Archivi tag: il giornale

Alessandro Sallusti: il graziato non grato.

Sulla mancata grazia da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Silvio Berlusconi, Alessandro Sallusti così si rivolge sulla prima pagina del Giornale di oggi al capo dello Stato: «Le dico già ora che lei è il capo di una cospirazione che sta cercando di sovvertire la volontà popolare. Lei è un vecchio inacidito e in malafede indegno di occupare la più alta carica dello Stato. Lei vuole zittire milioni di italiani come ha zittito la Procura di Palermo che aveva trovato le prove delle sue malefatte. Lei ha il pallino di zittire i cittadini che manifestano per la libertà (le ricordo che ha sulla coscienza migliaia di ungheresi trucidati dai russi con il suo consenso morale e politico). Lei per scalzare Berlusconi ha comperato prima Mario Monti con la carica di senatore a vita, facendolo pagare a noi fin che campa. Fallita la missione ci ha riprovato comperando un pezzo della dirigenza Pdl, quello più debole, compromesso e ricattabile. (…) Ha taciuto sulle nefandezze della magistratura, ha venduto il Paese a Stati esteri,Germania in primis. Noi non ci faremo intimidire dalle sue minacce. Lei è un golpista, perché usa il suo potere al servizio della vecchia causa comunista oggi rivista e corretta in salsa lettiana. Noi scenderemo in piazza, contro la magistratura, contro la sinistra e contro di lei che rappresenta il peggio di questo Paese. Che le piaccia o no dovrà ascoltare. Come ai tempi dell’ascesa di Grillo, dirà che non ha sentito. E allora urleremo più forte. Perché noi, a differenza sua e dei suoi tristi cortigiani, siamo uomini liberi». Continua a leggere

Pubblicità

Il vittimismo sentimentale dei nostri quotidiani nel caso Armstrong

La notizia della radiazione di Armstrong e della privazione dei suoi sette Tour de France è stata una notizia che – seppur non improvvisa – ha sconvolto il mondo del ciclismo e del giornalismo sportivo italiano.
I nostri giornalisti ovviamente hanno commentato la notizia ma spesso facendo esercizio di “vittimismo” tranne un ottimo articolo di Federico Danesi su Libero che ben descrive la situazione.

Il Fatto Quotidiano interviene con Lorenzo Vendemiale scrivendo: «Ma se davvero l’Usada dovesse riscrivere l’Albo d’oro della Grande Boucle, sarebbe come cancellare dieci anni di storia dello sport: distruggere il mito del grande eroe in grado di sconfiggere il cancro e la forza di gravità delle montagne; dire a milioni di tifosi che era tutto falso. L’ennesimo inganno, l’ennesima delusione per uno sport che ha sofferto tanto negli ultimi anni. Comunque vada, oggi è un giorno triste per il mondo del ciclismo».
Purtroppo i dieci anni di ciclismo erano stati già cancellati durante gli anni di Armstrong: un corridore su cui c’erano troppi sospetti di doping. Armstrong poteva essere considerato un mito per aver sconfitto il cancro ma – per chi soffre di questa malattia – potrà restare sempre un mito: resta pur sempre un corridore che ha sconfitto la malattia ed è tornato alle corse.
Per il resto i milioni di tifosi – quelli veri – già sapevano che era tutto falso: la notizia dell’Usada è solo la celebrazione della verità.

Continua a leggere