Con la storica abdicazione di papa Ratzinger ci si interroga su quanto resta del suo pontificato.
Considerando quanto emerge dall’ultimo sondaggio Eurotrack condotto da YouGov, il pontificato di Benedetto XVI non ha sortito grandi effetti nelle popolazioni di Gran Bretagna, Francia, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia.
Il 68 per cento delle persone intervistate crede che Benedetto XVI abbia fatto bene ad abdicare mentre l’8 per cento pensa che abbia sbagliato ed il 25 per cento non ha un’opinione a riguardo.
Il 36 per cento ha un giudizio positivo sugli otto anni del pontificato di Ratzinger che invece viene valutato negativamente dal 23 per cento; un significativo 41 non ha nessun giudizio in merito.
Nonostante i giudizi principalmente positivi, il 43 per cento pensa che sia stato un papa troppo conservatore ed abbia cambiato poco all’interno della Chiesa, il 4 per cento crede che sia stato troppo radicale, il 12 pensa sia stato un pontefice equilibrato ma una percentuale molto alta (41 per cento) non ha nessuna opinione.
I cittadini europei principalmente non hanno un’idea precisa su come abbia operato Joseph Ratzinger su alcuni temi specifici. Il 47 per cento pensa sia stato troppo conservatore su temi come la contraccezione e l’omosessualità contro un 4 per cento che crede che sia stato troppo progressista ed un 10 per cento che considera equilibrato l’atteggiamento del papa emerito su questi temi: un significativo 41 per cento non ha nessuna opinione in merito. Continua a leggere
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Dai cattolici americani la richiesta di un cambiamento all’interno della Chiesa
Il pontificato di Benedetto XVI si avvia alla sua conclusione e da molte parti ci si interroga su quale strada percorrerà la Chiesa cattolica sotto il nuovo papa.
Dallo studio dell’istituto privato di studi politici, economici e sociali americano “Pew Research Center” emerge che la maggior parte dei cattolici americani vogliono un cambiamento all’interno della Chiesa.
Nonostante il 51 per cento pensa che la Chiesa debba mantenersi ferma sulla tradizione (contro il 46 che ritiene che debba percorrere nuove direzioni), il 58 per cento vedrebbe positivamente la possibilità ai preti di sposarsi (il 35 per cento invece pensa che sia una cattiva idea). Il 60 per cento auspica che il nuovo papa provenga da un Paese in via di sviluppo.
La maggior parte dei cattolici americani (74 per cento) ha un giudizio positivo nei confronti di Benedetto XVI ma il favore è sceso rispetto al 2008 quando l’83 per cento dei cattolici americani apprezzava l’operato di Ratzinger: all’inizio del suo pontificato il favore era solo del 67 per cento.
La maggior parte dei cattolici americani (67 per cento) pensa che Benedetto XVI abbia fatto ben poco per contrastare i casi di abusi sessuali nella Chiesa, ad aprile 2008 questa percentuale era del 40 per cento.
Il 55 per cento pensa che abbia agito bene per quanto riguarda le relazioni con le altre religioni sebbene questa percentuale sia scesa dall’aprile 2008 quando sette cattolici su dieci avevano un giudizio positivo su questa parte del pontificato di Ratzinger. Continua a leggere
Se il papa è andato via, buon viaggio e così sia!
La Chiesa contro l’Europa dei diritti civili: la “discesa in campo” di papa Ratzinger
Nell’ultima settimana il Parlamento europeo ha approvato due importanti risoluzioni in materia di diritti civili.
Nella seduta del 12 dicembre è stata approvata la risoluzione sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea. Per quanto riguarda le discriminazioni legate all’orientamento sessuale, fra l’altro, si invitano gli Stati membri ad inserire nelle loro legislazioni «altre forme di reato generato dall’odio, compreso quello fondato sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sull’espressione di genere» ed «ad adottare legislazioni penali che vietino l’istigazione all’odio sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere». Il Parlamento europeo inoltre «ritiene che i diritti fondamentali delle persone LGBT sarebbero maggiormente tutelati se esse avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio; plaude al fatto che sedici Stati membri offrano attualmente queste opportunità e invita gli altri Stati membri a prendere in considerazione tali istituti». Inoltre «invita gli Stati membri a garantire l’accesso all’occupazione, ai beni e ai servizi senza discriminazioni fondate sull’identità di genere, in conformità alla legislazione dell’UE».
