Un tempo un viaggio in Unione Sovietica era quasi una tappa obbligata per un membro del Partito Comunista Italiano che volesse aspirare a cariche politiche. Ora il Muro di Berlino è crollato, l’Unione Sovietica ed il Pci non esistono più ma la “Grande Madre Russia” è ancora un modello per tanti: non più per vecchi compagni nostalgici ma principalmente per cattolici tradizionalisti che plaudono alle politiche del “fratello Vladimiro” su aborto, omosessuali ed insegnamento della religione.
In prima linea ad apprezzare l’operato del presidente Russo è l’organo di Comunione e liberazione, Tempi. “Putin vieta di pubblicizzare l’aborto in Russia” così si titola in un articolo firmato da Leone Grotti in cui si sottolinea che «aumentare il tasso di natalità della popolazione è da 14 anni una delle priorità di Putin, che d’accordo con la Chiesa ortodossa russa sta cercando di limitare le interruzioni di gravidanza in Russia». Un provvedimento di cui ha dato notizia anche il Sussidiario.net. Continua a leggere
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Quella povera Russia attaccata a livello internazionale e quelle gerarchie vaticane a difesa dell’innocenza dei bambini
L’approvazione della legge russa che introduce a livello federale il reato amministrativo di “propaganda dell’omosessualità tra i minori” ha suscitato le proteste dei governi occidentali e secondo Amnesty International «questa legge finirà per punire comportamenti legittimi legati all’espressione di identità e opinioni personali e contribuirà a stigmatizzare e isolare le persone Lgbti». La stessa Ong sottolinea come in diverse aree del paese «sono state adottate leggi discriminatorie contro le persone Lgbti (San Pietroburgo e nelle regioni di Baschiria, Čukotka, Krasnodar, Magadan, Novosibirsk e Samara)». Sempre Amnesty ha chiesto ai leader mondiali riuniti per il G20 di condannare questa legge e John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International, ha dichiarato: «La legge, vietando di fatto le attività pubbliche delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti), non ha fatto altro che creare un clima d’intolleranza e incentivare episodi di violenza da parte di gruppi organizzati».
Il mondo cattolico non ha condannato l’approvazione di questa legge che ha indignato il mondo civilizzato e La Nuova Bussola Quotidiana scrive di «un attacco costante, martellante, internazionale» che starebbe subendo la Russia riportando la notizia che addirittura cento Ong di tutto il mondo sosterrebbero questo provvedimento. Continua a leggere
Pussy Riot condannate a due anni: la posizione del mondo cattolico
È noto che il gruppo punk-rock delle Pussy Riot è stato condannato a due anni di reclusione per teppismo motivato da religioso.
Questi sono i fatti. Un gruppo di sei donne incappucciate si è introdotto – senza che ci fosse nessuna funzione religiosa – nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca intonando questi versi:
«Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin! caccia Putin, caccia Putin! Sottana nera, spalline dorate. Tutti i parrocchiani strisciano inchinandosi. Il fantasma della libertà è nel cielo. Gli omosessuali vengono mandati in Siberia in catene. Il capo del Kgb è il più santo dei santi. Manda chi protesta in prigione. Per non addolorare il santo dei santi le donne devono partorire e amare. Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore. Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore. Madre di Dio, Vergine, diventa femminista. Diventa femminista, diventa femminista. Inni in chiesa per leader marci, una crociata di nere limousine. Il prete viene oggi nella tua scuola. Vai in classe, portagli il denaro. Il Patriarca crede in Putin. Quel cane dovrebbe piuttosto credere in Dio. La cintura della Vergine Maria non impedisce le manifestazioni. La Vergine Maria è con noi manifestanti. Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin. Caccia via Putin! caccia via Putin!»
L’esibizione è durata poco più di un minuto prima che i dipendenti della Chiesa riuscissero a far terminare la protesta: di seguito il video della performance delle artiste.
Per i cattolici del web l’omosessualità è degna di sanzione
Nel mondo “ultracattolico” del web un posto di rilievo viene occupato dal blog Pontifex del giornalista ed avvocato Bruno Volpe.
Da acceso difensore dell’ortodossia religiosa spesso si scaglia contro gli omosessuali.
In un articolo plaude alla Russia di Putin che ha approvato una legge che sanzionerebbe i comportamenti omosessuali in pubblico.
Secondo Volpe “ha fatto benissimo Putin a sanzionare gli atti omosessuali in pubblico, quando questi diano collettivo scandalo, perché offendono il pudore, la sana moralità ed anche il decoro“.
Il giornalista se la prende anche con “le effusioni indecenti a cui impotenti dobbiamo assistere da parte di molti giovani e maleducati eterosessuali“.
Volpe è un avvocato ma spesso dimentica la legge italiana.
Infatti – senza necessità di provvedimenti “speciali” – nel nostro codice penale esiste l’art. 527 (Atti osceni) che così prescrive:
Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è punito con la reclusione da tre mesi a due anni.
Insomma senza bisogno di leggi speciali il nostro ordinamento già prevede strumenti a difesa della cosiddetta “moralità pubblica“.
La speranza ovviamente è che non siano persone come Bruno Volpe a dover giudicare quali atti siano “osceni”altrimenti anche due omosessuali che si tengono per mano rischierebbero la condanna.