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Usa: siamo Repubblicani, siamo per il matrimonio gay.

Sembra che avesse ragione l’ex sindaco repubblicano di New York Michael Bloomberg quando aveva affermato che è «solo una questione di quando – e non di se – il matrimonio omosessuale sarà accettato come parte normale e legale delle società democratiche».
Infatti il matrimonio per le coppie dello stesso sesso non solo è considerato giusto dalla maggior parte dei cattolici statunitensi ma avanza anche tra i Repubblicani.
Questo è quanto emerge da un sondaggio realizzato dal Pew Research Center secondo cui ben il 61 percento dei Repubblicani tra i 18 ed i 29 anni è a favore del matrimonio omosessuale, una percentuale che scende al 43 tra coloro compresi tra i 30 ed i 49 anni. Più restii i Repubblicani più anziani: solo il 30 percento con più di 50 anni e meno di 64 è a favore e questa percentuale scende al 22 tra gli over 65. Nel complesso solo il 39 percento dei Repubblicani è a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso con un trend in salita grazie alle generazioni più giovani. Continua a leggere

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Una notizia per il Forum delle associazioni familiari: la famiglia omosessuale aiuta anche quella eterosessuale.

Mentre gli altri Paesi approvano il matrimonio per le coppie dello stesso sesso, in Italia ci si limita a discutere di riconoscimento delle unioni civili con alcuni interventi favorevoli anche dal centrodestra.
Contro questi interventi si è scagliata l’associazione politica di orientamento cattolico Forum delle associazioni familiari con una lettera aperta pubblicata sul giornale dei vescovi italiani Avvenire.
L’associazione definisce il mancato riconoscimento delle unioni omosessuali come un «ipotetico torto» a danno di «cosiddetti diritti civili negati» e si domanda se tali diritti siano veramente negati: «Ma sono davvero negati, questi diritti? E quali? Il diritto ad amarsi? Il diritto a convivere? Il diritto a non avere i propri redditi assommati nel computo delle imposte? Il diritto a nessun obbligo giuridico di mantenimento verso alcuno?». Per fortuna in Italia non è la legge che stabilisce chi amare e con chi convivere: per quanto riguarda il «diritto a non avere i propri redditi assommati nel computo delle imposte» o il «diritto a nessun obbligo giuridico di mantenimento» bisogna specificare che questa situazione riguarda anche le tante coppie eterosessuali che decidono di non sposarsi sebbene persista – sia per le coppie etero che per quelle omosessuali – l’obbligo di mantenimento verso i figli. Continua a leggere

Michael Bloomberg: “Le regole religiose non dovrebbero mai dettare le leggi della società”

Michael Bloombergdi Michael Bloomberg, attuale sindaco di New York

In tutta Europa e negli Stati Uniti il sostegno per il matrimonio omosessuale è in crescita e per un semplice motivo: è coerente con la promessa democratica di pari diritti per tutte le persone. Fino a quando il governo avrà il compito di rilasciare le licenze di matrimonio, tutte le coppie – a prescindere dal loro orientamento sessuale – meritano pari dignità davanti alla legge.

Credo che sia solo una questione di quando – e non di se – il matrimonio omosessuale sarà accettato come parte normale e legale delle società democratiche. Qui negli Stati Uniti il cambiamento sta avvenendo rapidamente. Due anni fa, ho contribuito a spingere per il matrimonio dello stesso sesso a New York e siamo stati in grado di approvare una legge con sostegno bipartisan.

Allora, abbiamo discusso molto su questioni che il parlamento britannico ha preso in considerazione nel corso delle ultime settimane e mesi – inclusa la questione se le confessioni religiose sarebbero state costrette a celebrare i matrimoni omosessuali e se “unioni civili” fossero sufficienti per le coppie dello stesso sesso. Alla fine, la maggior parte dei nostri legislatori hanno convenuto che le unioni civili avrebbero relegato le coppie dello stesso sesso ad uno status inferiore e che in sede di approvazione delle licenze di matrimonio il governo non avrebbe dovuto discriminare tra i sessi. Inoltre, la legge è stata scritta per garantire che nessuna confessione religiosa sarebbe stata costretta a solennizzare un matrimonio in violazione delle sue convinzioni. E dal momento che la legge è stata approvata, nessuna confessione lo è stata.

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Human Rights Watch: inutili gli arresti per possesso di droghe leggere nella lotta alla criminalità.

Gli arresti per possesso di marijuana sono sostanzialmente inutili: è quanto rileva uno studio dell’organizzazione non governativa internazionale per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch che ha monitorato per sette anni la posizione penale di 30mila abitanti di New York arrestati tra il 2003 ed il 2004 per possesso di un piccolo quantitativo di droghe leggere rilevando che solo il 3,4 per cento ha commesso negli anni successivi un crimine violento (di questi il 3,1 solo una volta e lo 0,4 hanno commesso più reati).
Secondo la politica adottata dal sindaco Bloomberg la polizia newyorchese ha arrestato tra il 1996 ed il 2011 circa 500mila persone per piccoli reati legati al possesso di droghe leggere, la maggior parte neri o ispanici, e secondo l’amministrazione comunale ciò ha aiutato a ridurre la criminalità ma l’Ong rileva che non si capisce in che modo possa essere successo.
Human Rights Watch fa notare che le percentuali di chi ha commesso un crimine violento tra gli arrestati per possesso di droghe leggere sono addirittura inferiori a tassi di condanna secondo altre variabili legate al sesso, alla razza ed all’età: paradossalmente ci sarebbero risultati maggiori nella lotta alla criminalità non concentrandosi su coloro che fanno uso di droghe leggere ma semplicemente procedendo ad arresti a caso tra i giovani, il gruppo che statisticamente ha più probabilità di commettere qualsiasi tipo di reato.
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Avvenire: «Bloomberg finanzia i candidati pro nozze gay e contro la vendita delle armi». E meno male…..

Avvenire pubblica un articolo (“Bloomberg offre denaro ai candidati pro nozze gay”) rivelando l’attività da lobbysta del sindaco di New York.
Con queste parole il quotidiano dei vesco italiani descrive l’attività del sindaco magnate: «Il miliardario, indipendente e pragmatico sindaco di New York Michael Bloomberg è disposto a contribuire milioni di dollari per la tua elezione. A patto che tu sottoscriva tre promesse: devi sostenere leggi che rendano più difficile comprare armi, portino a scuole più efficienti e legalizzino le nozze omosessuali».
La notizia non ha nulla di sorprendente: i finanziamenti privati sono una realtà anche in Italia sebbene sia la prassi ed un sistema consolidato negli Usa. Ovviamente un finanziere (come qualsiasi privato cittadino) sarà disponibile a finanziare solo quei candidati che possano appoggiare le proprie istanze: qualora i politici non condividano il punto di vista dei loro sponsor sono liberi di rifiutare.
I finanziamenti dei privati negli Usa sono liberamente consultabili on line in modo che tutti sappiano da chi ricevano i contributi i singoli candidati.
La lobby più potente è la National rifle association che – appoggiando candidati democratici ma soprattutto repubblicani – ha impedito l’adozione di provvedimenti restrittivi nei confronti della vendita delle armi permettendo stragi come il massacro alla Columbine High School in cui morirono quindici persone. Contro questa lobby ed i suoi interessi – messi ben in luce da Michael Moore nel suo Bowling a Columbine – si è schierato il sindaco Bloomberg che ha messo a disposizione un fondo di 15 milioni di dollari per tutti i candidati sensibili alla legalizzazione del matrimonio omosessuale, alla restrizione nell’acquisto di armi ed all’efficienza della scuola.
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