Celebrando la messa presso il Santuario genovese della Madonna della Guardia, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, è tornato ad affrontare il tema della crisi e del ruolo della famiglia.
Il presidente dei vescovi italiani ha rilevato come «la vita della gente» sia «segnata in modo preoccupante, e sente che il momento è decisivo», perché «dalla sua soluzione dipende anche la tenuta sociale». Per questo motivo per Bagnasco «la Chiesa fa appello alla responsabilità dell’intera società nelle sue articolazioni, istituzioni, mondo politico e della finanza, del lavoro e delle sue rappresentanze, perché prevalga il bene generale su qualunque altro interesse».
Per Bagnasco «la gente non perdonerà a nessuno la poca considerazione verso la famiglia così come la conosciamo: questa è l’Italia. La famiglia… oltre a essere il grembo della vita nella sua inviolabilità, si rivela ancora una volta come il affidabile della coesione sociale, baluardo educativo dei giovani, vincolo di solidarietà tra generazioni. Anche per questo merita di essere molto di più considerata sul piano culturale, e sostenuta sul piano politico ed economico», così che «non sia umiliata e non deperisca».
Per Bagnasco «in questo contesto difficile, anche la Chiesa fa la sua parte con responsabilità e impegno. La fitta rete di solidarietà di parrocchie, centri di ascolto, associazioni, movimenti e gruppi, mense e dispensari, iniziative educative e culturali, campi e gruppi estivi, dove i genitori chiedono di portare i propri figli mentre sono al lavoro esprimono che Dio è Amore e che la Chiesa è madre».
È interessante analizzare in che modo la Chiesa “fa la sua parte”.
Bagnasco: “Famiglia poco considerata”. Ma cosa fa la Cei per la famiglia italiana?
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