I primi due punti specifici sull’omofobia sarebbero applicati nel nostro ordinamento se si prevedesse nella legge Mancino anche la discriminante legata all’orientamento sessuale oltre che quelle già presenti per motivi religiosi, razziali, etnici o nazionali.
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Natale in casa Ratzinger: con gli omaggi della Basilicata
Natale significa per molti regali, feste, albero e presepe.
Proprio parlando di presepi quello presente in Piazza San Pietro è particolarmente costoso e come messo in luce dai britannici Independent e Telegraph è costato 122mila euro. La cifra potrebbe sembrare elevata ma è quasi irrisoria se confrontata con i 550mila euro pagati nel 2009 così come era emerso dai documenti del caso Vatileaks.
Come riporta il Telegraph, allora lo stesso cardinale Carlo Maria Viganò si lamentava con il papa che l’appalto per la realizzazione del presepe fosse dato sempre alla stessa società con costi doppi rispetto a quelli praticati al di fuori del Vaticano.
Successivamente Viganò fu inviato a Washington come nunzio apostolico rafforzando il sospetto che il Vaticano volesse soffocare il suo sforzo per una maggiore trasparenza.
Sebbene il costo del presepe resta ancora molto elevato la Santa sede ha poco di cui preoccuparsi visto che pagherà l’opera solo in parte mentre quest’anno la Regione Basilicata avrà l'”onore” di sostenere il costo per 90mila euro.
La scenografia del presepe è stata creata dall’artista di Matera Francesco Artese che ha collocato circa cento figure umane in terracotta in un paesaggio roccioso simile a quelo che si può trovare in Basilicata.
Anche l’Independent sottolinea come il costo del presepe «sarà a carico dei già vessati contribuenti italiani».
Sempre il quotidiano britannico rimarca che «la Chiesa, che riceve milioni di euro di tasse dai contribuenti, ha permesso alla Basilicata, la regione più povera d’Italia, di contribuire con 90mila euro su un costo totale di 122mila».
Omosessualità. Forza Nuova: «Le perversioni vanno curate». Omofobia in linea con la dottrina cattolica.
Ha creato indignazione il manifesto affisso da attivisti di Forza Nuova davanti alla sede della comunità Lgbt di Bologna: «Le perversioni vanno curate». Molte condanne per l’episodio mentre l’Italia dei valori ha chiesto – come auspicabile – lo scioglimento dei gruppi neofascisti come Forza Nuova in base alla legge Mancino e l’approvazione di una norma contro l’omofobia.
Il movimento neofascista ha sempre avuto una posizione molto netta nei confronti dell’omosessualità e dei diritti degli omosessuali.
Basta leggere il loro programma in cui considera «crimini contro la morale, la natura e la famiglia (…) i grotteschi pseudomatrimoni omosessuali con il loro orrendo corollario delle adozioni di bambini da parte dei sodomiti».
Il programma continua: «Noi conosciamo e riconosciamo una sola famiglia, quella naturale come esiste da sempre, con i suoi ruoli interni – Padre, Madre e figli – e la sua Morale conseguente».
Perciò «Forza Nuova si schiera contro tutto ciò che minaccia la famiglia tradizionale: dalla poligamia islamica alle “regolarizzazioni” omosessuali» pensando che «Famiglia e Scuola insieme devono educare i bambini e i ragazzi al culto della Fede religiosa e dell’Amor di Patria».
Ovviamente resta un programma intriso di elementi religiosi con «l’obiettivo in campo religioso (…) di ridare Dio all’Italia e l’Italia a Dio» e «la tutela della istituzione della Famiglia naturale, l’adozione del cattolicesimo come religione di Stato, l’indissolubilità della nostra nazione e la preservazione del suo carattere cattolico».
