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Muore un estremista religioso: le sue idee erano morte prima di lui.

fred-phelps-ryan-plfugerAll’età di 84 anni è morto Fred Phelps, il fondatore della tristemente famosa Chiesa battista di Westboro: il predicatore aveva guadagnato notorietà grazie ai picchettaggi ai funerali di persone gay o di soldati dove i suoi seguaci esponevano cartelli come “God hates fags” (Dio odia i froci), “God is your enemy” (Dio è il tuo nemico), “God hates you” (Dio ti odia), “Thank God for 9/11” (Grazie Dio per l’11 settembre), “Fags die God laughs” (I froci muoiono, dio ride), “Thank God for dead soldiers” (Grazie dio per i soldati morti), “Usa = fag nation” (Usa=nazione di froci), “Thank God for maimed soldiers” (Grazie Dio per i soldati mutilati), “Pray for more dead soldiers” (Pregate per più soldati morti), “God killed your sons” (Dio ha ucciso i tuoi figli). In base al sito della congregazione religiosa, i suoi affiliati avevano dimostrato in più di 53mila eventi tra cui i concerti di Lady Gaga o il funerale di Steve Jobs, il fondatore di Apple. Continua a leggere

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Le “parole in libertà” di Pontifex contro lo “spirito libero” Vasco Rossi

Sebbene il blog ultracattolico Pontifex sia presente spesso nei media per via di alcuni interventi non propriamente ortodossi, difficilmente me ne occupo trovandolo poco interessante.

Un articolo (“Vasco Rossi: quando diventa difficile rassegnarsi al declino. Una pena”) firmato da Bruno Volpe ha suscitato il mio interesse.
Per Volpe «Vasco Rossi è uno dei peggiori esempi che un uomo (lasciamo perdere il cantante) possa fornire». Non sono un grande estimatore di Vasco Rossi ma è innegabile l’importanza del cantante di Zocca nel panorama musicale italiano. Per quanto riguarda l’esempio di uomo, Vasco Rossi ha avuto problemi di droga ma ciò non ne fa un cattivo uomo: assumere droga è certamente negativo ed è condannabile il gesto ma non di certo la persona che invece merita la vicinanza e l’aiuto di chi gli è attorno. Chi assume droga non è certamente uno spacciatore, un corrotto, uno stupratore, un mafioso, un bancarottiere, un truffatore, un pedofilio, un razzista, uno stalker: sono queste le categorie di persone che rovinano la società. Un drogato è una vittima della società ma non un colpevole dello sfascio della società. Continua a leggere

Il blog non secolarizzato Pontifex ignora le sentenze ed anche i re

Il famoso blog Pontifex offre un articolo dal titolo “Emanuele Filiberto e i gay: ennesima prova del valore negativo del termine“.
Questi sono i fatti. In Francia è stato pubblicato un libro di storia particolare – Dictionnaire des Chefs d’Etat homosexuels ou bisexuels – che elenca i capi di stato omosessuali o bisessuali. In questo libro viene incluso anche il “Re di maggio” Umberto II, nonno dell’attuale Emanuele Filiberto e monarca del nostro Paese per il brevissimo periodo di 36 giorni, dal 9 maggio al 18 giugno del 1946. Con la vittoria della Repubblica al referendum del 2 giugno 1946 ed in base alle XIII disposizione transitoria della Costituzione, Umberto II esiliò in Portogallo.
Ci sono sempre state delle voci riguardo la presunta bisessualità di Umberto II ed anche nella recente fiction Rai Maria José – L’ultima regina sulla moglie di Umberto II, la regina Maria José del Belgio, ci sono degli accenni a riguardo. Nel libro pubblicato in Francia si parla di una presunta relazione tra Umberto II ed il regista Luchino Visconti.
L’inserimento del nonno Umberto II tra i capi di stato omosessuali o bisessuali non è piaciuto al nipote Emanuele Filiberto che ha dichiarato guerra a Béziers H&O, l’editore del volume di prossima ristampa in Francia e nei paesi francofoni.

