Omosessualità. Forza Nuova: «Le perversioni vanno curate». Omofobia in linea con la dottrina cattolica.

Ha creato indignazione il manifesto affisso da attivisti di Forza Nuova davanti alla sede della comunità Lgbt di Bologna: «Le perversioni vanno curate». Molte condanne per l’episodio mentre l’Italia dei valori ha chiesto – come auspicabile – lo scioglimento dei gruppi neofascisti  come Forza Nuova in base alla legge Mancino e l’approvazione di una norma contro l’omofobia.
Il movimento neofascista ha sempre avuto una posizione molto netta nei confronti dell’omosessualità e dei diritti degli omosessuali.
Basta leggere il loro programma in cui considera «crimini contro la morale, la natura e la famiglia (…) i grotteschi pseudomatrimoni omosessuali con il loro orrendo corollario delle adozioni di bambini da parte dei sodomiti».
Il programma continua: «Noi conosciamo e riconosciamo una sola famiglia, quella naturale come esiste da sempre, con i suoi ruoli interni – Padre, Madre e figli – e la sua Morale conseguente».
Perciò «Forza Nuova si schiera contro tutto ciò che minaccia la famiglia tradizionale: dalla poligamia islamica alle “regolarizzazioni” omosessuali» pensando che «Famiglia e Scuola insieme devono educare i bambini e i ragazzi al culto della Fede religiosa e dell’Amor di Patria».
Ovviamente resta un programma intriso di elementi religiosi con «l’obiettivo in campo religioso (…) di ridare Dio all’Italia e l’Italia a Dio» e «la tutela della istituzione della Famiglia naturale, l’adozione del cattolicesimo come religione di Stato, l’indissolubilità della nostra nazione e la preservazione del suo carattere cattolico».
L’opposizione al matrimonio omosessuale del movimento di estrema destra è perfettamente in linea con la dottrina ufficiale della Chiesa cattolica che si è espressa in materia con il documento «Famiglia, matrimonio e “unioni di fatto”».
Sebbene l’idea dell’omosessualità come una perversione non sia condivisibile, la posizione di Forza Nuova non fa altro che riprendere le posizioni ufficiali della Chiesa.
Nel 1992 la Congregazione per la dottrina della fede interviene con il documento “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali”: un documento firmato dall’allora cardinale Ratzinger quando era Prefetto della Congregazione.
Si legge che l’omosessualità – considerata come un «disordine morale» – è un problema in alcune questioni come «l’assunzione di insegnanti, la necessità di case da parte di autentiche famiglie (e le, ndr) legittime preoccupazioni dei proprietari di case nel selezionare potenziali affittuari».
Un testo in cui c’è la visione di un’omosessualità che sta «minacciando seriamente la vita e il benessere di un gran numero di persone» ed «i fautori di questa tendenza non desistono dalla loro azione e rifiutano di prendere in considerazione le proporzioni del rischio».
Perciò – si legge – considerato «che non vi è un diritto all’omosessualità» gli omosessuali «possono essere legittimamente limitati a motivo di un comportamento esterno obiettivamente disordinato».
Nel 2003 la Congregazione (sempre presieduta da Ratzinger) interviene in materia di unioni omosessuali con il documento “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali”: un documento in cui l’omosessualità è definita come un «fenomeno morale e sociale inquietante».
Secondo la Congregazione «sono perciò utili interventi discreti e prudenti, il contenuto dei quali potrebbe essere, per esempio, il seguente: smascherare l’uso strumentale o ideologico che si può fare di questa tolleranza; affermare chiaramente il carattere immorale di questo tipo di unione; richiamare lo Stato alla necessità di contenere il fenomeno entro limiti che non mettano in pericolo il tessuto della moralità pubblica e, soprattutto, che non espongano le giovani generazioni ad una concezione erronea della sessualità e del matrimonio, che le priverebbe delle necessarie difese e contribuirebbe, inoltre, al dilagare del fenomeno stesso».
La Congregazione scrive «a coloro che a partire da questa tolleranza vogliono procedere alla legittimazione di specifici diritti per le persone omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa di molto diverso dall’approvazione o dalla legalizzazione del male».
Considerato tutto ciò non c’è da stupirsi se i militanti del movimento di estrema destra considerino l’omosessualità come una perversione.

