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Bagnasco: “le unioni civili sono solo un principio ideologico”. Ed il 15% di bambini nati ogni anno fuori dal matrimonio?

Il cardinale Bagnasco ha aperto i lavori del Consiglio permanente della Cei: ovviamente le unioni di fatto sono state al centro del suo discorso.
Secondo il presidente della Cei: «La gente non perdonerà la poca considerazione verso la famiglia così come la conosciamo. Specialmente in tempo di crisi seria e profonda, si finisce per parlare d’altro, per esempio si discute di unioni civili che sono sostanzialmente un’imposizione simbolica, tanto poco in genere vi si è fatto ricorso là dove il registro è stato approvato».
Non avendo il dono di prevedere di futuro è difficile per noi comuni mortali sapere se la gente non perdonerà il dibattito esistente sulle unioni civili però bisogna riconoscere che Giuliano Pisapia aveva presentato questo tema in campagna elettorale ed è stato eletto sindaco. Proprio per questo motivo non si può parlare di “imposizione” visto che – come nel caso di Milano – l’approvazione del registro delle unioni civili non è stata una imposizione ma – oltre ad essere stato introdotto il tema in campagna elettorale – c’è stato un dibattito in consiglio comunale e sono stati integrati anche alcune posizioni dell’opposizione. Concentrandosi a Milano non sembra neanche che sia stato un flop se pensiamo che ci sono state più di cento richieste in pochi giorni.
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Avvenire e quel “testardo” di Pisapia

Dopo poco più di un mese dall’approvazione da parte di Palazzo Marino, l’amministrazione comunale milanese informa che da lunedì 10 settembre sarà possibile prenotarsi per l’iscrizione al registro delle unioni civili e presentarsi per formalizzare la registrazione da martedì 18.
Quindi il comune di Milano si adegua alla decisione già adottata da altre amministrazioni comunali italiane di estendere alcuni servizi anche a coppie dello stesso sesso.
Al di là del significato simbolico, certamente non si tratta né di ottenere un riconoscimento giuridico della propria unione e neanche di vedere riconosciuti alcuni diritti (reversibilità della pensione, eredità, etc.) la cui decisione spetta solo al parlamento ma – a Milano come in altre città – anche le coppie omosessuali potranno accedere ad alcuni servizi forniti dal comune in aree come la casa, la sanità ed i servizi sociali, le politiche per i giovani, i genitori e gli anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti.

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Agapo: Associazione (invisibile) Genitori ed Amici Persone Omosessuali

Il progetto da parte della Giunta Pisapia di istituire il registro delle coppie di fatto (anche per le coppie omosessuali) ha scosso una parte del mondo cattolico. La Curia di Milano ha addirittura ipotizzato che si possano legalizzare le unioni poligamiche mentre non passa giorno che Avvenire non pubblichi interventi contrari a questo provvedimento.

I sostenitori dei diritti civili ovviamente plaudono a questa decisione (già annunciata da Pisapia durante la campagna elettorale) e sperano che i partiti possano colmare il divario che ci separa dal resto d’Europa ed approvare una legge nazionale.

Nel panorama degli oppositori al registro delle coppie di fatto della Giunta Pisapia assume una posizione particolare l’associazione Agapo (Associazione Genitori ed Amici Persone Omosessuali) che invece avversa la decisione dell’amministrazione milanese ritenendola non «di aiuto per i nostri figli omosessuali»: un documento di Agapo ha trovato ospitalità anche nel giornale dei vescovi italiani Avvenire e su tempi.it (l’organo di Comunione e Liberazione). Arcigay ha subito criticato il documento di Agapo ritenendo che non sia degno di essere preso in considerazione.

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