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Pussy Riot condannate a due anni: la posizione del mondo cattolico

È noto che il gruppo punk-rock delle Pussy Riot è stato condannato a due anni di reclusione per teppismo motivato da religioso.
Questi sono i fatti. Un gruppo di sei donne incappucciate si è introdotto – senza che ci fosse nessuna funzione religiosa – nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca intonando questi versi:
«Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin! caccia Putin, caccia Putin! Sottana nera, spalline dorate. Tutti i parrocchiani strisciano inchinandosi. Il fantasma della libertà è nel cielo. Gli omosessuali vengono mandati in Siberia in catene. Il capo del Kgb è il più santo dei santi. Manda chi protesta in prigione. Per non addolorare il santo dei santi le donne devono partorire e amare. Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore. Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore. Madre di Dio, Vergine, diventa femminista. Diventa femminista, diventa femminista. Inni in chiesa per leader marci, una crociata di nere limousine. Il prete viene oggi nella tua scuola. Vai in classe, portagli il denaro. Il Patriarca crede in Putin. Quel cane dovrebbe piuttosto credere in Dio. La cintura della Vergine Maria non impedisce le manifestazioni. La Vergine Maria è con noi manifestanti. Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin. Caccia via Putin! caccia via Putin!»

L’esibizione è durata poco più di un minuto prima che i dipendenti della Chiesa riuscissero a far terminare la protesta: di seguito il video della performance delle artiste.

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Cassazione: omosessualità non è diritto di cronaca. La confusione di Pontifex.

Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione con la sentenza 30639/2012 ha stabilito che è diffamatorio rivelare la presunta omosessualità di una persona identificabile senza il consenso di quest’ultima. La sentenza della Cassazione è più che giusta ed è coerente con un percorso fatto di norme e codici deontologici iniziato nel 1996.

Il solito Bruno Volpe (da ricordare che è avvocato e giornalista) affronta l’argomento con un articolo dal titolo «Cari gay, e adesso arresterete l’ “omofoba” Cassazione?».
Queste le parole del giornalista: «Nel fracasso della scena occupata giustamente da borse e spread, è passata quasi inosservata una importante decisione della Cassazione. Il motivo del contendere era una banale fattispecie di diffamazione. Ovvero, un Tizio aveva diffuso notizie riservate sul conto di Caio, spettegolando che questi fosse gay. Lo aveva fatto alla presenza di più persone e dunque, in ipotesi diffamatoria».
Difficile capirci qualcosa in questo modo. I fatti sono questi. Un giornale locale aveva riportato la notizia della separazione di due coniugi e – per il giornale – la causa della rottura era una presunta relazione omosessuale del marito. Il giornale non ha riportato i nomi dei coniugi ma erano presenti altri dati che aiutavano ad identificare facilmente i protagonisti della storia come le iniziali, le professioni ed il paese in cui era avvenuto il fatto.
La persona interessata si era sentita diffamata dall’articolo ed aveva denunciato il giornale: il fatto è arrivato in Cassazione che ha dato ragione al denunciante.
Quindi è il caso di diffamazione a mezzo stampa e non di «un Tizio che aveva diffuso notizie riservate sul conto di Caio, spettegolando che questi fosse gay». Continua a leggere

Pontifex: On. Concia a capo di una “orda satanica”

Raramente scrivo sulle “parole in libertà” di Pontifex ma questa volta non sono riuscito a trattenermi.

L’articolo si intitola “L’armata Concia da Lussurilandia: armata invincivile?“. Non si capisce se con “armata” si intende che l’On. Concia abbia qualche arma oppure se esista un fantomatico “esercito”: dubbio amletico.

L’articolo è firmato da “Alberto U.”: troppa fatica riportare nome e cognome.

Il bello degli articoli di Pontifex è che non richiedono nessun commento: si autocommentano.