L’opposizione al matrimonio omosessuale del movimento di estrema destra è perfettamente in linea con la dottrina ufficiale della Chiesa cattolica che si è espressa in materia con il documento «Famiglia, matrimonio e “unioni di fatto”». Continua a leggere
The Lancet: la contraccezione salva la vita delle donne
Secondo uno studio della Johns Hopkins University pubblicato sulla prestigiosa rivista medica The Lancet la contraccezione salva la vita di quasi 250.000 donne in tutto il mondo ogni anno, e potrebbe salvarne 100.000 di più se tutte le donne avessero un adeguato contraccettivo.
Secondo le stime citate dallo studio, 355.000 donne sono morte di parto o di aborto non sicuro nel 2008, mentre più di 250.000 vite sono state salvate grazie alla contraccezione durante lo stesso anno. Lo studio, pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet, ha riferito di progressi significativi nei paesi in via di sviluppo, dove la contraccezione ha ridotto la mortalità materna del 40% nel corso degli ultimi venti anni. Ma permangono gravi problemi nell’Africa sub-sahariana, dove solo il 22% delle donne sposate sessualmente attive utilizzare metodi contraccettivi contro il 75% nei paesi sviluppati.
«Se tutte le donne che lo desiderano avessero accesso alla contraccezione nei paesi in via di sviluppo, il numero di morti materne potrebbe ridursi ulteriormente al 30%», dice lo studio, condotto da John Cleland, della Scuola di igiene e medicina tropicale di Londra.
Secondo il ricercatore Ahmed Saifuddin potrebbero essere salvate ulteriormente altre 104.000 vite ogni anno.
L’immagine di Benedetto XVI sul web: pregiudizio religioso o giudizio politico?
Andrea Tornielli su La Stampa dà notizia di uno studio su come sono rappresentati papa Ratzinger ed il Dalai Lama nel web: secondo il vaticanista del giornale torinese «il messaggio di Benedetto XVI fatica a passare».
Lo studio è stato realizzato da Reputation Manager ed è stato pubblicato dalla rivista Espansione.
Espansione riporta che «che quasi la metà dei contenuti online sul Papa (48,74%) ha un tono negativo e un impatto lesivo; solo il 7% è positivo ma generalmente tiepido, poco entusiasta; il resto ha valore neutro» mentre per il Dalai Lama «il 26% dei contenuti è positivo, e solo l’8% negativo, ma non lesivo».
Per quanto riguarda Facebook i numeri «sono a favore del Dalai Lama, che ha ben 4.390.916 fan su 290 pagine dedicate e 71 gruppi attivi. I numeri di Benedetto XVI sono decisamente più bassi: 263.032, su 154 pagine e 62 gruppi attivi, la stragrande maggioranza dei quali molto sbilanciata sul negativo, come si evince scorrendone i titoli, sbeffeggianti o addirittura offensivi. Però solo l’1,8% dei fan è attivo, segno che non c’è un accanimento crescente o portante del trend negativo».
Nell’articolo di Espansione si legge che «l’immagine che la Rete ha del Papa è quella di una persona molto rigida e poco solidale» mentre per il Dalai Lama prevale «un’immagine positiva, di persona solidale, saggia, riconosciuto come guida spirituale». Continua a leggere
Trovato un assegno di 100.000 € negli appartamenti del maggiordomo del papa
Lo Stato della Città del Vaticano ha pubblicato la requisitoria del promotore di giustizia Nicola Piccardi e la sentenza di rinvio a giudizio nei confronti di Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa accusato di furto aggravato.
Ancora è presto per sapere come procederà il processo però è già possibile esprimere alcune riflessioni.
Nella requisitoria si legge che – durante la perquisizione negli appartamenti di Paolo Gabriele – è stato trovato un assegno bancario di 100.000,00 euro intestato a Santidad Papa Benedicto XVI, datato 26 marzo 2012, proveniente dall’Universitad Catolica San Antonio di Guadalupe ed una pepita d’oro indirizzata al papa dal signor Guido del Castillo, direttore dell’ARU di Lima (Perù). Il maggiordomo del Papa si sarebbe limitato a dichiarare che «nella degenerazione del mio disordine è potuto capitare anche questo».
