L’Osservatore Romano è certamente il giornale più autorevole del mondo cattolico: fondato nel 1861 viene diffuso in 129 paesi del mondo in sette lingue.
È il giornale ufficiale della Città del Vaticano e su internet è facilmente leggerlo gratuitamente in formato pdf.
Viene venduto al prezzo di 1 € ed all’interno non ci sono spazi pubblicitari ad eccezione di uno spazio in fondo all’ultima pagina a disposizione di Eni con testimonial il simpatico attore lucano Rocco Papaleo: per la compagnia energetica italiana è ovviamente un’ottima vetrina.
Eni era stata anche tra gli sponsor ufficiali del VII Incontro mondiale delle famiglie tenutosi a Milano dal 1 al 3 giugno alla presenza di papa Benedetto XVI.
Si penserebbe che la Santa Sede – ammettendo Eni come inserzionista unico del proprio quotidiano ufficiale – abbia vagliato l’attività dell’azienda a 360°.
Sebbene nell’area sponsor del sito del VII Incontro mondiale delle famiglie si legge che «la sua azione è orientata alla valorizzazione delle persone, a contribuire allo sviluppo e al benessere delle comunità nelle quali opera, a rispettare l’ambiente, a investire nell’innovazione tecnologica, a perseguire l’efficienza energetica e a mitigare i rischi del cambiamento climatico», il giudizio di Amnesty International sull’azienda italiana è un po’ diverso.