Alberto U. scrive: «L’orda satanica – perché contraria ai precetti di Dio – di omosessualisti composta da quattro scalmanati e che vuole imporre all’universa terra la normalità dell’anormalità di quel vizio contro natura – lo dice Dio e lo conferma la scienza – che è la pratica dell’omosessualità umana, sembra non trovare ostacoli alla sua devastante avanzata, travolgendo qualsiasi cosa incontri sulla sua strada e provocando gravi danni nei bambini». Sembra l’avanzata dei barbari: fa paura. Come facciano “quattro scalmanati” a travolgere qualsiasi cosa incontrino è veramente un mistero…..

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Clamoroso. Uccr e Pontifex a favore del riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali [UPDATE – comiche finali]

Parlando di riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali una bella sorpresa arriva dai blog cattolici più integralisti del web: gli “uccrociati” di Uccr ed i pontifessi di Pontifex.

Infatti – commentando la notizia che il parlamento tedesco ha deciso di non equiparare il matrimonio omosessuale a quello eterosessuale – gli uccrociati scrivono che «non ci sarebbe nulla da opporre ad una tutela giuridica anche in Italia per le coppie dello stesso sesso» (grassetto loro ndr). L’articolo è stato subito ripreso dal famoso sito integralista Pontifex (screenshot e link all’articolo) che lo ha copiato integralmente sposando la tesi secondo cui non ci sarebbe niente da opporre ad una tutela giuridica per coppie dello stesso sesso.

Di fatto gli uccrociati (ed i relativi pontifessi) compiono una considerevole presa di distanza dal documento della Congregazione per la Dottrina della Fede “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” – firmato dall’allora Card. Ratzinger – secondo cui «la Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all’approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali».

In Germania – come anche gli uccrociati ricordano – esiste una legge (dal lontano 2001) sulle unioni civili per le coppie dello stesso sesso (Eingetragene Lebenspartnerschaft).

Gli uccrociati scrivono che i diritti delle Eingetragene Lebenspartnerschaft escludono l’adozione e benefici fiscali completi. Questo è parzialmente vero: infatti la la Corte costituzionale federale ha stabilito l’estensione di tutti i diritti ed i doveri del matrimonio alle coppie dello stesso sesso registrate e la possibilità di adottare il figlio del partner (nato ovviamente da una precedente relazione). Anche se in Germania non è possibile accedere al matrimonio omosessuale, di sicuro il movimento omosessuale italiano sarebbe ben contento di poter usufruire dei diritti riconosciuti alle coppie gay in Germania.
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L’ex-gay Adamo Creato: “Creato” dal nulla?

Il sito Pontifex riporta la “testimonianza” di un ex-gay che si firma “Adamo Creato”.

Premetto che considero di nessun valore questa “testimonianza” per un semplice motivo.

Se – portando esperienze personali – si vuole convincere che si può “guarire” dall’omosessualità bisogna avere il coraggio di firmarsi con nome e cognome: altrimenti niente mi vieta di pensare che queste “testimonianze” siano state inventate di sana pianta.

In ogni caso sono incuriosito e vorrei capire “come” questa persona sia uscita dall’omosessualità.

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L’On. Concia “concia” la Volpe per le feste

Il sito Pontifex si scaglia contro l’On. Concia con un articolo dal titolo: “Il delirio dell’Onorevole Concia: pensi ai suoi privilegi e non parli di medicina o di religione“.
Devo fare una premessa. Credo che l’On. Concia sia una dei pochi parlamentari degni dello scranno parlamentare. Trovo che viva la politica con grande passione e trasporto, ha una rilevante attività di lavoro parlamentare (disegni di legge, interrogazioni, etc.), è trasparente (addirittura ha pubblicato la sua dichiarazione dei redditi online), tiene vivo il rapporto con i cittadini sia usando spesso internet sia con incontri ed eventi vari. Non sembra il classico (purtroppo) Parlamentare spocchioso o inavvicinabile e qualsiasi cosa dica (condivisibile o meno) comunque emana una scia di pulizia ed onesta. Insomma mi sembra una persona “vera”: spero di non essere smentito.

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Agapo. Telefono……a chi?