L’omosessualità – secondo i militanti di Forza Nuova – è una perversione che deve essere curata: non a caso già nel lontano 1986 la Congregazione per la dottrina della fede (sempre presieduta da Ratzinger) nella “Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali” suggeriva proprio di «includere la collaborazione delle scienze psicologiche, sociologiche e mediche» nella cura pastorale per le persone omosessuali.
Infatti le cosiddette “terapie riparative” sull’omosessualità sono propugnate da gruppi o siti cattolici secondo cui si può “uscire” dall’omosessualità grazie alla psicoterapia ed alla religione.
La Chiesa cattolica non ha mai preso le distanze da questi gruppi e nel 2011 Avvenire titolava “Gay: cambiare si può. La testimonianza di Luca”.
Lo spunto del quotidiano dei vescovi è la storia di Luca Di Tolve sedicente “ex gay” fondatore del Gruppo Lot che ha scritto il libro Ero gay con prefazione – non a caso – di monsignor Giovanni d’Ercole. Nell’articolo si legge di «abiezioni tipiche di parte del mondo gay» e dei tanti amici gay di Di Tolve, costretti, in base a quanto afferma, «alla solitudine e all’abbandono, quando non muoiono per Aids o per droga». Perciò Di Tolve sarebbe “uscito” dall’omosessualità con «la terapia teorizzata da Joseph Nicolosi e, al contempo, la riscoperta della pratica religiosa attraverso Radio Maria e la Madonna di Medjugorje».
Avvenire consiglia il libro di Di Tolve scrivendo che «è un’utilissima fonte di conoscenza anche per genitori e educatori, e si basa sull’evidenza che Dio ha creato l’uomo in due sole varianti (fisiche e psichiche): il maschio e la femmina».
Perciò c’è da stupirsi così tanto per il riprorevole manifesto di Forza Nuova quando non è altro la sintesi di documenti ufficiali della Chiesa cattolica firmati dall’attuale pontefice?

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2 pensieri su “Omosessualità. Forza Nuova: «Le perversioni vanno curate». Omofobia in linea con la dottrina cattolica.

  1. Alessandro A. Galvani

    Che dire di più oltre allo striscione e alla parola ForzaNuova?
    Che capiamo perché i fascismi (come categoria generale di dittature assassine) siano nati TUTTI E SOLO in ambienti culturali cattolici, ma mai in paesi culturalmente protestanti. Basta vedere l’elenco:
    Fascimo e Mussolini (nella cattolico-romana Italia)
    Nazismo e Hitler (nella cattolico-romana Baviera e nella cattolicissima Austria)
    Francisco Franco (nella cattolico-romana Spagna)
    Salazar (nel cattolico-romano Portogallo)
    Tito (nella cattolica-ortodossa Jugoslavia)
    Governo di Vichy (nella cattolico-romana Francia)
    Joseph Stalin (nella cattolico-ortodossa Russia)
    Regime dei Colonnelli (nella cattolico-ortodossa Grecia)
    Ceaucescu (nella cattolico-ortodossa Romania, anche se questo è solo un effetto collaterale dello stalinismo)
    E dove NON c’è una cultura cattolica… Paesi Bassi (protestanti)? Niente dittature. Danimarca (protestante)? Zero. Paesi scandinavi (protestanti)? Zero. Gran Bretagna (semi-protestante)? Zero. paesi nord-Americani (protestanti)? Zero. Australia (protestante)? Zero.
    E ovviamente, se son capaci di creare dittature, sono anche capaci di scrivere manuali psichiatrici adeguati, basati sulle loro paure, non sulla ricerca. Le dittature occidentali più sanguinarie sono nate tutte in paesi a tradizione cattolica (sia quella romana, sia quella ortodossa) dove qualcuno si arroga a nome di tutti di dire come bisogna vivere, perché glielo ha detto Dio in persona. E qua si apre la questione del perchè i cattolici cerchino un’alleanza cosiddetta morale sulle questioni “eticamente sensibili” con le comunità mussulmane…
    Ora che hanno imparato a scrivere, possono persino smettere di ruttare, scoreggiare e vomitare, Ora fanno gli striscioni…

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    1. Cagliostro Autore articolo

      Non so se condivido in toto la tua analisi anche perché credo che – come in tutte le generalizzazioni – ci si possa sempre sbagliare.
      Si potrebbe replicare ad esempio che Mussolini o Stalin non erano affatto cattolici.
      Però – focalizzandosi sul presente – l’omofobia trova nella dottrina cattolica un valido sostegno: molti testi della Congregazione per la dottrina per la fede sono omofobia allo stato puro.

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