A prescindere da quelle che sono le responsabilità di Paolo Gabriele si resta sbigottiti dalla gestione vaticana di importanti somme di denaro.
Diritti e rovesci sull’omofobia: le contraddizioni della Chiesa
I giornali purtroppo spesso ci regalano notizie di omosessuali aggrediti: segno che la strada dei diritti civili è ancora lunga.
In materia di diritti degli omosessuali il primo intervento da parte dell’Europa è stata la Raccomandazione 924 relativa alla discriminazione nei confronti degli omosessuali del 16 dicembre 1981 in cui – con un atto non vincolante – si invitavano gli stati membri ad adottare provvedimenti per porre fine alle discriminazioni degli omosessuali.
Ovviamente i tempi non erano ancora maturi per parlare di unioni civili o matrimonio omosessuale ma si invitava ad abolire leggi penali contro i rapporti omosessuali, a distruggere eventuali schedature degli omosessuali da parte della Polizia, ad assicurare equità di diritti nel pubblico impiego e nella retribuzione.
Con la Risoluzione 13 marzo 1984 il Parlamento dell’allora CEE poneva l’attenzione esplicitamente sulle discriminazioni verso gli omosessuali nei luoghi di lavoro.
Fra il 1986 e il 1990 il Parlamento europeo è intervenuto più volte ribadendo la necessità – da parte degli Stati membri – di adottare legislazioni antidiscriminatorie che tenessero conto anche della discriminazione fondata sull’orientamento sessuale (risoluzioni D’Ancona 11 giugno 1986, Parodi 26 maggio 1989, Buron 22 novembre 1989, Ford 23 luglio 1990).
Uccr e sessualità: problemi di lettura o tendenza ad inventarsi le notizie?
I soliti uccrociati ci regalano la solita uccretinata in materia di sessualità.
Questa volta l’occasione viene data dall’articolo “Aumentano malattie sessualmente trasmissibili, fallimento del condom”.
Il titolo dell’articolo sembra molto chiaro: ci sarebbe un aumento di malattie sessualmente trasmissibili ed il condom risulterebbe inefficace. Vediamo di capirci meglio.
Così scrive il nostro uccrociato: «L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avvertito che “milioni di persone sono affette da gonorrea e sono a rischio di rimanere a corto di opzioni di trattamento a meno che venga approvato un intervento urgente”, questa è la frase con cui ha messo in guardia da un’espansione mondiale di un ceppo di gonorrea resistente ai farmaci. I Paesi coinvolti sono sopratutto Australia, Francia Giappone, Norvegia, Svezia e Regno Unito, e «i dati disponibili mostrano solo la punta di un iceberg», secondo Manjula Lusti-Narasimhan, ricercatrice dell’OM».
La fonte dell’articolo uccrociato è un articolo di nbcnews.com. Di certo non servirebbe molta fatica per riprendere la fonte originale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ma ovviamente non si può pretendere molto dagli uccrociati.
Quindi la notizia non riguarda più genericamente l’aumento di malattie sessualmente trasmissibili come scritto nel titolo ma l’acuirsi della gonorrea (una malattia a trasmissione sessuale detta popolarmente “scolo”).
Il Vaticano e i crimini sessuali (Sex Crimes and the Vatican): l’inchiesta
“Il Vaticano e i crimini sessuali” (Sex Crimes and the Vatican) è un’inchiesta giornalistica realizzata da Colm O’Gorman nel 2006 e trasmessa originariamente dalla BBC all’interno della propria serie documentaristica “Panorama“. Il reportage era inteso per documentare gli abusi sessuali a sfondo pedofilo riconducibili ad alcuni membri del clero.
Il documentario dura 39 minuti ed è condotto da Colm O’Gorman, vittima di abusi sessuali in età adolescenziale. Questo video accusa di complicità la Chiesa cattolica per il suo atteggiamento protettivo nei confronti dei preti pedofili, invece che dei bambini abusati, e per la sistematica opera di insabbiamento ogni volta che un nuovo caso veniva alla luce. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla BBC, la politica di base della Chiesa era sempre la stessa, in Irlanda come negli Stati Uniti o in Brasile: una volta che lo scandalo era venuto alla luce, il vescovo responsabile della condotta di quel prete lo trasferiva in un’altra parrocchia, dove gli abusi continuavano, mentre i bambini che osavano confessare ciò che era loro successo venivano minacciati e ridotti al silenzio dagli altri preti.