Pontifex ripropone il comunicato di Agapo (Associazione Genitori e Amici Persone Omosessuali) che avevo già commentato: è inutile tornarci sopra.
Però è utile parlare di un altro aspetto.
L’Associazione Agapo offre il servizio di telefono amico “Amico Segreto“.
Alcune informazioni. Il servizio è erogato in collaborazione con la Asl Milano della Regione Lombardia. Infatti nel sito di “Amico Segreto” è presente il logo della Asl Milano che finanzia il servizio con un importo di 2.616,65 €: ovviamente non è una grande cifra sebbene sarebbe utile interrogarsi sull’efficacia della “sussidiarietà orizzontale“.
Dal sito di Amico Segreto leggo che: “è uno spazio protetto e anonimo dove si può parlare apertamente della propria omosessualità e del modo unico in cui la si vive (o la si soffre) con un volontario formato all’ascolto“.

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La “crociata” del Centro Lepanto contro l’uso della cannabis in ambito medico

Un breve intervento…..
Pontifex pubblica un intervento del Centro Culturale (??) Lepanto contro la medicalizzazione della Cannabis. L’intervento è quanto di più lontano possa esistere da un sano intervento laico.

“Gent.le amico, cara amica, oggi il Centro Culturale Lepanto ha dato inizio alla Crociata del Rosario perché la Madonna aiuti i più deboli, come gli ammalati ed i minori, che meritano medicinali di comprovata efficacia e sicurezza e non la Cannabis, e per la conversione dei cuori e delle menti dei leader dei gruppi di pressione antiproibizionisti affinché si ravvedano e riconsiderino le loro istanze”.

Forse una “crociata” contro l’uso della cannabis in ambito medico non è necessaria. Sarebbe preferibile proporre – se si hanno – dei concreti argomenti contrari alla medicalizzazione della cannabis.

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Pontifex e la Festa del Lavoro

La settimana che va dal 25 aprile al 1 maggio è un periodo di grandi “risvegli“. Ci si risveglia per l’arrivo della primavera ma si risvegliano anche dei sentimenti (di orgoglio o avversione) verso le celebrazioni della Festa della Liberazione e la Festa del Lavoro.
Bruno Volpe dedica un articolo proprio all’imminente Festa del Lavoro del Primo Maggio dal titolo “L’incoerenza dei rossi. Primo maggio festa. La domenica chissà“.

Prima di affrontare il pensiero di Volpe permettetemi un po’ di storia.
La data del 1 maggio ha origini antiche ed internazionali.
Fu presa questa data in ricordo di alcuni incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket.
La celebrazione si diffuse in gran parte del mondo ed anche in Italia. Fu abolita durante il fascismo e ripristinata subito dopo la Liberazione. Purtroppo questa data ricorda anche la Strage di Portella della Ginestra (PA) quando la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa per il 1 maggio uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
Attualmente questa data vuole ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.
Vengo all’articolo di Volpe.

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La Liberazione secondo Pontifex

Il sito ultracattolico Pontifex spesso riporta integralmente articoli proposti in altre blog o siti.
Questo è il caso di un articolo dal titolo “Le amnesie del Presidente Napolitano: i Partigiani ed i crimini a sfondo religioso” a firma di Gianni Toffali. Una semplice ricerca in internet permette di verificare che l’articolo è stato ricopiato integralmente dal sito giornale.sm.

Toffali affronta la celebrazione del 25 aprile con tesi quantomeno “revisioniste“.
Comincia affermando che “l’Italia la guerra la perse” e “festeggiare una sconfitta, è puro masochismo“.
Toffali forse dimentica alcune tappe fondamentali. L’Italia si era già posta ufficialmente aldifuori della guerra con il Proclama Badoglio dell’8 settembre 1943 che così recitava:

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La “libertà religiosa” secondo Oidce

L’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (Oidce) ha pubblicato il suo ultimo rapporto sulle persecuzioni cristiane in Europa.
C’è da premettere che la Oidce è una ong e non una agenzia dell’Ue.
Leggendo il rapporto alcuni episodi non rappresentano di certo episodi di “cristianofobia” ma rappresentano bene quale sia la concezione di “libertà” di una parte del mondo cattolico.

