea di Gesù in cui c’è scritto che aveva una moglie, il papiro contiene una seconda disposizione provocatoria che dice presumibilmente «lei sarà in grado di essere mio discepolo».
La scoperta è stata resa pubblica martedì a Roma al Congresso Internazionale di Studi copti da Karen L. King, una storica che ha pubblicato diversi libri in merito a nuove scoperte sul Vangelo.
La provenienza del frammento di papiro è un mistero, e il suo proprietario ha chiesto di rimanere anonimo. Fino a martedì, King aveva mostrato il frammento solo ad una ristretta cerchia di esperti di papirologia e di linguistica copta, i quali hanno concluso che non è più probabile che sia un falso. Ma lei ed i suoi collaboratori dicono che sono desiderosi che altri studiosi valutino e forse sconvolgano le loro conclusioni.
Sebbene molte domande restino irrisolte, la scoperta potrebbe riaccendere il dibattito sulla possibilità che Gesù fosse sposato, se Maria Maddalena fosse sua moglie e se aveva una discepola. Questi dibattiti risalgono ai primi secoli del cristianesimo, dicono gli studiosi. Ma sono rilevanti oggi, quando il cristianesimo riaccende il dibattito sul ruolo delle donne nel ministero e i confini del matrimonio. Continua a leggere