Undici anni senza un grande giornalista ed un uomo libero: Indro Montanelli.
Il miglior modo per ricordarLo è riproporre quanto il suo discepolo Marco Travaglio disse – rivolgendosi idealmente al suo Maestro – sul Vaticano in Italia nella puntata di Annozero del 31 maggio 2007.
Napolitano e la “deferenza” verso il papa
L’Osservatore Romano – organo ufficiale della Città del Vaticano – ha pubblicato un’intervista al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal titolo “Il mio amico Benedetto XVI” in occasione del recente concerto del maestro Daniel Barenboim tenutosi a Castel Gandolfo a cui erano presenti sia Napolitano che Ratzinger.
L’intervista pubblicata dall’Osservatore Romano è stata ripresa anche dal sito del Quirinale.
Il giornalista de L’Osservatore Romano Mario Ponzi chiede nell’intervista: «Da dove nasce questa sua manifesta sintonia con Papa Ratzinger?».
Il Presidente Napolitano risponde: «Abbiamo passeggiato, parlato come persone che hanno un rapporto di schietta amicizia, con tutta la deferenza che io ho per lui e per il suo altissimo ministero, per la sua altissima missione». Continua a leggere
Congregazione per la dottrina della fede ed omosessualità: una visione medioevale

Questo documento – che definisce l’omosessualità come un «fenomeno morale e sociale inquietante» – intende «fornire alcune argomentazioni di carattere razionale» ed «illuminare l’attività degli uomini politici cattolici, per i quali si indicano le linee di condotta coerenti con la coscienza cristiana quando essi sono posti di fronte a progetti di legge concernenti questo problema».
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Il mondo “no-choice” è nelle condizioni di poter giudicare una donna come Elisabetta Canitano?
“Cinque milioni di omicidi“: questo gridavano gli organizzatori della marcia per la vita (o meglio “Marcia per la non-scelta”). Ed ovviamente – se ci sono stati cinque milioni di omicidi – ci saranno state cinque milioni di “assassine“: ossia le donne che hanno abortito. Ed ovviamente saranno “colpevoli” anche i ginecologi che hanno effettuato gli aborti e tutti coloro che difendono il diritto delle donne ad abortire. E saranno colpevoli anche quelli che pensano che sia meglio un aborto praticato da un medico piuttosto che dalle “mammane” o – peggio ancora – autoprocurato ingerendo acido. Perché – per chi non lo sapesse – soprattutto al sud si abortiva ingerendo l’acido muriatico.
Ovvio che per giudicare gli altri – soprattutto in una maniera tanto pesante – bisogna essere “esemplari”, “integerrimi”, “candidi”……
Personalmente non credo di poter essere “esemplare” ma ho un bruttissimo vizio: mi piace leggere e documentarmi.
Proprio leggendo scopro il nome di una donna: Elisabetta Canitano.
Record del mondo cattolico: due flop nella stessa giornata….
Il mondo cattolico ci ha abituato sempre a grandi miracoli. Però non era mai capitato che due grandi “eventi” del mondo cattolico facessero “flop” nella stessa giornata: mi riferisco alla “Marcia per la vita” contro la legge 194/1978 sull’aborto ed alla visita del Papa ad Arezzo.
Partiamo dalla prima. Ben 39 autobus da tutte le parti d’Italia dovevano portare manifestanti da tutta Italia, ben 155 associazioni italiane e 22 straniere avevano aderito alla marcia e ben 40 prelati avevano manifestato il loro appoggio con nomi come Angelo Bagnasco, Tarcisio Bertone, Giuseppe Betori. Camillo Ruini, Angelo Scola, Rino Fisichella.
Gli organizzatori parlano di un “successo” con 15.000 presenze. Cifre ufficiali non ne sono giunte ma dalle immagini on line c’è da dubitare fortemente che sia stato questo “successo” in termini di manifestanti.