Ecco alcuni esempi.

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Le deboli argomentazioni del Pontificio Consiglio per la Famiglia contro la liberalizzazione delle droghe leggere

Il sito integralista Pontifex riporta una riflessione del Pontificio Consiglio per la Famiglia del 22 gennaio 1997 in materia di liberalizzazione delle droghe leggere.
L’articolo è molto datato e forse alcuni punti non sarebbero riproposti nello stesso modo.
Il fatto che – a distanza di più di un decennio – venga proposto integralmente fa pensare che venga considerato ancora attuale.

Nell’articolo si afferma che: “l’opinione pubblica è stata scossa di recente da alcune proposte, presentate in diversi Paesi, volte a far adottare una legislazione che controllerebbe l’uso della droga“. Non mi ricordo se l’opinione pubblica fosse scossa però so che – appena quattro anni prima – gli Italiani votarono a favore della liberalizzazione delle droghe leggere.
Riporto alcuni stralci della riflessione del Pontificio Consiglio.

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Tesi (??) contro la legalizzazione delle droghe leggere

Il famoso sito Pontifex affronta oggi il tema della legalizzazione delle droghe leggere.
Comincio a chiarire alcuni aspetti.
Non posso considerarmi di sicuro un consumatore abituale di droghe leggere: ho fatto solo un tiro a 25 anni e da allora niente di più. Ovviamente non ho mai consumato altri tipi di droghe e faccio un moderato consumo di alcool.
Tempo fa ero sostenitore del proibizionismo in materia di droghe leggere ma – avendo una mentalità laica – col tempo ho cambiato idea per un solo motivo: la realtà dei fatti.

L’autore di Pontifex – che non si firma – si pone delle domande e da’ delle risposte: vediamole nel dettaglio.

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(S)ragionamenti contro il matrimonio omosessuale

Più passa il tempo e più mi rendo conto che i cattolici quando scrivono o parlano di leggi sono capaci solamente di grandi scemenze.
Sul famigerato sito Pontifex un articolo di Giovanni Servodio mi ha fatto ridere per ore.

Il tale comincia a scrivere che “matrimonio” derivi dal sostantivo “mater” madre, e “sta ad indicare il contesto nel quale trovano pieno riconoscimento le prerogative proprie della donna, della madre“.
È vero che l’origine etimologica della parola matrimonio venga da “matris munia” (doveri della madre) ma è evidente che questo antico significato latino non coincida con quello attuale per due motivi.
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Per i cattolici del web l’omosessualità è degna di sanzione

Nel mondo “ultracattolico” del web un posto di rilievo viene occupato dal blog Pontifex del giornalista ed avvocato Bruno Volpe.
Da acceso difensore dell’ortodossia religiosa spesso si scaglia contro gli omosessuali.
In un articolo plaude alla Russia di Putin che ha approvato una legge che sanzionerebbe i comportamenti omosessuali in pubblico.
Secondo Volpe “ha fatto benissimo Putin a sanzionare gli atti omosessuali in pubblico, quando questi diano collettivo scandalo, perché offendono il pudore, la sana moralità ed anche il decoro“.
Il giornalista se la prende anche con “le effusioni indecenti a cui impotenti dobbiamo assistere da parte di molti giovani e maleducati eterosessuali“.
Volpe è un avvocato ma spesso dimentica la legge italiana.
Infatti – senza necessità di provvedimenti “speciali” – nel nostro codice penale esiste l’art. 527 (Atti osceni) che così prescrive:

Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è punito con la reclusione da tre mesi a due anni.

Insomma senza bisogno di leggi speciali il nostro ordinamento già prevede strumenti a difesa della cosiddetta “moralità pubblica“.
La speranza ovviamente è che non siano persone come Bruno Volpe a dover giudicare quali atti siano “osceni”altrimenti anche due omosessuali che si tengono per mano rischierebbero la condanna.