Meno male che esiste il Catechismo della Chiesa cattolica che riesce ad insegnarci la moralità e sopratttutto la coerenza: questo è quanto potremmo dire dopo aver letto il solito articolo dell’associazione cattolica Unione cristiani cattolici razionali dal titolo “Nuovi studi: divorzio triplica il rischio di ictus, matrimonio allontana la povertà”.
Il succo dell’articolo è molto semplice. Secondo «uno studio pubblicato sul Journal of Strokedimostra che gli uomini adulti che hanno sperimentato il divorzio dei genitori prima di aver compiuto 18 anni, presentano tre volte più probabilità di subire un ictus rispetto agli uomini i cui genitori sono rimasti assieme».
Sebbene è – purtroppo – quasi scontato che una infanzia infelice possa influire sullo sviluppo psicofisico del bambino, bisognerebbe chiedersi se il clima familiare sia migliore per un bambino nel caso in cui i propri genitori fossero costretti a vivere tutta la vita assieme nonostante una frattura insanabile.
Gli uccrociati scrivono che «Il Dailymail ha però fatto notare che negli Stati Uniti i legislatori sembrano più impegnati “a promuovere il matrimonio gay, invece di puntellare il tradizionale matrimonio eterosessuale a favore dei bambini”».
Ovviamente in un discorso riguardante il divorzio deve spuntare il solito attacco al matrimonio omosessuale che non c’entra ovviamente nulla con la crisi della famiglia. Il legislatore può sicuramente aiutare la famiglia cosiddetta tradizionale ma un eventuale aiuto economico non viene di certo impedito dall’adozione del matrimonio omosessuale: c’è da dire che il legislatore ben poco può fare davanti alla crisi dell’istituto matrimoniale. Inoltre – come successo nello Stato di New York – l’introduzione del matrimonio omosessuale ha avuto un impatto economico di 259 milioni di dollari ed ha creato nuovi posti di lavoro come ha ammesso lo stesso sindaco Bloomberg: perciò l’introduzione del matrimonio omosessuale potrebbe creare nuove possibilità economica di cui potrebbero beneficiare anche le “famiglie tradizionali”. Continua a leggere
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Berlusconi ritorna in campo: un ottuagenario a Palazzo Chigi?
Nel 2013 gli Italiani saranno chiamati alle urne per votare il nuovo parlamento (XVII legislatura) che dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica e che dovrà appoggiare il nuovo esecutivo.
Attualmente lo schieramento di centrosinistra non è in grado di indicare chi possa essere il leader designato per l’incarico di Primo Ministro sebbene il più papapile resta il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani. Nel centrodestra si ritorna a fare il nome di Silvio Berlusconi sebbene da più parti si voglia un esecutivo guidato nuovamente da Mario Monti. Improbabili outsider potrebbero essere Matteo Renzi e Luca Cordero di Montezemolo.
Coppie gay: dopo Obama, il Ministro Fornero
Dopo Obama, il Ministro Fornero si pronuncia a favore delle unioni omosessuali. Al convegno “È possibile un’alleanza italiana per la famiglia?” il ministro ha sottolineato come oggi le “famiglie si facciano e si disfino, mentre quelle tradizionali neppure si formano. Le coppie di fatto chiedono di essere considerate famiglie. Ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono di essere riconosciute come famiglie. E io non posso dimenticare di essere ministro anche delle pari opportunità” ed inoltre “la famiglia tradizionale è sempre più un’eccezione e non la regola“.
Marcia dei “no-choice”: un “successo” in ogni caso
“I monti hanno partorito: è nato un ridicolo topo”: questi versi dell’Ars poetica di Orazio potrebbero descrivere molto bene la “Marcia per la Vita” che si è svolta ieri contro la legge 194/1978 sull’aborto.
Roma doveva essere invasa da tanti manifestanti pro-life (o meglio dire “no-choice”) ma invece la Capitale è rimasta insensibile.
C’è da dire che le aspettative c’erano tutte per un “grande evento”. Erano stati predisposti ben 39 autobus da tutte le parti d’Italia, ben 155 associazioni italiane e 22 straniere avevano aderito alla marcia e ben 40 prelati avevano manifestato il loro appoggio con nomi come Angelo Bagnasco, Tarcisio Bertone. Giuseppe Betori. Camillo Ruini, Angelo Scola, Rino Fisichella.
L’ex-gay Adamo Creato: “Creato” dal nulla?
Il sito Pontifex riporta la “testimonianza” di un ex-gay che si firma “Adamo Creato”.
Premetto che considero di nessun valore questa “testimonianza” per un semplice motivo.
Se – portando esperienze personali – si vuole convincere che si può “guarire” dall’omosessualità bisogna avere il coraggio di firmarsi con nome e cognome: altrimenti niente mi vieta di pensare che queste “testimonianze” siano state inventate di sana pianta.
In ogni caso sono incuriosito e vorrei capire “come” questa persona sia uscita dall’omosessualità.
Il Consiglio Pontificio riconosce le coppie di fatto come famiglia
La Chiesa si è sempre opposta a qualsiasi provvedimento in materia di riconoscimento delle coppie di fatto. Nel 2000 ha addirittura prodotto un documento in materia dal titolo «Famiglia, matrimonio e “unioni di fatto”».
Un documento che si rivela – come altri – contraddittorio, privo di spiegazioni e con termini usati impropriamente.
Ecco alcune parti.
«Il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha organizzato, nel corso del 1999 e nei primi mesi del 2000, una serie di riunioni di studio cui hanno partecipato eminenti personalità e prestigiosi esperti di tutto il mondo».
Si può sapere chi sono queste “eminenti personalità e prestigiosi esperti di tutto il mondo“?
Chiesa. Divorzio breve: chi è senza peccato scagli la prima pietra
Da Locri il Presidente della CEI, Card. Bagnasco si è lanciato in difesa della famiglia sostenendo che: “Se la famiglia è un bene per i suoi membri, lo è anche per la collettività. Per questo la società deve difenderla, sostenerla e promuoverla; e non deve contribuire a renderla fragile in nessun modo, ivi compreso il cosiddetto divorzio breve“.
Il riferimento – non a caso – è alla legge sul “divorzio breve” che è in discussione in Parlamento. Questa legge prevede che una coppia – senza prole ed in presenza di un accordo consensuale – possa sciogliere il matrimonio nel giro di un anno invece dei tre necessari sino ad ora.
L’82% degli Italiani – come rileva il “Rapporto Italia 2012” dell’Eurispes – è a favore di questo provvedimento.
La Chiesa invece non manca occasione per far sentire la sua disapprovazione ed il suo disappunto sul divorzio sin dalla sua introduzione in Italia nel 1978.
Ovviamente la Chiesa può avere le sue ragioni per essere contraria al divorzio e non deve necessariamente adeguarsi al sentimento comune degli Italiani.
C’è da domandarsi solamente se la Chiesa sia coerente con quanto sostiene.