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Comunione e Liberazione e coppie gay: poche idee e molto confuse….

Come il Giro d’Italia a maggio, Miss Italia a settembre ed il Festival di Sanremo a febbraio, ad agosto non può mancare (come le zanzare) il meeting dei cattolici di Comunione e Liberazione e la solita sfilata di prelati e politici.
La giornalista di Repubblica Giulia Foschi è andata a chiedere cosa i ciellini ne pensano delle coppie gay e del matrimonio omosessuale.
Certamente chiedere ad un ciellino cosa ne pensa dell’omosessualità è come andare a chiedere ai tifosi della Juve cosa ne pensino dell’Inter e viceversa ma è sorprendente la qualità delle risposte ricevute.

Un ciellino afferma che le coppie gay sono “un male per l’umanità”. Ad essere obiettivi le coppie gay esistono dalla notte dei tempi e non mi sembra che abbiano creati – in questi “pochi” millenni – tanti sfaceli. Invece il sistema di potere creato dal ciellino Formigoni su cui sta indagando la magistratura, forse non sarà un “male per l’umanità” ma di sicuro sarà un male per il nostro Paese.
Un altro ciellino afferma che sono “un rischio per l’avanzamento della specie”.
Se si considera che l’omosessualità è presente – come detto – dalla notte dei tempi e l’umanità ora è più numerosa (forse troppo) che mai, forse questo rischio non è molto fondato. Inoltre allo stesso modo si potrebbe obiettare che se – in una situazione veramente ipotetica – tutti gli uomini e le donne decidessero di diventare preti e suore, l’umanità sarebbe destinata all’estinzione.

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Cattolici Uccr: “non serve legalizzare le unioni gay”. L’opinione della Consulta.

Il blog uccrociato ci delizia con un’altro articolo dal titolo Nuovo studio: matrimoni gay più instabili e probabili al divorzio.

Il succo dell’articolo è molto semplice: le coppie omosessuali divorzierebbero più facilmente e quindi c’è il dubbio se varrebbe la pena regolamentare delle unioni che sono destinate a fallire. L’ipotesi non è da buttar via e vale la pena di essere approfondita.

Gli uccrociati riportano la notizia che – dopo l’approvazione del matrimonio omosessuale da parte dello stato di New York «gli impiegati nel business dei matrimoni della Grande Mela si sono lamentati per il flop rispetto alle aspettative». Gli uccrociati hanno spesso dato segnali tangibili di avere qualche problema di lettura e di analisi e credo che i sintomi stiano diventando sempre più preoccupanti.
Prima di tutto – tra i motivi per cui introdurre il matrimonio omosessuale – certamente non rientra la soddisfazione economica degli operatori nel settore dei matrimoni: i risvolti economici dell’introduzione dei matrimoni omosessuali – seppur da considerare – sono secondari ed ininfluenti.
Inoltre – aprendo il link di Agenza Radicale (strano che gli uccrociati condividano una notizia dei Radicali) a cui si riferisce Uccr – si legge qualcosa di diverso: si legge che «non è chiaro, infatti, quanti abbiano beneficiato dell’apertura newyorkese in parte perché le coppie che si sposano non sono tenute a specificare il proprio sesso» (mi sembra un po’ strano che non si debba specificare il sesso).
Sebbene Agenzia Radicale affermi che non sia facile sapere quante coppie abbiano beneficiato dell’apertura dello Stato di New York, secondo Ansa (che forse è un po’ più affidabile di Agenzia Radicale) in un anno sono state concesse 8.200 licenze matrimoniali omosessuali con un impatto economico di 259 milioni di dollari e lo stesso sindaco Michael Bloomberg ha affermato che «la parità nel matrimonio ci ha reso un città piu’ aperta e libera, e ci ha aiutato a creare posti di lavoro».
Francamente è molto strano che gli uccrociati condividano una notizia dei Radicali (per cui ovviamente non hanno molta simpatia) che presenta in maniera negativa gli effetti economici dell’introduzione del matrimonio omosessuale mentre ignorano la più accreditata Ansa che invece offre – con le stesse parole del sindaco Bloomberg – dei risvolti positivi anche dal punto di vista economico ed occupazionale.

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