Archivi giornalieri: ottobre 31, 2012

Regionali in Sicilia: il Sud contro la mafia e gli stereotipi del passato

Rosario Crocetta, 61 anni, è stato eletto governatore della Sicilia.
Di estrazione comunista, già sindaco di Gela, un forte impegno antimafia sopravvivendo addirittura a tre attentati, cattolico ma – in contrapposizione alla dottrina cattolica – omosessuale dichiarato.

Crocetta è – assieme a Nichi Vendola – il secondo governatore italiano dichiaratamente omosessuale ed entrambi sono stati eletti in regioni meridionali in aperta smentita all’idea che le regioni meridionali siano più retrograde.
Anche Michael Day sul quotidiano britannico The Independent rileva che «lo stereotipo del macho meridionale italiano sta svanendo velocemente».

Omosessualità, lotta alla mafia e stereotipi sessuali: un intreccio di tre elementi analizzati oltre che dal The Independent anche dal Corriere della Sera e dal The Guardian.
Tom Kington sul The Guardian riporta che per Crocetta – definito «cattolico devoto» – l’Italia meridionale è soprendentemente indifferente se un politico è omosessuale: «C’è un grande rispetto per l’individuo, rendendo (il sud, ndr) meno omofobo del nord».
Sempre il quotidiano britannico rileva che Crocetta ad agosto avrebbe detto ad un intervistatore: «Dopo aver lasciato la sua prigione in Inghilterra, Oscar Wilde si rifugiò a Palermo. Considerato ciò, c’è molto che le persone devono imparare sul sud d’Italia».

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Polonia: la Corte europea dei diritti dell’uomo sentenzia il diritto all’aborto in caso di stupro

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che un’adolescente polacca che è rimasta incinta dopo uno stupro avrebbe dovuto avere libero accesso all’aborto.
La ragazza, che allora aveva quattordici anni, è stato costretta ad avere un aborto clandestino dopo le molestie da gruppi pro-life che l’hanno costretta ad essere allontanata dagli ospedali.
Il giudice ha ordinato allo stato polacco di pagare l’adolescente e sua madre 61.000 euro a titolo di risarcimento.
La legge sull’aborto in Polonia è tra le più restrittive in Europa.
Gli aborti sono ammessi solo in caso di stupro, incesto o quando la vita della madre o il feto è in pericolo.
L’adolescente senza nome al centro di questo caso giudiziario rimase incinta nel 2008, dopo essere stata violentata all’età di quattordici anni.
In conformità con la legge, ha ottenuto un certificato del pubblico ministero che conferma che la sua gravidanza era a causa di rapporti sessuali illeciti. Continua a leggere