Dal Regno Unito arriva un nuovo intervento a favore della legalizzazione delle droghe leggere. Secondo uno studio dell’Institute for Social and Economic Research se il governo britannico cambiasse la sua politica sulle droghe leggere potrebbe guadagnare sino ad un miliardo e 250 milioni di sterline ogni anno.
Così come riporta il Guardian, 300 milioni sarebbero risparmiati per le minore spese da parte del sistema giudiziario, penitenziario e da parte della polizia nella repressione dei reati minori connessi alle droghe leggere mentre il resto verrebbe dalla tassazione della vendita di tali sostanze.
Il documento è stato realizzato da Stephen Pudney, professore di economia presso l’Università di Essex, e considera non solo i vantaggi economici (minore impiego di denaro pubblico nella repressione e tassazione dalla vendita) ma anche i potenziali costi come gli oneri di regolamentazione e le maggiori iniziative per le campagne di sensibilizzazione.
Nello studio che è stato commissionato dalla Fondazione Beckley, un think tank che chiede una riforma della politica sulle droghe, si ammette che probabilmente il consumo di droghe leggere aumenterà in conseguenza del passaggio ad uno status legale ed ad un prezzo più basso. Continua a leggere
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La “vittoria” della famiglia naturale per i ragazzi di Uccr
Quei simpatici e bravi ragazzi di UCCR hanno pubblicato un interessante articolo (dal titolo “imparziale“: “In Slovenia e in Alaska due vittorie della famiglia naturale“) riguardante un referendum avvenuto nella vicina Slovenia.
Infatti il Parlamento sloveno ha approvato il nuovo “Codice della famiglia”, che prevedeva il riconoscimento di diritti alle coppie omosessuali.
Alcune associazioni si sono attivate per indire un referendum abrogativo. Al referendum ha partecipato appena il 26% degli aventi diritto e – tra questi – il 55% si è dichiarato favorevole all’abrogazione del nuovo codice però non essendo necessario raggiungere il quorum del 50%+1 dei votanti, il nuovo Codice è stato abrogato.
Forse parlare di “vittoria” è eccessivo e sarebbe giusto domandarsi se raggiungere il quorum sia necessario: ovvio che in Italia (con gli stessi numeri) questa vittoria sarebbe stata una sconfitta essendo necessario raggiungere il quorum del 50% + 1 dei votanti (che in Slovenia è stato solo del 26%).