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Contributi per l’editoria: un finanziamento di 140.000.000 €

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”: così recita l’art. 21 della Costituzione.

Questo diritto – per il 2010 – secondo gli elenchi del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio è costato  ai contribuenti italiani la somma totale di 140.323.183,55 €: un finanziamento pubblico di cui se ne giovano giornali spesso sconosciuti e radio di partito.

Scorrendo l’elenco Contributi per quotidiani editi da cooperative di giornalisti si scopre che i sussidi sono stati ricevuti – tra gli altri –  da quotidiani come Il Manifesto (3.248.513,90 €), il Romanista (999.293,07 €) ossia il quotidiano dei tifosi della Roma e da Verità per lo Sport (1.498.356,45 €). Gli altri quotidiani che compongono questo elenco sono principalmente quotidiani locali: i sussidi erogati solo per questo elenco arrivano all’importo totale di 33.631.334,99 €.

Aprendo l’elenco Contributi per quotidiani editi da imprese editrici la cui maggioranza del capitale sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali si scopre che Avvenire (il quotidiano dei vescovi italiani) riceve un finanziamento record di 5.092.265,03 € mentre ItaliaOggi – il quotidiano giuridico edito da Class Editori che pubblica anche la rivista Capital – riceve un sussidio di 4.565.479 €. Il totale – considerando anche altri quotidiani – per questo elenco è di 32.562.208,80 €.

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Bagnasco: “politici cattolici indispensabili al Paese”. Per cosa?

«È sempre doveroso che, nella vita pubblica, i cattolici siano sempre più numerosi e ben formati, come da tempo esorta il Santo Padre Benedetto XVI e i Vescovi italiani»: questo è stato l’augurio del Presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Bagnasco durante l’omelia celebrata nella Cattedrale del capoluogo ligure.

Stupisce che il capo dei vescovi italiani si auguri solamente che i politici cattolici siano sempre più numerosi e più formati mentre non si augura affatto che siano semplicemente sempre più onesti: forse il Capo dei Vescovi italiani non è al corrente di quanto sta succedendo a Comunione e Liberazione ed al Presidente ciellino della Regione Lombardia Roberto Formigoni?

Bagnasco si augura che i politici siano sempre più numerosi in Italia ma forse dimentica che non esiste paese europeo che abbia avuto tanti capi di governo cattolici come l’Italia. Dall’8 maggio 1948 con il Governo De Gasperi della prima legislatura fino al Governo Berlusconi IV rimasto in carica fino al 16 novembre 2011, su 57 governi in 63 anni, 48 avevano come premier un cattolico e solo 9 un laico: 2 volte Spadolini, 2 Craxi, 2 Amato, 2 D’Alema, 1 Ciampi, che peraltro si dichiara cattolico. In 63 anni l’Italia è stata governata per 53 anni e mezzo da un cattolico e per 9 anni e mezzo da un laico. Dal 16 novembre 2011 è Presidente del Consiglio il cattolico Mario Monti che guida un esecutivo in cui ci sono molti esponenti del mondo cattolico (Ornaghi, Riccardi, Passera, Balduzzi).

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