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Eurispes: l’Italia si allontana dalla Chiesa e dalle sue posizioni

Un Paese sempre più secolarizzato e che ha meno fiducia nella Chiesa: questo è quanto emerge dalla venticinquesima edizione del Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes.

Nonostante le gerarchie ecclesiastiche siano ancora molto influenti nella politica italiana, solamente il 36,6 per cento degli italiani ha fiducia nella Chiesa cattolica che registra un brusco calo di consensi rispetto all’anno scorso quando godeva del favore del 47,3 per cento della popolazione (-10,7).

Gli italiani continua ad allontanarsi dalle posizioni della Chiesa su alcuni temi sensibili. Nel 2013 l’86,3 per cento delle persone intervistate da Eurispes si dichiara a favore del divorzio breve che permette – in presenza di consensualità e in assenza di prole – di porre fine al matrimonio entro un anno: l’anno scorso il favore era dell’82,2 (+ 4,1). Ad essere maggiormente convinti della bontà del matrimonio breve sono gli abitanti del Centro Italia (90,6 per cento) mentre pareri favorevoli più timidi ma sempre altamente maggioritari tra gli italiani delle isole (80,8 per cento).

Nell’ambito delle relazioni affettive il 77,2 per cento degli italiani è a favore di una tutela giuridica delle coppie di fatto. Gli abitanti del Centro sono i più sensibili alla tutela giuridica delle coppie di fatto (83,2 per cento) seguiti da quelli delle zone settentrionali (79,7 per cento nel Nord-Est e 78,6 nel Nord-Ovest) mentre valori leggermente inferiori ma sempre di gran lunga maggioritari nelle Isole (73,7) e nel Sud (69,7). Su questo tema gli elettori di entrambi gli schieramenti si dimostrano a favore sebbene quelli che seguono i partiti di sinistra e di centrosinistra sono più favorevoli (sinistra 86,1 per cento e centrosinistra 85,1). Ampi consensi per il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto anche tra i votanti delle forze di centrodestra (71,7) destra (68,9) e centro (67,8). Continua a leggere

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Rapporto Italia 2012: la posizione degli Italiani sui temi etici

L’Eurispes ha pubblicato il “Rapporto Italia 2012” ed emerge un Paese sempre più indipendente dalla Dottrina della Chiesa.
Il 65,8% degli Italiani è favorevole all’istituzione del testamento biologico, ai quali fa da contraltare il 30,9% dei contrari. Sebbene questo tema non sia più presente come in passato nei media la maggioranza degli Italiani ritiene che sia necessario un intervento legislativo in materia.
Gli Italiani si dividono sull’eutanasia: 50,1% sono favorevoli e un 46,6% sono contrari a tale pratica.
Gli Italiani sono ancora fortemente contrari al suicidio assistito: 71,6% di pareri contrari e appena il 25,3% di quelli favorevoli: questo tema aveva trovato spazio nei media a seguito della vicenda di Lucio Magri. Il suicidio assistito si differenzia dall’eutanasia per il ricorso all’ausilio di pratiche mediche per una scelta volontaria e lucida di porre fine alla propria esistenza in totale assenza di malattie ma per ragioni estranee allo stato di salute.
Nel 58% dei casi l’introduzione della pillola abortiva RU-486 accoglie favori positivi (contro il 39,3% dei non favorevoli). La tanto discussa pillola, permette l’interruzione di gravidanza entro i primi due mesi di gestazione senza bisogno di intervenire chirurgicamente.
Per il divorzio breve un plebiscito. Gli italiani si schierano, nella misura dell’82,2% (15,8% di contrari) in favore del divorzio breve, ovvero la possibilità – in presenza di consensualità e in assenza di prole – di porre fine al matrimonio entro un anno.
Si spera che i nostri politici sappiano riflettere su questi dati.

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